Home > Honduras, lo stivale dell’impero ed il neoliberismo: la realtà invisibile (…)
Honduras, lo stivale dell’impero ed il neoliberismo: la realtà invisibile del popolo hondureño.
Publie le domenica 18 aprile 2004 par Open-Publishing
Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras COPINH.
Se pensiamo che i temi della tortura, dei sequestri, degli assassini e incarceramenti
politici, della violazione dei diritti umani etc. siano cose degli anni 80, in
Honduras rompiamo questo pensiero e l’azione comoda di coloro che, dormendo sugli
allori, credono di vivere in "democrazia e pace"; già sappiamo che in Honduras
si vive un ritorno alla decada della morte, e che, come sempre, tale realtà è sostenuta,
finanziata e creata dagli Stati Uniti [d’America, N.d.T.], con il proprio discorso
della "lotta anti-terrorista", già speso ma ancora lucrativo, che spingono ed
impongono in tutto il Centro America, come replica della propria politica di
invasione, sviluppata concretamente con Piani Anti-terroristici, come accordato
il 22 settembre 2002 a Zamorano, Tegucigalpa, con il Governo di Honduras, rappresentato
dall’allora Presidente della Repubblica Carlos Flores Fauste, cui ha dato continuità l’attuale
mandatario, Ricardo Maduro, che, con il proprio Ministro della Sicurezza, Oscar
Alvarez e con l’approvazione del Parlamento Nazionale, ha implementato una serie
di leggi nell’ambito di suddetta politica, come leggi interne "anti-terrorista",
leggi di censura alla libertà di pensiero e l’incostituzionale legge anti-maras,
che è in realtà una riforma dell’articolo 332 del Codice Penale e si applica
indiscriminatamente, e grazie alle quale è aumentata l’impunità con cui opera
la polizia, pretendendo oggi lo stato di giudicare le persone e non i fatti e
omissioni defittivi, rafforzando così uno stato-governo di polizia, tra le altre.
Honduras è ancora per gli Stati Uniti un punto geopolitico strategico e da occupare,
come accade da quasi un secolo, secondo gli interessi economici delle transnazionali
e gli scontri delle guerre civili interne. È stato un gruppo di donne, capeggiate
dalla Professoressa Visitación Padilla le prime a denunciare e protestare per
detta presenza, che si intensifica quando si fanno più aspri i conflitti armati
in Centro America e quando si sviluppano in modo più forte i sollevamenti insurrezionali
e di liberazione. Gli USA finanziano, consigliano, dirigono ed allenano le truppe
ed i corpi repressivi in Centro America e l’Honduras è il loro campo da allenamento
e la base per intervenire ed invadere i nostri popoli fratelli. Si tratta di
un’idea che è ancora valida giacchè continuano, nella base degli Stati Uniti
conosciuta come "Palmerola" del Comando Sur degli USA, gli addestramenti di eserciti
della regiona centroamericana, anche nell’anno in corso ed in presenza di truppe
degli eserciti del Sudamerica, che contemplano sicuramente nelle loro mappe di
morte tutti i popoli e governi che, second loro, sono un "cattivo esempio per
i più", come Cuba. Il Presidente Ricardo Maduro ed il suo Governo hanno proposto
che Cuba venga condannata dalla ONU per violazione dei diritti umani, correndo
ad inginocchiarsi di fronte alla richiesta degli Stati Uniti ma senza consultare
il popolo hondureño che, in massa, con enfasi e fermamente, condanna il ruolo
indegno ed inconsulto del governo e, con eguale forza, esige che il Governo non
presenti tale proposta, che no tiene in conto che il popolo hondureño conserva
nella propria memoria, nel proprio cuore e ringrazia ciò che Cuba ha fatto per
il nostro popolo con grande solidarietà.
Altri obiettivi nella mappa: Venezuela, Colombia ed il Salvador, per la vicinanza
delle elezioni cui partecipò il FMLN. Nei giorni del confronto si mossero a questo
paese fratello truppe gringas di stanza in Honduras, passando per la nostre frontiere
in questi dipartimenti occidentali del paese che confinano con l’oriente di El
Salvador.
Ma ancora più grave e meno conosciuto è il significato dell’occupazione militare
degli Stati Uniti all’interno del nostro paese, il duro ed invisibile costo per
il popolo hondureño, espresso in violazione dei diritti umani, repressione politica,
occupazione di terre da parte dei gendarmi ed espulsione dei contadini per la
installazione di basi militari [come ad esempio quello di "Aguacate", il Centro
di Allenamento Regionale Militare (CREM), los Llanos de San Antonio, la base
di Concepción], ma anche per il contagio di malattie anteriormente inesistenti
in Honduras, per la violenze sui bambini da parte delle truppe hitleriane, per
la superbia e la prepotenza della loro intromissione nella vita politica ed economica
a beneficio delle imprese nordamericane. Tale situazione si fa ancor più minacciosa
con la pretesa di impiantare nuove basi militari nelle regioni indigene: nella
Mosquita, dove la ricchezza umana, culturale e di biodiversità sono uniche nel
pianeta, nei dipartimenti indigeni dell’occidente, dipartimenti indigeni Lencas
di La Paz, Intibuca e Lempira, si sono sviluppate in modo frequente a partire
da 6 anni fa operazioni militari conosciute con il nome di "Nuevos Horizontes".
Questa mentalità di militarismo, che si dice professionale ma che ugualmente,
ed in modo più sofisticato, è al servizio dei grandi interessi dei potenti e
delle transnazionali, serve su un vassoio d’argento la sovranità della nostra
patria, che è un concetto proibito dalle regole dell’economia dominante, dalle
istituzioni che la riproducono come la OMC, ALCA, PPP, e dagli organismi finanziari
internazionali e regionali come il FMI, BM, BID, BCIE, etc. Lo accompagnano progetti
militari atti a garantire la supposta "stabilità della pace e della crescita
economica" quando le vere ragioni sono quelle di imporre la neocolonizzazione,
il furto della nostre ricchezze naturali e strategiche come l’acqua, i minerali,
il petrolio, la biodiversità, i conoscimenti degli anziani e del popolo, la cultura
e la impunità per le transnazionali.
Tale processo è accompagnato dalla privatizzazione attraverso la legge, come
quella dell’acqua, o dal finanziamento in forma di prestiti annunciato dal BID
nell’incontro tra i Governatori di Lima, Perù: aspetti che devono allarmare ancor
più il popolo hondureño: ¡50 milioni di dollari per sfruttamento forestale!!,
concessioni minerarie concesse in 17 dei 18 dipartimenti di Honduras, tutti ad
eccezione delle Isole della Bahía, che sono però praticamente in concessione
turistica. Dove non incontrano minerali ne si possono sviluppare progetti di "etnoecoturismo",
gli tocca l’assegnazione della schiavitù moderna: dighe, maquiladoras, super
autostrade per la grande industria e le transnazionali, la invasione transgenica,
la bioripateria, etc. Questa visione e politica ufficiale riaffermano quanto
manifestato dal Ministro per la Sicurezza Oscar Álvarez parlando con i mezzi
di comunicazione, cioè un rafforzamento dei corpi militari di intelligency, dei
corpi anti-terroristi, dei gruppi di reazione immediata, dei cordoni di sicurezza
alle frontiere "affinché non entrino terroristi afgani, di nessun paese del Medio
Oriente, ne colombiani". Affermazione che ha come cassa di risonanza i propri
capi del Nord, nel tentativo di ottenere maggiori finanziamento per la polizia
e l’esercito di Honduras!
Il Ministro per la "Sicurezza" è incantato dallo "show" pubblicitario, come un
fantoccio cui piace stare nel circo del super eroe o come un Rambo al servizio
della demenza di Bush o anche per fare un "omaggio" all’ombra di suo zio che
lo accompagna come "angelo guardiano": Gustavo Álvarez Martínez, uno dei maggiori
violatori dei diritti umani nella storia del nostro paese.
Tutto ciò rende necessario che le organizzazione sociali, includendo quelle che
difendono i diritti umani in Honduras, ridefiniscano se stesse analizzando criticamente
e oggettivamente la realtà che vive il nostro popolo; che le altre organizzazioni
sociali si compromettano rafforzando la coerenza e la comprensione della sussistenza
dei motivi della lotta per i diritti umani, la giustizia, la vita, una pace vera
e la dignità e sovranità per il nostro paese e nel mondo.
16.04.2004
Collettivo Bellaciao