Home > Ieri in Spagna, sabato in Italia- e altrove
In Spagna è franata la pista ETA con conseguenze gravi per Aznar e la
sua banda.manifestazioni di massa dovunque, fin dentro ai seggi- sconfitta
elettorale pesante- olé- Sabato prossimo tutti a Roma contro la guerra e
contro l’imperialismo e contro quelli che hanno fatto e appoggiano
spedizioni imperialistiche in Jugoslavia, Iraq etc..E’ ora di cambiare.
Com’è successo a Madrid potrebbe succedere anche a Roma e altrove...
Da quel che sembra gli spagnoli si sono proprio incazzati con Aznar e la sua
banda di guerrafondai irresponsabili e menzogneri. Adesso è facile tirare
fuori critiche alla disinformazione, alla manipolazione, ad Aznar.
Ma non è stato facile due giorni fa opporsi da subito alla disinformazione a
sbatti Valpreda anzi l’Eta in prima pagina. Ricordate? Anche su Indy c’era
chi ci chiedeva di tacere, chi avvalorava la pista ETA, chi ci diceva che
erano sproloqui paragonare i treni italiani a quelli spagnoli. L’Union
sacrée dei guerrafondai e di tutti i reggicoda del ceto politico era fatta.
In Spagna tutto il ceto politico dava addosso ai baschi da Aznar fino all
IU, i colleghi dei nostrani pacifisti assoluti. Tutti i giornali e le
emittenti italiani appoggiavano la campagna forcaiola, tutti i partiti,
quelli di sinistra anch’essi, strepitavano contro il terrorismo e prendevano
la palla al balzo per sabotare ulteriormente la manifestazione di sabato
prossimo. Un casino. Ma ci siamo battuti
Intanto nelle carceri spagnole e nel paesi hanno tentato di scateare il
pogrom contro i baschi, hanno picchiato, amazzato. Hanno usato la grancassa
dei media, quelli spagnoli e anche quelli degli altri territori. Intanto ci
hanno messo fuori uso e-mail e siti di compagni che si opponevano alla
disinformazione. Ma l’incazzatura è montata di ora in ora e abbiamo pestato
sui tasti per gli spagnoli. E per stavolta è andata, a centinaia di migliaia
ieri sera, infischiandosene dei divieti, hanno manifestato da un punto
all’altro di Madrid, Barcellona e di altre città della Spagna. Le
manifestazioni e il tam tam ha avuto oggi importanti esiti elettorali. Ma
non finisce affatto qui.
Un grazie a tutti quelli che si sono esposti, che hanno preso le difese
soprattutto dei detenuti politici baschi e del grapo fatti vigliaccamente
aggredire dagli uomini di mano dei direttori.
La mobilitazione contro chi vuole la guerra imperialista per l’arraffamento
del petrolio e la dominazione, la vera causa di quanto sta succedendo,
coinvolge anche noi. Sabato prossimo 20 marzo manifesteremo a Roma contro la
guerra, per il ritiro di tutte le truppe e di tutte le imprese e
associazioni imperialiste (comprese quelle imperialumanitarie) dall’Iraq in
una manifestazione promossa da chi come noi ha firmato da subito l’appello
answer actr now against war and end racism, da chi l’ha fatto passare in
tutto il movimento, da chi ha manifestato in tutto questo periodo contro la
guerra e le basi americane (la vera struttura della guerra).
E’ vergognoso e inconcepibile che si voglia adesso invitare a questa
manifestazine gente che non ha rinnegato la guerra che ha diretto
aggressioni armate come quelle contro la Jugoslavia, che è d’accordo con
l’invasione neocoloniale dell’Iraq. Devono fare la fine che ha fatto oggi
Aznar, devono sloggiare dalla manifestazione e dalla scena politica. Prima è
meglio è per tutti.
Troviamoci tutti assieme sabato prossimo, tutti quelli che sono contro la
guerra imperialista davvero a Piazza della Repubblica e facciamo sentire
uniti la nostra voce contro i palazzi del potere e della guerra. E diamo il
giorno sucessivo un livello di continuità unitario (oltre, oltre i vecchi
gruppi) alla lotta contro la guerra.
Basta coi boie assassini che vogliono la guerra per continuare ad arraffare
il petrolio, per continuare a far andare avanti questo sistema di merda
basato sul precariato, sui migranti, sulla distruzione dell’ambiente, basta
anche con quelli che vogliono tenere il piede in due scarpe.
Quanto è successo ieri a Madrid ci dice che siamo in molti, moltissimi a
pensarla così, e ci dice che battendosi è possibile strappare dei successi
(mentre invece se restiamo prigionieri dei vecchi relitti organizzativi e di
percorso del vecchio ciclo, ricattati e sovradeterminati dalle vecchie
pratiche consociative elettoralistiche, dai cartelli elettorali con alla
testa socialimperialisti a tutta prova etc..non accumuliamo e non
accumuleremo altro che una sconfitta sull’altra... ). Proviamo a cambiare.