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Il lodo Alfano
par Marco Bracconi
Publie le venerdì 19 luglio 2013 par Marco Bracconi - Open-PublishingOggi non passerà la sfiducia, domani Alfano non lascerà sua sponte il Viminale e dopodomani il governo di larghe intese non sarà più – mai più – la stessa cosa.
Il caso Ablyazov cambia le carte in tavola perché introduce un pericoloso precedente che farà, politicamente parlando, giurisprudenza. Di fatto, con le mancate dimissioni del ministro, la necessità di dare un governo al Paese diventa uno scudo per gli attori sulla scena; i danni che una crisi di governo farebbe al Paese una copertura per ogni membro dell’esecutivo; il quadro di stabilità indispensabile alla ripresa un alibi che allarga le maglie dell’irresponsabilità.
In Italia c’è anche una demagogia delle dimissioni. Si fa presto e ci si fa belli a chiederle, mentre è sempre un po’ più complicato valutarne le conseguenze. Ma in questo caso più dannoso della demagogia del tutti a casa rischia di essere l’imperativo della stabilità ad ogni costo.
Perché le mancate dimissioni del ministro dell’Interno non riguardano solo la sua presenza al governo. Quello sarebbe il meno. La cosa grave è che stabiliscono un principio, anzi un lodo sotto mentite spoglie con il quale tutti potranno sentirsi più al sicuro.
E non è mai bene, in una democrazia, che chi governa si senta troppo al sicuro.
19 Luglio
Marco Bracconi