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IRAQ: SISTANI TORNA E GUIDERA’ LA GRANDE MARCIA SCIITA A NAJAF
Publie le mercoledì 25 agosto 2004 par Open-PublishingBeirut - Nell’annunciare il ritorno in Iraq del grande Ayatollah Sistani, il portavoce del leader sciita si rivolge anche ai fedeli iracheni e tramsette loro l’invito di Sistani a marciare sulla città santa di Najaf, teatro del durissimo scontro tra truppe Usa e goverantive irachene e i miliziani di Muqtada al Sadr. SARÀ LO STESSO Sistani a prendere la testa della grande marcia.
Parlando all’emittente araba al Arabiya, al Klhafaf ha detto che Al Sistani "guiderà migliaia di seguagi in marcia verso la città sacra di Najaf. Sistani chiamerà tutti i fedeli iracheni a seguirlo" e a fare in modo che la città sacra "torni sotto la sua autorità".
In una mail inviata all’Associated Press, il portavoce di Sistani, Hamed al-Khafaf, precisa: "sua eminenza il grand Ayatollah Al Sistani arriverà tra poche ore nel suo amato Iraq e tornerà nella città santa di Najaf per salvare dalla tragedia".
73 anni, Al sistani è stato sottoposto il 13 agosto scorso a Londra ad un’operazione di angioplastica per lo sblocco di un’arteria coronarica. Sistani aveva lasciato Najaf il 6 agosto scorso. Sistani, ha detto al Khafaf, ora sta bene, e ha già lasciato l’ospedale da quattro giorni.
La notizia del ritorno del leader spirituale di tutti gli sciiti iracheni viene mentre sembra giunto alla stretta finale l’assedio delle truppe Usa e irachene al Mausoleo di Alì, la sacra moschea in cui sono asserragliate le truppe del capo radicale sciita Muqtada al Sadr.
Blindati Usa e carri armati americani sono ormai nei pressi dell’ingresso del Mausoleo di Alì, il tempio in cui sono asserragliati i miliziani del leader radicale sciita Muqtada al Sadr.
I blindati Usa, sino a poco fa distanti un paio di centinaia di metri dalla moschea, hanno iniziato verso le cinque e mezzo del mattino ad avvicinarsi e a circondare l’edificio fermandosi infine proprio alle sue porte a non pi di una ventina morti. Poco più indietro, a una distanza di circa 80 metri, sono schierati i carri armati dell’esercito americano. Non c’è invece traccia delle forze di sicurezza irachena, ieri dispiegate per la prima volta in città.
Al momento, tuttavia, non sono in corso combattimenti. Solo si vedono bruciare alcune barricate erette dagli uomini di Al Sadr. Mentre si stringe l’assedio, inoltre, i tiratori scelti dell’esercito Usa stanno prendendo di mira gli ingressi della moschea e aprono il fuoco su chiunque tenti di avventurarsi all’esterno. I miliziani di al Sadr sono quindi costretti all’interno del tempio. (AP)