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ITALIA - CUB, COBAS, USB: SCIOPERO GENERALE! 18 OTTOBRE 2013
par SCIOPERAISTO
Publie le mercoledì 31 luglio 2013 par SCIOPERAISTO - Open-PublishingSCIOPERO GENERALE! 18 OTTOBRE 2013
*** Suggeriamo di condividere il comunicato USB affinché la chiamata arrivi a tutti.
Sebbene la conflittualità tra classi risulti essere sempre più addolcita - per ragioni rintracciabili nell’indebolimento della coscienza di classe e soprattutto nella repressione - gli attriti, tra le medesime classi, si riconfermano inconciliabili. Di fatti, questa antinomia è la sola ragione per cui le agitazioni di massa continuano a riproporsi, al di là di quegli indebolimenti e di quelle repressioni. Con cadenza quasi schematica, anche prevedibile, ma con partecipazioni e modalità imprevedibili, inaspettate. E non è da percepire come un attacco, men che meno come un banale attacco allo Stato. È da percepire come una difesa: della classe oppressa contro la classe al potere, che logicamente coincide con lo Stato - mero prodotto dell’inconciliabilità delle classi, ricorda Engels, nulla più, nulla meno.
Questa breve premessa probabilmente non collima con le motivazioni meno particolareggiate di un sindacato di base in sciopero, ma sicuramente ne ingloba l’essenza, per un discorso più ampio riguardante una classe e la sua affermazione. Quindi non sono assolutamente da ignorare le scadenze a breve termine dettate dall’esigenza, sia sindacale che - più che mai - lavorativa, in un impegno autunnale.
ROMA, da capitale e centro nevralgico della politica italiana, vedrà in questo autunno la riconferma di quelle esigenze di massa sul Lavoro e sulla Dignità dello stesso. USB, Cobas e CUB hanno indetto uno SCIOPERO GENERALE il 18 ottobre, con l’invito a dare un segnale forte, la suddetta difesa, a quello che invece è sì un attacco, subito quotidianamente per mano delle grandi coalizioni politiche della classe opprimitrice del PD, PDL e derivati.
«[...] Lo sciopero generale è indetto: per il rinnovo dei contratti, l’aumento di salari e pensioni e la riduzione dell’orario di lavoro; contro le politiche di austerità in Italia ed in Europa e contro il governo italiano delle larghe intese che quelle politiche gestisce; per la scuola e l’istruzione pubbliche, per la sanità e i beni comuni pubblici e per la costruzione di un diverso modello sociale e ambientale; per la nazionalizzazione di imprese in difficoltà o di interesse strategico per il Paese; per il diritto ad una vera democrazia fondata sulla partecipazione, che rifiuti deleghe autoritarie nei luoghi di lavoro e per una legge democratica sui diritti dei lavoratori e sulla rappresentanza sindacale.»