Home > I residenti: «Pronti ai blocchi stradali»

I residenti: «Pronti ai blocchi stradali»

Publie le giovedì 18 marzo 2004 par Open-Publishing

«Siamo allibiti, ma come si permettono di fare una cosa del genere? Costruiscono a pochi passi da
casa nostra un centro per immigrati in attesa di rimpatrio e noi lo veniamo a sapere solo tramite
il Secolo XIX?». Così sbotta Santa Caterina Bocciardo, abitante nella zona del Riomaggiore,
piccolo affluente del Geirato.

La notizia della probabile costruzione di un centro per immigrati in
località Molinetti, a Molassana, ha scosso tutti gli abitanti della zona, che subito hanno operato un
vero tam tam: chi ha telefonato, chi ha citofonato alle palazzine vicine, chi è salito di corsa in
macchina ad avvisare gli amici al bar del fatto che si sta costruendo un centro a loro insaputa
«su uno dei terreni più franosi della città».

«Noi non vogliamo fare nessun tipo di discriminazioni, ci mancherebbe - spiega Gianna Palumbo,
abitante della palazzina all’inizio di via Riomaggiore - sono persone disgraziate che hanno bisogno
di aiuto, ma quel terreno è troppo franoso e il rio durante le piene è disastroso.

Tizzoni qualche
anno fa lo aveva ammesso. Ora cosa fa? Ha cambiato idea?». Gli abitanti ricordano che il vice
presidente della Provincia Paolo Tizzoni, tempo fa aveva effettuato un sopralluogo con alcuni
cittadini della zona, riconoscendo la pericolosità dell’area e impegnandosi a far eseguire lo sgombero dai
detriti di tutto il rivo.

In località Molinetti non ci sono molte case, la zona dove dovrebbe sorgere il centro è un canneto
a pochi passi dal rio, su un terreno che continua lentamente e inesorabilmente a scendere verso
valle. «Che non mi vengano a raccontare - continua la Bocciardo - che solo perché la costruzione
verrà eretta a 5 metri di distanza dal bordo del torrente allora si può costruire! Ma ci prendono in
giro? Tutta la collina di Molinetti e San Giacomo è franosa». Uno dei residenti, Benito Baccini,
viene avvicinato dai vicini e informato dell’accaduto: «E’ incredibile, ma non resteremo con le
mani in mano, io sono pronto a stendermi in mezzo alla strada».

Anche gli altri si dicono pronti a
scendere in piazza: «Non ci faremo mettere i piedi in testa - perde la pazienza Angelina Canepa,
proprietaria del ristorante "La Cabannetta" all’inizio di via Riomaggiore - e protesteremo con ogni
mezzo possibile. Questa strada è instabile, non possono transitare camion sopra le 20 tonnellate,
ma se iniz
ieranno i lavori non so quanti ne passeranno. Se ci saranno danni alla mia casa riterrò
responsabili gli uffici che hanno autorizzato questa costruzione».