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I PECCATI DEL DELEGATO CGIL ALLE COOPERATIVE SOCIALI

Publie le giovedì 16 settembre 2004 par Open-Publishing

Quando gli appalti dei servizi alla persona diventano formidabile strumento di tesseramento e di potere personale

Cari amici,
ho letto l’email di Nando Simeone sul problema della Casa dei Diritti Sociali e vorrei introdurre un ulteriore elemento al dibattito: il ruolo della CGIL nella cooperativa sociale Il Cigno e nella CdS.

Diciamo subito che l’addetto CGIL alle cooperative sociali di Roma e Lazio è un assistente domiciliare che proviene dalle stessa cooperativa Il Cigno e che è stato distaccato dalla casa di riposo Roma 1 (dove è stato licenziato Roberto D’Elia per intenderci) a via Buonarroti 12.

Il personaggio in questione ha un legame molto stretto con la dirigenza della coop Il Cigno tanto che usa spesso fare le assemblee sindacali con i lavoratori alla presenza, o della Presidente della cooperativa Il Cigno o del Responsabile dei Servizi. Il chè è già un gran biglietto da visita per un sindacalista doc.
Sull’internalizzazione delle residenze per anziani, sui controlli notturni contro i lavoratori delle case di riposo, fatti anche da dipendenti comunali di 3° livello, e sul licenziamento di Roberto, il personaggio di cui sopra non ha speso una sola parola di solidarietà anche se conosce da 15 anni il collega licenziato.
Anzi, in questo momento di difficoltà per la cooperativa Il Cigno che si trova a fronteggiare a Roma tre vertenze giudiziarie di lavoro e l’imminente verifica sull’applicazione della 135 da parte degli assessorati competenti e dell’Osservatorio della Lavoro, indovinate cosa fa il delegato CGIL distaccato? in data 15 settembre firma un accordo con la cooperativa il Cigno, accordo chiamato "per l’ottimizzazione del tempo di lavoro" . Sapete che significa? Che i lavoratori (educatori, assistenti domiciliari....) che hanno una misera paga e vogliono lavorare di più anche in settori diversi dai propri possono chiederlo e arricchire la propria busta paga. Ad esempio, se ad un educatore che lavora a Villa Pamphili va di fare qualche sostituzione come guardiano o assistente domiciliare della casa di riposo di Montesacro o della Giustiniana non ha che da dirlo perchè sarà facilmente accontentato.
Morale : Sei scontento di quanto guadagni? bene! muovi le chiappe e accetta qualsiasi mansione! Questa è la filosofia del "compagno" CGIL cooperative sociali Roma e Lazio che siede in via Buonarroti 12 e che risulta essere nello stesso tempo molto legato alla CISL tramite la consorte. E voi sapete che i personaggi principali del Dipartimento V° e la stessa cooperativa Il Cigno sono area CISL.

Come secondo punto il nostro eroe ha addirittura accettato che l’avanzamento di carriera dei soci, dovuto all’acquisizione di nuovi titoli professionali, passi per la discrezionalità di un "selezionatore" della cooperativa. Chissà perchè? (Magari è più facile abbinarla ad una referenza sindacale specifica?). Che stupidità voler sostituire un accordo sindacale ad uno statuto sociale, allo statuto dei lavoratori e alla Costituzione che vieta qualsiasi tipo di discriminazione

Cosa si nasconde dietro questo accordo? la CGIL vuole gettare fumo sul fatto che per 6 lunghi anni la cooperativa Il Cigno, pur avendo nel 1998 assunto full time circa 50 assistenti domiciliari, provenienti da vecchia gestione con l’impegno ad applicare il CCNL, in realtà non lo ha applicato, dando invece abusivamente un part time di fatto con una paga oscillante ad ore e uno stipendio quindi difforme dal CCNL. Violando così la delibera 135.
Ma questo non si deve sapere e allora la CGIL nella persona del sindacalista volpino citato non dice nulla sui licenziamenti, sulla sicurezza, sulle buste paga e addirittura stipula un accordo dopo aver fatto due soli incontri con gli iscritti dei quali uno alla presenza di 8 lavoratori su circa 150 lavoratori complessivi e l’altro con una trentina di lavoratori che non hanno formalmente deliberato e comunque non ne avrebbero avuto titolo di legittima rappresentanza numerica.

Saluti da
Cesare