Home > Il G8 sbriciola Rifondazione
IL GRANDE ESODO L’assessore resterà al suo posto in giunta. L’ex capogruppo Delogu approda nei
Comunisti italiani
Seggi e otto iscritti "eccellenti" danno l’addio al partito
Due lettere, una al partito, per comunicare le proprie dimissioni, l’altra al sindaco Giuseppe
Pericu, per informarlo della scelta. Così Valter Seggi, assessore alla riqualificazione urbana e
consigliere di amministrazione dell’Amga, ha sancito ieri pomeriggio il suo annunciato divorzio da
Rifondazione comunista, «reciprocamente utile». Seggi sottolinea di non riconoscersi più nella
«concezione della politica» del gruppo dirigente della Federazione di Genova, che avrebbe allontanato il
partito dall’obiettivo primario di accrescere il consenso sulla necessità di verità e giustizia
sui fatti del G8, consegnando anzi Prc «a un sostanziale isolamento».
Seggi non ha presentato le dimissioni da assessore e così Pericu non dovrà nemmeno respingerle,
dribblando un eventuale grattacapo. «Sarà lui a valutare se confermarmi la fiducia oppure no - dice
Seggi - Ritengo di non avere nulla da rimproverarmi, né verso Rifondazione né verso il Comune».
La scelta di Seggi è seguita anche da Roberto Delogu, capogruppo consiliare da sette anni («Sono
stato eletto a Palazzo Tursi dai genovesi con un mandato - dice - e intendo continuare a svolgerlo.
Sono amareggiato ma sereno, non c’era altra strada») e da altri compagni di partito tra cui
spiccano Giordano Bruschi, storico esponente comunista, che l’altra sera ha ricevuto anche una
telefonata da Sandro Curzi, Aldo Grasso (assessore comunale di Cogoleto), Agostino Gianelli (consigliere
provinciale), Giusy Giani (vicepresidente della circoscrizione Valbisagno), Giorgio Mangini
(consigliere in Valbisagno) e i segretari di circolo Nicola Di Santi e Lorenzo Ingenito, che oggi in una
conferenza stampa spiegheranno le loro ragioni.
«Sono dispiaciuto - commenta il segretario di Prc, Bruno Pastorino - E’ Seggi che ha deciso di
mettersi fuori, noi abbiamo sempre esortato a restare anche chi ha una posizione differente. Capisco
che per Seggi l’ambito amministrativo è la sfera più alta della militanza politica, ma questo non
vale per altri iscritti».
A lasciare la giunta sarà invece, come previsto, l’assessore alle
Politiche giovanili e all’Immigrazione, Dante Taccani (le deleghe saranno distribuite fra più assessori,
Borzani e Veardo in testa), che oggi incontrerà Pericu, un modo per rendere meno traumatica la
separazione.
«Gli confermerò la mia stima - afferma Taccani - Mi dispiace interrompere un lavoro che
avrebbe potuto dare buoni frutti, ma si è creata una divisione con un blocco politico e sociale
che aveva contribuito alla stessa elezione del sindaco: speriamo di poterla sanare in futuro. Ho una
visione etica della politica, come servizio alla città, quindi il mio dispiacere per l’abbandono
dell’asse
ssorato non è personale.
Con questo, non smetto di fare politica, né Rifondazione di contribuire
alla realizzazione del programma». Con Seggi, le strade sono ormai definitivamente separate. «Ci
parlavamo poco prima, ora non c’è proprio ragione».