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IN RISPOSTA A CARLO BONINI DELLA REPUBBLICA

par Antonio Recanatini

Publie le domenica 20 ottobre 2013 par Antonio Recanatini - Open-Publishing
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Credo sia scioccante il racconto della giornata di ieri a Roma, da parte di carlo bonini della repubblica, questioni antiche di un giornalismo pronto ad osannare il potere. Questa volta il potere ha un nome predefinito, qualcuno osava chiamarlo potere esecutivo, ma, si sa, con il tempo è facile perdere cultura e ragione, specie se... ci si abbevera con pagine di menzogna.
Facile mantenere la calma quando si è armati, attrezzati per monitorare ogni singolo manifestante con elicotteri e infiltrati, carabinieri, polizia, finanza, l’esercito. Ieri, lo stato di polizia dell’impero ha mostrato i denti, i manifestanti non hanno ancora il sangue agli occhi e la disperazione continuerà ad essere disperata.
Il sig carlo bonini non ha tenuto conto che uno stato di polizia, equivale ad una dittatura; l’encomio o il disprezzo, se proprio fossi così stupido da stilare una classifica per meriti, la indirizzerei al popolo, ancora troppo educato, ancora troppo indulgente.
Sig. carlo bonini, il suo elogio è così ipocrita e meschino da far impallidire anche l’uscita più idiota di alessandro sallusti; vede sig bonini, ieri c’erano cinquantamila, sessantamila persone a Roma, i poliziotti erano quattromila, cinquemila, tutti armati. Provi a pensare, provi a immaginare cinquantamila persone armate allo stesso modo, poi faccia i suoi conti, credo non sia difficile, nemmeno per lei.
Un giornalista dovrebbe chiedersi altro, dovrebbe sobbarcarsi domande complicate, tipo: come mai, il popolo ancora non è armato? come mai cinquantamila manifestanti non osano più di tanto?
Dovrebbe avere una "coscienza concubina", capace di analizzare l’abulia italica, la difficoltà a riemergere, la rassegnazione di un popolo intero di fronte alle ingiustizie e gli affronti del capitalismo.
La repressione sussiste nei posti dove il cittadino non si oppone, i giornalisti dovrebbero porsi e porre altre questioni, più difficili da trattare, ma che avrebbero senso compiuto.
Il suo articolo è simile ad una frase senza soggetto e predicato, solo un complemento oggetto, incompleto per carenza di profondità sociale.

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