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I no global devastarono prima delle cariche agenti» E a Bologna 14 condanne
Publie le giovedì 23 settembre 2004 par Open-Publishingg8 genova
Testimone racconta: assaltarono banca
«I no global devastarono prima delle cariche agenti» E a Bologna 14 condanne
BOLOGNA Quattordici sentenze di condanna - tra le quali quella del leader Luca Casarini (quattro mesi di arresto e 300 euro di ammenda, pena sospesa) - sono state emesse ieri dai giudici di Bologna a carico di altrettanti no-global per gli scontri con la polizia del 14 maggio 2000, quando i disobbedienti cercarono di impedire una manifestazione di Forza Nuova. Quel giorno a Bologna ci furono diversi tentativi di contatto tra i due schieramenti, ad opera soprattutto dei no-global, che la polizia riuscì a tenere separati con cariche e lanci di lacrimogeni. Diversi agenti rimasero feriti. Cinquantaquattro tra no-global e disobbedienti vennero rinviati a giudizio e per 44 di loro il pm aveva chiesto condanne di varia entità.
IL G8 DI GENOVA -
Le devastazioni e i saccheggi messi in atto dai no global il 20 luglio del 2001, durante il G8, sono stati precedenti alle cariche delle forze dell’ordine. Lo ha detto ieri, nel corso del processo a carico di 25 no global (una posizione è stata stralciata), accusati di devastazione e saccheggio, uno dei testi dell’accusa, Marco Preve, cronista della redazione genovese del quotidiano «La Repubblica». Preve, la cui deposizione continuerà oggi, ha inoltre raccontato le varie fasi di quella giornata di scontri, sfociata poi nell’ uccisione di Carlo Giuliani in piazza Alimonda.
«Nel mio percorso da piazza della Vittoria, corso Buenos Aires, fino in piazza Paolo da Novi - ha spiegato - ho visto ragazzi, la maggior parte stranieri, travisati, vestiti di nero che smontavano impalcature e si procuravano sassi dalle aiuole e altri oggetti contundenti». Preve ha aggiunto «dopo che si era formato una specie di corteo, sono contestualmente iniziati le manifestazioni violente e i danneggiamenti.
In particolare ho visto un’auto di un metronotte presa a calci, cassonetti incendiati, lanci di molotov, di cui uno alla sede dell’ anagrafe in corso Torino, e l’assalto ad una banca in piazza Tommaseo». «A questo punto erano iniziati anche i lanci di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine - ha aggiunto - ma solo per farsi un varco nelle strade». In questo contesto di manifestazioni violente, il teste, aiutato dalle immagini proiettate dall’accusa, ha detto di aver notato un manifestante con la maglia gialla, con su scritto il numero 1.
All’ inizio dell’ udienza è stato sentito anche il questore vicario di Bologna, Pasquale Zazzaro, nei giorni del G8 capo della centrale operativa della questura di Genova, che doveva deporre sui brogliacci.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/quotidiano/2209/CRO_ITALIANE/NZ13/A02.asp