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Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer) fu un lungo muro che separava
Berlino Ovest da Berlino Est e dal circostante territorio della Germania Est.
Il muro è esistito dal 1961 fino al 1989.
Storia del Muro
Dopo la seconda guerra mondiale, Berlino venne divisa in quattro settori. Unione
Sovietica, Stati Uniti, Regno Unito e Francia avevano ciascuna una parte della
città sotto il proprio controllo. Il settore sovietico era di gran lunga il più esteso
e occupava la maggior parte della metà orientale di Berlino — Friedrichshain,
Köpenick, Lichtenberg, Mitte, Pankow, Prenzlauer Berg, Treptow, e Weissensee.
Nel 1948, il "Blocco di Berlino" da parte del’Unione Sovietica portò all’attuazione
del Ponte aereo per Berlino da parte degli Alleati.
Dal 1949 i tre settori controllati da USA, Francia e Gran Bretagna (Berlino Ovest), anche se nominalmente indipendenti, erano in effetti una parte di Germania Ovest completamente circondata dalla Germania Est.
Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Ovest venne chiuso nel 1952 e l’attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell’est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961.
Per fermare la migrazione, la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali iniziò nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 a Berlino Est. Inizialmente consisteva di filo spinato, ma già il 15 agosto iniziarono ad essere utilizzati gli elementi prefabbricati di cemento e pietra destinati a formare la prima generazione di un vero e proprio muro. Il muro divideva fisicamente la città; quandò circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un isola all’interno dei territori orientali.
La Germania Est sostenne che si trattava di un "muro di protezione antifascista" inteso ad evitare un’aggressione dall’Ovest. Fu chiaro sin dall’inizio che questa giustificazione serviva come copertura per il fatto che ai cittadini della Germania Est doveva essere impedito di entrare a Berlino Ovest e di conseguenza nella Germania Ovest (la Germania Est non controllava completamente il traffico tra Berlino Ovest e il resto della Germania Ovest).
Il muro era lungo più di 155 km. Dopo la costruzione iniziale, venne regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all’interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest, fu così creata la cosidetta "striscia della morte". In seguito il muro di prima generazione fu abbattuto e oggi è difficile riconoscere parti di quel muro. Nel 1965 si diede inizio alla costruzione della terza generazione del muro che avrebbe soppiantato le precedenti. Era composto da lastre di cemento armato collegate da montanti di acciaio e coperti da un tubo di cemento. Il "muro di quarta generazione", iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e composto di 45.000 sezioni separate, di 1,5 metri di larghezza, più semplici da assemblare rispetto al muro di terza generazione, per un costo di 16.155.000 di Marchi della Germania Est. Per fare un confronto, un panino al tempo costava 1,04 marchi della Germania Est. A partire dal 1975 il confine era anche protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, trincee anticarro, oltre 300 torri di guardia, trenta bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 Km.
Inizialmente, c’era solo un punto di attraversamento per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse; le potenze occidentali avevano altri due checkpoint, a Helmstedt sul confine tra Germania Est e Ovest e a Dreilinden sul confine sud di Berlino Ovest. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR, in seguito in un atto simbolico l’attraversamento della porta di Brandenburgo fu chiuso. I checkpoint vennero battezzati con i nomi fonetici: Alpha (Helmstedt), Bravo (ancora visibile a Dreilinden sulla A9 appena usciti da Berlino), e Charlie (Friedrichstraße).
Durante il corso dell’esistenza del muro ci furono circa 5.000 fughe riuscite a Berlino Ovest; 192 persone vennero uccise mentre cercavano di attraversare e circa 200 vennero ferite gravemente.
Il 23 agosto 1989, l’Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l’Austria e nel settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell’est scapparono attraverso l’Ungheria. Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono nell’autunno del 1989. Erich Honecker si dimise il 18 ottobre, e venne sostituito pochi giorni dopo da Egon Krenz.
Le restrizioni sugli spostamenti per i tedeschi dell’est vennero in qualche modo tolte dal nuovo governo il 9 novembre 1989. A causa di un fraintendimento, Günter Schabowski annunciò in una conferenza stampa che tutte le limitazioni erano state tolte, e decine di migliaia di persone si riversarono sul muro, dove le guardie di confine aprirono i punti di accesso e permisero loro di passare. Il 9 novembre viene quindi considerata la data in cui il muro crollò.
Il giorno di Natale del 1989, Leonard Bernstein tenne un concerto a Berlino per celebrare la caduta del muro, che comprendeva la nona sinfonia di Beethoven, con la parola del coro "Gioia", cambiata in "Libertà". Roger Waters esegui l’opera dei Pink Floyd, The Wall, in Potsdamer Platz il 21 luglio 1990, con la partecipazione di numerosi ospiti, tra i quali gli Scorpions, Bryan Adams, e Van Morrison.
La caduta del muro fu il primo passo della riunifiazione tedesca, che si concluse formalmente il 3 ottobre 1990.
Alcuni ritennero che il 9 novembre sarebbe stato un’ottimo giorno per celebrare la Festa Nazionale, poichè il 9 novembre è anche la data della proclamazione della Repubblica di Weimar del 1918, e della cosidetta Notte dei cristalli del 1938, dando così un buon profilo del bene e del male che compongono la storia della Germania. Venne invece scelto il 3 ottobre.
Aspetti sociali del Muro di Berlino
Non molto è rimasto oggi del Muro di Berlino. L’abbattimento ufficiale del Muro di Berlino fu iniziato il 13 Giugno 1990 nella Bernauer Straße da 300 guardie di frontiera dalla DDR, fu poi terminato da 600 soldati dell’esercito tedesco utilizzando 13 bulldozer, 55 ruspe, 65 gru e 175 camion. A novembre dello stesso anno l’intero muro all’interno della citta era stato abbattuto ad eccezione di 6 punti che furono mantenuti come monumento. L’anno successivo scompari’ definitivamente la restante parte. I blocchi di cemento furono distrutti ed utilizzati per la costruzione di strade. 250 di questi blocchi furono messi all’asta a prezzi oscillanti tra 10.000 e 250.000 marchi tedeschi. Il muro è stato fisicamente distrutto quasi ovunque, ad eccezione di alcuni punti, i piu’ visitati dai turisti sono: una sezione di 80 metri vicino a Potsdamer Platz (vedi foto a destra), una seconda più lunga sulla riva della Sprea, vicino all’Oberbaumbrücke, e una terza a nord in Bernauer Straße, che è stata trasformata in un memoriale nel 1999. Anche le parti rimaste non rappresentano interamente l’aspetto originale del muro: sono state pesantemente danneggiate (siccome in molti tentarono di prendersi come ricordo dei "pezzi originali del Muro di Berlino"), e gli odierni graffiti sono più visibili sul lato orientale del muro, in particolare la famosa East-Side-Gallery in Mühlenstraße lunga piu’ di 1 km, che non era ovviamente raggiungibile quando il muro era sorvegliato dalle guardie pesantemente armate della Germania Est. In origine i graffiti erano solo sul lato occidentale.
Il Muro di Berlino ebbe ovviamente un forte impatto emotivo, sociale e culturale, non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del mondo. Al momento della sua erezione il muro separò, apparentemente per sempre, famiglie e amicizie, lasciando entrambe le metà della città, dopo l’incredulità iniziale, nello sconforto e nella disperazione. Divenne la rappresentazione fisica della Cortina di Ferro che separava in due l’Europa durante la Guerra Fredda, il muro di una stramba prigione nella quale i reclusi erano in realtà liberi.
Durante la sua visita a Berlino del 15 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy tenne un discorso pubblico che sarebbe divenuto uno dei momenti simbolo della Guerra Fredda: Ci sono molte persone al mondo che non comprendono, o non sanno, quale sia il grande problema tra il mondo libero e il mondo comunista. Lasciateli venire a Berlino! Ci sono alcuni che dicono che il comunismo è l’onda del futuro. Lasciateli venire a Berlino! Ci sono alcuni che dicono che, in Europa e da altre parti, possiamo lavorare con i comunisti. Lasciateli venire a Berlino! E ci sono anche quei pochi che dicono che è vero che il comunismo è un sistema maligno, ma ci permette di fare progressi economici. Lasst sie nach Berlin! Lasciateli venire a Berlino! [...] Tutti gli uomini liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso di dire, Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).
A partire dagli anni ’80, alcuni artisti famosi come Keith Haring e Thierry Noir iniziarono a dipingere il lato del muro che dava su Berlino Ovest, in seguito migliaia di artisti, conosciuti e sconosciuti, utilizzarono il muro per i loro progetti artistici. Il muro si coprì quasi interamente di murales, dalle semplici scritte a disegni molto elaborati e ben eseguiti, alcuni dei quali si guandagnarono una certa notorietà, come quello che raffigurava una Trabant gialla che sfonda il muro, o quello in cui si vedeva Erich Honecker baciare sulla bocca il segretario del PCUS Leonid Brezhnev. La East-Side-Gallery lunga piu’ di 1 Km che fu pitturata subito dopo il crollo del muro, e’ stata definita la più grande galleria di pittura all’aria aperta del mondo. Purtroppo pochi dei murales hanno resistito al tempo e ai turisti che continuano a scrivere i loro nomi sul muro. La citta’ di Berlino, notoriamente a corto di fondi, ha investito pochissimo nel restauro del muro e nel 2000 solo alcuni dei dipinti furono restaurati e protetti dai vandali. Malgrado sia protetta dalle leggi sulla tutela dei monumenti non e’ chiaro quale sia il destino di queste parti del muro.
Il muro divideva 192 strade (97 tra le due parti della citta’ e 95 tra Berlino Ovest e la DDR), 32 linee di tram, 8 linee di metropolitana di superficie (S-Bahn), 3 linee di metropolitana sotterranea (U-Bahn), 3 autostrade e numerosi fiumi e laghi. La caduta del muro cambiò considerevolmente i flussi di traffico della città, e la M-Bahn, un sistema a levitazione magnetica che connetteva 3 fermate della metropolitana lungo 1,6 chilonetri, venne smantellato solo pochi mesi dopo la sua apertura ufficiale nel luglio 1991.