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IL TOTALITARISMO MERCANTILE

Publie le venerdì 24 settembre 2004 par Open-Publishing
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Dazibao


di Patrick MIGNARD

Patrick Le Lay, a.d. di TF1 (il primo canale della TV francese, privatizzato,
NdT), ha dichiarato :
“Fondamentalmente, il mestiere di TF1 é di aiutare Coca Cola, per esempio, a
vendere il suo prodotto. Ora, perché un messaggio pubblicitario sia percepito,
occorre che il cervello del telespettatore sia disponibile. La vocazione delle
nostre trasmissioni é di renderlo disponibile. Cioé divertirlo, distenderlo per
prepararlo fra due messaggi. Cio’ che noi vendiamo a Coca Cola é cervello umano
disponibile ».
Questa dichiarazione, che entrerà senza dubbio in un’antologia dei mezzi di comunicazione
del XXI secolo, riflette una verità profonda. Illustra le condizioni sociali
moderne delle condizioni di realizzazione del valore mercantile.

Essa illustra meglio di tanti discorsi cio’ che é il regno della merce all’apice
del suo dominio.

DALLA PUBBLICITA’... ALLA MANIPOLAZIONE MENTALE

Secondo il Signor LE LAY, il nostro cervello non sarebbe « disponibile » poiché, come afferma, si tratta « di renderlo disponibile ». Ma cos’é un cervello « non disponibile » secondo lui ? E’ certamente un cervello autonomo, che riflette, che si pone delle questioni, che é capace di dire « si’ » o « no »... detto altrimenti un cervello libero ... uno spirito libero. Ora, questa situazione é intollerabile rispetto alle esigenze della merce.

Il cervello umano diventa cosi’ il supporto della realizzazione della merce. Il Signor LE LAY arricchisce l’analisi del concetto di merce introducendo una terza dimensione per le condizioni della sua realizzazione e dunque della sua esistenza. Si conosceva il « valore d’uso » qualità intrinseca all’oggetto e suscettibile di soddisfare il bisogno, il « valore di scambio » che fa della merce la « cristallizzazione » del valore lavoro...egli aggiunge la condizione sociale per la realizzazione del valore.

Si sapeva fino ad oggi che il « bisogno » determinava l’ « acquisto » permettendo cosi’ la realizzazione del valore. Questo bisogno poteva essere « aiutato », « forzato », sovradeterminato mediante la pubblicità che, con la scusa dell’informazione, condizionava e condiziona tuttora l’acquisto. La pubblcità agisce su un oggetto esterno alla coscienza per sedurre quest’ultima...vi é dunque, ancora, una parte di libera scelta : si puo’ rifiutare la pubblicità, o almeno cio’ che vuole farci fare.

Con le rivelazioni dell’a.d. di TF1 siamo ad una nuova tappa. Ormai non si agisce più sull’esterno del cervello, ma decisamente sul cervello stesso. Si manipola semplicemente la mente.

Il Signor LE LAY riconosce cosi’, esplicitamente, l’alienazione della libertà individuale alla dominazione della merce. Non si sollecita più il cervello presentandogli la merce, col rischio che decida « liberamente » per l’acquisto o il « non acquisto », ma lo si trasforma al punto da renderlo disponibile ad una sollecitazione esterna. La manipolazione mentale é qui esplicitamente riconosciuta.

Si tratta di una vera impresa di formattazione del cervello.

I veri utenti della televisione non sono i telespettaori come noi, ma gli annunciatori pubblicitari. E’ ad essi che si indirizza il canale, é per essi che esiste, é ad essi che vende e sono loro che comprano...e cosa si vende e si compra ? cervelli formattati, i nostri cervelli. Formattati per fare cosa ? per comprare. Il cerchio si chiude. La merce mette sotto chiave tutto il processo. Non siamo noi che strumentalizziamo la merce, come si crede, ma é la merce che ci strumentalizza... e l’illusione é alimentata dal mito della televisione « liberamente disponibile ».

LA MACCHINA PER ELIMINARE IL CERVELLO

L’ammissione é importante : la televisione non é uno strumento d’informazione. Si sapeva, ma il fatto é riconosciuto, e non dal primo venuto.

L’informazione non é più che un pretesto, un mezzo per predisporre il cervello all’acquisto.

Si capisce allora che le nozioni di « obiettività », di « rigore », di « serietà » dell’informazione non hanno senso alcuno. L’informazione, almeno per come la si intende generalmente, é essa stessa priva di senso...non é che un elemento, uno strumento della formattazione del cervello. E’ lecito perfino domandarsi se in fondo l’informazione é utile...a cosa serve informare ? Un « cervello disponibile » nel senso del Signor LE LAY ha bisogno di essere informato ? A che gli serve ? Un cervello ben informato, invece, rischia di non essere più disponibile, rischia di produrre uno « spirito libero ».

Si capisce ormai perché i politici, che fanno un uso smodato del marketing, si precipitano nelle trasmissioni « nazionalpopolari » dove possono esibirsi fra due messaggi pubblicitari. Partecipano anche loro alla « messa a disposizione » dei cervelli per le prossime elezioni... « divertono e distendono » i cittadini-cervelli che, come lo si puo’ constatare, fanno regolarmente le « scelte giuste »...si vota come si compra.

Si capisce perché la televisione pubblica é minacciata. Un « servizio pubblico » ha per principio esigenze di qualità, un’etica, per farla breve tutto cio’ che é dannoso per la merce...E’ tempo di passare dal « servizio pubblico » al « servizio mercantile »...ormai ci siamo, pazienza.

Quanti si dolevano vedendo nella moltiplicazione dei messaggi pubblicitari un degrado della televisione possono star tranquilli : non é la pubblicità che inquina la televisione, ma quel che c’é fra i messaggi pubblicitari. La televisione e la pubblicità sono un tutt’uno, non sono che le due facce di una stessa cosa : la merce.

La televisione é diventata sotto il regno della merce un vero cancro sociale che invia le sue metastasi in ogni casa, raggiungendo, dai neonati ai vecchi, l’insieme della popolazione. Strumento straordinario di comunicazione, é uno strumento straordinario di asservimento.

E i giornalisti? In effetti, é curioso che i giornalisti non abbiano reagito violentemente a tali propositi. Silenzio totale da parte di gente che pure si esprime per mestiere. Sono forse le prime vittime di questa formattazione cerebrale ? Sono forse complici ? Forse hanno un « cervello troppo disponibile » per fare la minima osservazione !

Tradotto dal francese da Karl e Rosa - Bellaciao

Source: http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=9649

Messaggi

  • Vivaddio abbiamo la possibilità di interrompere questo scempio mediante il sistema più democratico, indolore e perché no economico a disposizione ovvero:

    SPEGNERE IL TELEVISORE!

    Personalmente dopo non so quanto tempo passato a “nutrirmi” di TV ho volontariamente sperimentato la possibilità di fare a meno di questo mistificatorio mezzo di comunicazione, e devo dire che il risultato è stato esaltante; nei miei dopo cena, oltre ad avere recuperato il gusto di chiacchierare a tavola ed aver approfondito la mia tecnica a scacchi, ho imparato persino a giocare a scala40…e sono riuscito a vedere qualche film interessante in DVD.

    Se qualcuno è d’accordo si potrebbe ad esempio proporre uno sciopero della visione?

    Soffiofresco
    Http://www.soffiofresco.blog.tiscali.it