Home > I Morti di Madrid BARBARIE SENZA GIUSTIFICAZIONI
I Morti di Madrid BARBARIE SENZA GIUSTIFICAZIONI
Publie le venerdì 12 marzo 2004 par Open-PublishingI Morti di Madrid
Casalecchio 12 Marzo 2004 h.00,51
Tutti subito ad attaccare, accusare, sentenziare: e’ stata l’ETA! Tutti gli antibaschi, tutti
coloro che non riescono a comprendere perchè esiste una causa Basca avevano il loro capro espiatorio,
costruito ad arte. Fin troppo facile!
A me dispiace scrivere queste cose solo ora, ossia dopo la rivendicazione di Al Qaida. Da
conoscitore della storia Basca sapevo, me lo sentivo che non poteva essere così. Una organizzazione
marxista non farebbe mai nulla di simile e l’ETA non ha mai fatto nulla di simile!
Checchè ne dica qualcuno per gettare ancora più merda se è possibile sulla organizzazione armata
Basca e, a ricaduta, sulla Sinistra Basca ed infine sul popolo Basco che a tutt’ora, tutti su
questo tacciono, non gode della democrazia e non ha il diritto di poter decidere della propria sorte.
Ma detto questo per chiarezza il mio pensiero va ai pendolari morti su quei treni, alla gente
sacrificata sull’altare dell’imperialismo americano, ai familiari dei morti che pagano questo tributo
orribile di sangue alle manie di espansione dei guerrafondai occidentali.
Dopo questa tragedia deve essere ancora più forte il nostro impegno per richiedere la fine
dell’occupazione dell’Iraq ed il ritiro dei militari Italiani e di tutte le truppe occupanti. Deve essere
ancora più forte il nostro impegno affinchè il 20 Marzo sia una indimenticabile giornata per la
pace, contro il terrorismo, contro la guerra!
VIA I MILITARI DALL’IRAQ!!!!
Allego un intervento di questa mattina dei Compagni di Genova ed un editoriale di Radio Città
Aperta di Roma. Mando anche un ringraziamento alle parole chiare e nette di Giacopuzzi dette ad un
intervista ieri (11 marzo) a mezzogiorno a Radio Popolare
Genova 11 Marzo 2004 h 15,10
BARBARIE SENZA GIUSTIFICAZIONI
Apprendiamo dai telegiornali degli assurdi attentati che a Madrid hanno causato a tuttora più di
170 morti ed oltre 400 feriti.
Ancora una volta è stata colpita la popolazione civile. Le modalità riportano alla memoria le
immagini degli ani ’60 e ’70 qui nello Stato italiano, quelle delle stragi di Piazza Fontana,
dell’Italicus, di Brescia, via via fino alla strage di Bologna nell’80.
La barbarie violenta che sta dilagando in tutto il mondo, è arrivata così a due passi da qui. Dopo
la prima guerra in Iraq, i bombardamenti e le guerre nei Balcani, l’Afghanistan, le Twin Towers,
la seconda guerra nell’Iraq, senza dimenticare i fiumi di sangue che quotidianamente scorrono in
Africa, Asia ed America Latina. Il prezzo più alto come sempre lo pagano i civili.
Stiamo leggendo ed ascoltando a ripetizione notizie, commenti, versioni, anatemi, attribuzioni di
responsabilità smentite, poi reiterate, poi di nuovo smentite. Forse sarà utile fare un riepilogo
di quanto accertato finora. A parte ovviamente il verificarsi degli attentati ed il numero
terribilmente alto di vittime.
Il Governo spagnolo del Partido Popular accusa ETA di aver con queste azioni inteso influenzare le
elezioni di domenica. ETA smentisce il suo coinvolgimento negli attentati.
La Sinistra Abertzale, per bocca di Arnaldo Otegi, sostiene di ritenere quasi impossibile pensare
che l’organizzazione armata basca possa avere a che fare con tutto questo; piuttosto, come
ipotesi, indicano come più probabile quella della pista fondamentalista islamica, dato l’alto livello di
coinvolgimento dello Stato spagnolo nell’occupazione dell’Iraq. Circola insistentemente la notizia
per cui proprio un gruppo di matrice islamica avrebbe rivendicato presso il Ministero degli
Interni l’azione. Non vi sono smentite ufficiali, ma poco dopo il Ministro degli Interni spagnolo
attribuisce con sicurezza ad ETA la paternità.
Fin qui i fatti. Ora alcune considerazioni:
1)Il Ministro spagnolo sostiene di essere certo della responsabilità di ETA a causa delle modalità
dell’attentato e delle indagini poliziesche dei giorni precedenti. Sul discorso delle modalità,
niente di più inesatto. Per chi conosce un minimo la storia del conflitto basco, è noto il fatto
che, pur essendosi resa responsabile di gravissimi errori, costati la vita a civili, ETA non ha mai
fatto sua la pratica delle bombe sui treni, senza contare il fatto che ogni volta, compresa quella
dell’attentato all’Hypercor di Barcelona, costato la vita a 21 persone, ha avvisato la polizia
della presenza di bombe prima che queste potessero esplodere. Nel caso dell’Hypercor, fu della
polizia la scelta di non avvisare i frequentatori del supermercato e quindi di non evacuarlo. Ferma
restando la gravissima responsabilità da parte di ETA che ha lasciato nelle mani dello Stato la
gestione del fatto, mettendo così in gioco la vita della popolazione civile. Il discorso delle indagini
si riferisce invece, stando a quanto riferito dai TG italiani, alla cattura giorni fa di un
furgone con tre militanti di ETA a bordo che trasportava una ingente quantità di esplosivo. (Sarebbe
interessante al proposito sapere che fine ha fatto questo esplosivo sequestrato).
2)Gli eventi di questi ultimi anni ci hanno, persino un po’ troppo, abituati a "convivere",
perlomeno mediaticamente, con l’aberrazione delle continue stragi che colpiscono inermi cittadini. Come
dicevamo sopra, questa pratica non è affatto nuova. A parte le stragi perpetrate da questo o
quell’esercito in tempo di guerra, l’arcinota "Strategia della tensione" in Italia, e più recentemente
la pratica delle azioni kamikaze, fanno purtroppo parte stabile della cronaca e della storia più
recente. Ma proprio per questo, non bisogna farsi accecare nè dal dolore per le vittime, nè dalla
rabbia che questi massacri provocano. Naturalmente, ben diversa origine e motivazioni hanno le
stragi fasciste o di Stato da quelle dei kamikaze islamici. Le prime sono funzionali ad una politica
volta a terrorizzare e manovrare conseguentemente la popolazione e la sua vita politica; le atre
sono molto spesso dettate da livelli di disperazione (Palestina) o fanatismo (fondamentalisti). Sta
di fatto che mai organizzazioni indipendentiste con origini genericamente progressiste o più
direttamente di sinistra hanno adottato questo tipo di pratica, cioè quello dell’uccisione di massa. Al
contrario, quelli che ora tuonano di difesa della democrazia nello Stato spagnolo, si tratti del
PSOE, fautore della politica degli squadroni della morte (GAL) per la quale due ministri, Vera e
Barrionuevo, sono stati condannati, anche se hanno poi beneficiato di una impunità di fatto, o il PP
di Aznar, che oltre allo stesso tipo di pratica, con sequestri, torture ed uccisioni, si è di
fatto impadronito della legalità per mettere fuorilegge o in grado di non nuocere politicamente
chiunque non gli garbi, avrebbero molti interessi da cavare, manipolando l’accaduto a loro favore. Il
PSOE come noto non vede di buon occhio l’incontro avuto da un rappresentante di un partito catalano
con ETA, incontro che ha portato alla proclamazione da parte di questa di una tregua relativamente
ai Paesi Catalani. Il PP d’altra parte, si vede in grossa difficoltà per queste elezioni, per cui
non gli verrebbe poi così male cavalcare la tigre della fermezza contro il terrorismo. Il tutto
lasciando ovviamente nel dubbio, visto che nemmeno su questo esistono certezze, di un loro
coinvolgimento diretto nella strage, Italia docet.
3)Restando sul terreno della valutazione, sulla base di quanto è stato finora, va segnalato il
fatto che la Sinistra basca in generale, ed ETA in particolare, ben poco di utile potrebbero trarre
da azioni di questo tipo. Quando nel luglio del 1996 ETA uccise il consigliere del Partido Popular
Miguel Angel Blanco, si scatenarono manifestazioni apparentemente di popolo, in realtà ampiamente
orchestrate ed inscenate da formazioni della destra, anche estrema, non solo spagnola, la Sinistra
Abertzale, per sua stessa ammissione, toccò con mano la superficialità dell’analisi fin lì
compiuta. ETA stessa si rese conto di aver sottovalutato l’apparato mediatico e propagandistico a
disposizione dello Stato, che aveva così potuto dare via libera ad una ondata di autentico razzismo
antibasco, visto che anche persone che partecipavano alle manifestazioni di protesta venivano malmenate
perchè in basco si esprimevano. Appare oltretutto poco probabile che una formazione come ETA, che
ha dichiarato di volersi mettere momentaneamente da parte per lasciare spazio alle iniziative
messe in campo dal resto della Sinistra Abertzale per aprire nuove strade ad una soluzione pacifica,
si butti poi a testa bassa su una assurdità di queste proporzioni, vanificando così tutto quanto
fatto in questi ultimi tempi. Oltretutto, non è suo costume smentire la paternità delle azioni,
infatti nemmeno dopo l’Hypercor lo fece.
Abbastanza strano sarebbe compiere volontariamente una strage simile, visto che non ci sono
statetelefonate di preavviso, e poi tirarsi indietro. Questo tipo di pratica, del colpire sulla massa,
appartiene piuttosto o ai vari servizi segreti, più o meno deviati, o al fondamentalismo, che fra
le altre cose da tempo promette massacri agli USA ed ai loro alleati.
Questo è quanto si può fondatamente affermare. Il resto è scoppio d’ira cieca, o peggio
strumentalizzazione politica delle vittime. Da ore i TG, nonostante le smentite, continuano, facendo coro
alle istituzioni spagnole, ad attribuire la colpa ad ETA. Addirittura il TG1 si è spinto oltre, in
un bell’accesso di ritorno di fiamma reazionario, paragonando l’attentato contro il ministro
fascista Carrero Blanco a quello contro il giudice Borsellino (?!?).
Per non parlare poi di quanti in queste ore rialzano la testa per sputare il loro livore
antibasco, definendo la Sinistra Abertzale in generale come fascisti eccetera. Se si tratta solo di persone
disinformate, che reagiscono ad un giustissimo moto di sdegno di fronte ad una barbarie come
quella vista oggi a Madrid, forse è meglio cercare di documentarsi ed informarsi sulla reale natura di
un conflitto e delle parti in causa.
Per quelli in malafede, nulla da dire, se non che la storia finisce puntualmente per smentirli.
Di fronta all’atrocità di quanto successo, per parte nostra, siamo vicini alle vittime ed ai loro
parenti ed amici. Ci dichiariamo più che decisamente contrari a pratiche che colpiscono civili
inermi, ed una volta di più, anche se siamo fermamente convinti che si tratti di questione estranea a
questi fatti, auspichiamo una soluzione stabile e positiva del conflitto che affligge il popolo
basco.
Irabazi Arte!
Solidali con Euskal Herria - Genova