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I buoni e i cattivi. Sono queste le categorie che ci vuole instillare la "nostra" televisione, il nostro sistema. E quando parlo di sistema non mi riferisco solo genericamente al sistema inteso come insieme di relazioni, tensioni e interessi in cui tutti siamo immersi.
Mi riferisco anche al sistema con la s minuscola: s come sistema di governo. Attenzione però. Qui la colpa non è sempre e solo dell’onnipresente ed onnivoro citizen Berlusconi. Qui la colpa è di un intero sistema di governo, che fa riferimento ad un univoco sistema di pensiero semplificante e semplicistico che ci abitua a dividere il mondo in buoni e cattivi.
E dalla distinzione in buoni e cattivi si arriva agli stati canaglia del presidente Bush. Quindi attenzione a queste semplificazioni. Perchè di semplificazione in semplificazione si arriva a insinuare il sospetto di infiltrazioni terroristiche nelle manifestazioni sindacali di quest’autunno (Pisanu docet).
E di semplificazione in semplificazione si arriva a sostenere che in fondo anche a Genova le forze dell’ordine hanno svolto il loro compito. E di semplificazione in semplificazione si arriva a condannare gli orribili atti dei terroristi palestinesti glissando a bella posta su tutto ciò che il popolo palestinese non solo ha subito, ma continua a subire, anche in questo momento. E’ facile condannare il terrorismo sull’onda degli eventi.
A una strage in una scuola si risponde con le candeline accese alle finestre, per quella che i media definiscono (opportunisticamente) la "strage degli innocenti". E così facendo accettiamo un dato di fatto: che i bambini sono buoni e sono vittime innocenti (cosa su cui non c’è, e non c’era mai neache stato alcun dubbio), ma in secondo luogo accettiamo l’associazione di idee evocata da questo linguaggio.
Strage degli innocenti = Erode; Erode = terroristi; terrorismo =Cecenia. Ma manca qualcosa in questo ragionamento, qualcosa non è al suo posto perchè l’associazione di idee potrebbe funzionare anche in altro senso. E se si guarda la realtà cecena tenendo conto che anche loro sono vittime? Provate a vedere dove vi porta l’associazione di idee partendo da "Strage degli innocenti = eccidi in Cecenia". A quel punto chi diventa Erode?
Io non ho messo la candelina. Ah, scandalo, me li vedo i benpensanti a stracciarsi le vesti. Perchè - diranno - mettere la candelina è una questione di umanità e non di politica. E invece no: è politica eccome. Anzi è un’azione politica che non è neppure politicamente corretta. Ed è per questo che la mia finestra è rimasta spenta. Non perchè me ne fregassi di quei bambini, ma proprio perchè trovo inaccettabile usare strumentalmente un dramma così assoluto per le loro meschine manovre di pilotaggio dell’opinione pubblica.
Perchè non illudiamoci: ci stanno indirizzando. Tutto questo ci dovrebbe portare a condannare il terrorismo che così cattivo, così perfido, così crudele, arriva fino ad uccidere dei bambini. Ma non mi vi puzza neanche un pò una storia raccontata in questo modo? Dove i cattivi sono di una malvagità assoluta e le vittime di un candore abbagliante? Se fosse un romanzo smetterei di leggerlo per mancanza di verosimiglianza! Ma purtroppo è la realtà, ed è una realtà tremenda.
Talmente tremenda che nessuno dei nostri politici osa mettersi fuori dal coro delle condanne, anche se sanno benissimo, o almeno dovrebbero saperlo in quanto politici di professione, che più che una candelina, che dura il tempo di una sera, ci vorrebbe una condanna seria della politica attuata in Cecenia, e anche dei sistemi usati per "salvare" gli ostaggi, visto che la volta precedente 150 "salvati" se ne sono andati via dal teatro che avevano smesso di respirare.
Baci