Home > Il governo Letta e il 51% di Grillo
Il governo Letta e il 51% di Grillo
par Francisco
Publie le sabato 23 novembre 2013 par Francisco - Open-Publishing1 commento
Prima o poi ci si doveva arrivare al nodo, non si poteva più resistere dall’esternarlo.
Un po’ perché la mèta è all’orizzonte (l’archiviazione forzata della sinistra in Italia) un po’ perché si comincia a delineare la reale funzione, e forza, del m5s.
Prima un piccolo sunto, altrimenti il gioco del revisionismo non è abbstanza chiaro.
Il m5s era relegato sul web fino all’autunno 2011 col suo poco più del 3%, e parliamo comunque di sondaggi.
Cade Berlusconi, in Grecia dopo aver vietato il referendum, la Troika si sente forte al punto di vietare il voto il Itala, da lì Monti; i media di regime cominciano a pompare il m5s e in poche settimane lo portano, sempre coi sondaggi, al 18%.
Nonostante Grillo non si conceda ai media, né i suoi hanno il permesso di farlo, giornali e TV gli danno più spazio che ad altri, gli fanno campagna elettorale, vedi anche Sicilia, gliela chiudono a S. Giovanni e gli regalano il 25%, nonostante lui continui a sputare sopra a giornali e anchorman, tranne Santoro, suo alleato già dal Woodstock del 2010.
Come movimento "osteggiato" dal sistema non c’è male direi, soprattutto perché i media non hanno bisogno di criminalizzare l’avversario, ma gli basta oscurarlo.
Dal voto a oggi Grillo e il suo movimento innanzitutto hanno girato le spalle a tutte quelle realtà che da mesi scendono in piazza fronteggiate dalle forze dell’ordine, non hanno mai speso una parola o un endorsement verso di loro, qualche volta Grillo ha fatto una leccatina post, ma proprio post evento, ma in linea di massima e minima li ha tacciati da delinquenti.
Nei movimenti il bacino più consistente in termini proporzionali lo teneva nei NoTav, ma siccome i NoTav sono da mesi sempre e comunque legati e supportati da tutti gli altri movimenti antagonisti , non a caso dal 18 e 19 ottobre a oggi né Grillo, nè la testata di riferimento, il FQ, né la TV di riferimento, La7, se ne sono occupati e neanche annunciato le manifestazioni... il perché è presto chiarito: NoTav, NoMuos, aquilani terremotati, disoccupati, precari, cassintegrati, senza casa, studenti, migranti, pensionati e tutte le realtà di un proletariato e sottoproletariato spremuto fino all’esaurimento, sono sempre e comunque insieme, al netto delle ruffianate che il m5s, e spesso SeL cercano di propagandare, prova che il m5s è un movimento classista e padronale che poco vuol avere a che fare coi sublaterni.
Nelle ultime quarantotto ore però è successo qualcosa che era sicuramente nell’aria: è sempre più pacifico che le tessere del PD false erano quelle pro Renzi, giovedì sera da Santoro e Travaglio, obiettivamente e giustamente maltrattati da Cuperlo, lo stesso Cuperlo ha detto ciò che finora nessun dirigente del PD aveva osato in pubblico: Renzi rappresenta e sarà senza dubbio il proseguimento del ventennio berlusconiano, esternazione che fa il paio con il "fassista" di Bersani a Grillo in campagna elettorale, anch’egli unico su quel fronte.
Questo conferma che la rottura all’interno del PD è possibile... ma chi si gioverebbe di questa rottura?
Sicuramente non all’ala destra del PD o quella più moderatamente democristiana, ma quella a sinistra in cerca comunque di una via per non archiviare definitivamente il PD come partito di sinistra.
Da qui la frase di Letta: "Nella Ue troppi ayatollah del rigore, basta tasse e tagli sennò Grillo prende il 51%", proprio nel momento in cui il principe dei reazionari corre a Genova dai trasportatori, dopo averli ignorati per giorni, e col consueto codazzo di giornalisti e TV embedded cerca di comiziare, ma fortunatamente non glielo permettono.
Ci ha pensato Letta però a dargli una bella spinta.
Ora pensare che Letta Enrico, nipote e famiglio di Letta Gianni, uomo ombra (mica tanto) del piduismo e dei poteri forti, un presidente del consiglio dicevo sicuramente tra i più supportati da questo sistema, non sbaglia mai una virgola, non lo si piglia mai in castagna, sa bene tutto quel che deve o non deve dire, riesce pure a tenere in piedi la Cancellieri nonostante quella storiaccia etc... sarebbe così sprovveduto da lanciare in orbita il manifesto più eclatante a favore di Grillo e il m5s?
Per quanto robusta la rete mai potrà competere con TV e giornali, che ancora la fanno da padrone nella propaganda, l’informazione ormai è passata in secondo piano e ingestibile da parte del potere, troppo veloce lo scambio tra le parti in rete.
Quando capiremo che il m5s è il figlio più pericoloso di questo sistema?
Messaggi
1. Il governo Letta e il 51% di Grillo, 23 novembre 2013, 13:11
sottolineando che si fa riferimento alla sempre più esigua parte che vota (diciamo il 60% degli aventi diritto) e che una parte non piccola di questi pasdaran del voto lo fanno turandosi parecchio il naso e soprattutto in funzione "anti-altri". Dunque, potrebbe anche essere che le "cose reali" accadano (accadranno) quasi totalemente al di fuori da tali logiche politiche di palazzo. Potrebbe convenire prestare attenzione soprattutto a tutto ciò che gira al di fuori del teatro politico con i soliti attori in cerca di nuove parti, pur senza sottovalutare questo luridume di palazzo.