Home > IL VENTENNIO E’ FINITO?

IL VENTENNIO E’ FINITO?

par Lucio Galluzzi

Publie le martedì 8 ottobre 2013 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing
2 commenti

Non lo so cosa intendesse il nipote del Gentiluomo di Sua Santità quando orgoglioso ha comunicato alle TV che "il ventennio è finito".
E’ probabile, anzi certo, che volesse sottolineare la squallida figura che s’è fatto quando al Senato il "delinquente naturale"/pregiudicato, durante il voto di fiducia al Governo, ha cambiato idea, come fa da una vita, annunciando voto favorevole all’esecutivo delle marionette, e lui, il Premier guardando Alfano, livido, applaudire, dice "è un grande!".
Ci credo fermamente che il ventennio sia finito, così come sono sicuro che Ruby sia veramente la nipote di Mubarak e la principessa sul pisello si è sposata con Gargamella.
Infatti il periodo nerissimo sarebbe terminato contemporaneamente alla tragedia enorme di Lampedusa: 230 e più morti affogati che si aggiungono agli oltre 6.000 che le loro Leggi hanno sepolto nel Mediterraneo.
Leggi xenofobe, razziste, contro l’Umanità, idiote e cieche come chi le ha proposte, approvate e firmate: Napolitano, Turco, Maroni, Alfano, governo dopo governo, da una crisi all’altra.
Ora sono lì a battersi il petto, gli avvoltoi, assassini, strumentalizzano pure il dolore [vedi dichiarazioni dei neonazisti verdi padani], ma non dicono che in questo ventennio "passato" l’Italia è stata condannata dalla Corte Suprema dei Diritti per l’Uomo oltre 2.100 volte per gravi violazioni alla dignità della persona.
E’ talmente finito il ventennio che Alfano ha mollato Berlusconi durante una riunione, tra falchi, colombe, pitonesse e falliti sociali, è corso a Pantelleria per comunicare che "i nostri uomini hanno salvato un sacco di naufraghi" ed è poi ritornato da Berlusconi.
Siamo talmente in risalita per credibilità che difatti Schifani detta condizioni al Governo su IMU e tasse varie, la Biancofiore si sente mobbizzata e chiede ad Angelino di rimetterla in poltrona, Brunetta legge i punti programmatici che Letta deve eseguire obbedendo, Gasparri è portavoce PdL in ognidove televisivo, Sacconi fa ancora il ministro del Lavoro, la Gelmini è ambasciatrice del libero Stato sovrano d’Arcore e sermoneggia a memoria ai TG di non si capisce bene cosa, Cicchitto litiga con Sallusti, Bondi sbraita e minaccia, Verdini fa quello che ha sempre fatto: mediatore di poltrone e sgabelli.
Sta cambiando davvero tutto tanto che Scilipoti e Razzi hanno presentato in Senato un disegno di Legge per "fare cassa"; vogliono che l’Italia affitti a Stati stranieri le proprie opere d’Arte... Dal Governo fanno sapere che non è vero, "la proposta non è stata neppure valutata", la Commissione che si occupa del Decreto Fare dice esattamente il contrario.
Nessuno informa che proprio per questa frenesia di svendersi a tutti, Galan, ex ministro dei beni culturali, ha fatto staccare da una parete un bassorilievo capolavoro del Canova e durante il vilipendio, la lastra di marmo è caduta a terra e si è distrutta per sempre [http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/10/capolavoro-di-canova-distrutto-per-sempre-tutto-per-colpa-di-mostra-inutile/707627/].
Nessuno però ne ha potuto e ne può parlare.
Tutto deve tacere.
Come ai tempi di Bondi ammazza cultura e datore di lavoro di Sgarbi rimesso di nuovo a sovrintendere l’arte a Venezia, dopo che con sentenza lo stesso urlatore alle capre è stato dichiarato truffatore ai danni dello Stato per assenteismo e falsario in atto pubblico [certificati medici] proprio per lo stesso ruolo che [non] ricopriva,era sempre a farsi gli affari suoi privati, sempre a Venezia, sempre a sovrintendere.
Il ventennio è finito e Sgarbi continua a impestare le orecchie degli italiani dai salotti talk show, a difesa della sessualità del pregiudicato/delinquente, il libero puttanismo e integrità morale super partes di Napolitano.
Come ha ragione il rampollo democristo, è finita la dittatura degli idioti e le facce sono cambiate, è tutta una novità, lo constato ogni giorno di più, eccome se gli credo!
Volti nuovi e propositi concreti.
Franceschini, plagio vivente di Nanni Moretti, ora ministro [ma come mai, per l’appunto ha un dicastero?] saltella qua e là a raccontarci la bontà della politica pulita e giusta, la sua, quella del PD che si "è sempre distinto in opposizione forte, ma se non avevamo i numeri in Parlamento è palese che la maggioranza faceva passare quello che voleva!".
Come quando tutto il PD si assentò dal voto consentendo il passaggio della vergogna Scudo Fiscale a difesa dei grandi evasori amici del pregiudicato [http://www.youtube.com/watch?v=8Cysf0EPIHM]
La Finocchiaro che giammai perdesse la poltronissima e le togliessero il porcellum, D’Alema che non riesce a smetterla di fare la prima donna, Fassino amico dei padroni e via così con le stesse facce come il culo, una dopo l’altra dire sempre le stesse identiche cose parlando solo al futuro: "faremo, interverremo, provvederemo...", mai un presente indicativo semplice, mai l’oggi.
Il PD e i sindacati hanno una colpa gravissima: dopo aver svenduto e saldato la classe operaia, distrutto la sinistra italiana, reso la politica collaborazionista, nel ventennio non hanno mai fatto nulla per vincere qualcosa, non hanno mai portato la gente nelle piazze in scioperi generali duri, ma si sono sempre seduti ai tavoli con il nemico ad accordarsi sulla pelle dei disperati.


PD e sindacati sono responsabili di questo stato di cose perché se partecipi allo sfascio stando con i borghesi neri al potere, sei colpevole come loro, sei un traditore.
Sei ancora più colpevole e ingiustificabile se accetti la regola assassina della presunta crisi economica: di ricchezza ce n’è in abbondanza per tutti, basta redistribuire.
Solo che non è comodo, per tutti lorsignori.
E’ di ieri la notizia che i manager di MPS per risanare il buco di bilancio si sono ridotti lo stipendio: non supereranno i 500 mila euro l’anno, Profumo compreso.
Il ventennio continua.
Ogni volta che la Magistratura condanna il pregiudicato, guarda caso, lo rende più forte, perché tutti, nessuno escluso, lo martirizzano e non lo vogliono ignorare.
Non si vince così.
Ci vuole il coraggio della piazza, di una nuova legge elettorale, della reintroduzione della sacrosanta e benedetta lotta di classe.
Ci vuole il popolo mobilitato a prenderli a calci nel culo e mandarli a casa.
Dal Quirinale in giù.

Lucio Galluzzi



©2013 Common Creative Licence
su Blogger
su Liquida
su Twitter






Portfolio

Messaggi