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Dazibao Internazionale Elezioni-Eletti
di Giorgio Trucchi
Durante la conferenza stampa convocata dal Frente Sandinista (FSLN), il Segretario
Generale ed ex presidente Daniel Ortega Saavedra ha chiesto il rispetto della
Legge Elettorale, che prevede l’astensione da qualsiasi tipo di propagada da
parte dei candidati e dei partiti nei tre giorni precedenti la giornata elettorale.
Secondo Ortega "non si sta rispettando il silenzio elettorale e anche oggi (6
novembre) su un giornale filo governativo e in canali televisivi si sta violando
quest’articolo della legge. Sul Canal 8 si continuano a trasmettere due programmi
in cui vengono portati attacchi violenti, vergognosi, con parole sconce contro
il nostro partito e facendo propaganda elettorale per il proprio partito".
Pur senza menzionarlo era evidente il riferimento ai programmi a pagamento gestiti da personalità del Partido Liberal Constitucionalista (PLC) che fanno parte del settore più estremista legato all’ex presidente Arnoldo Alemàn.
Ortega ha poi lanciato la proposta, una volta finite le elezioni, "di riformare la Legge Elettorale per eliminare il silenzio elettorale, in quanto non viene mai rispettato e il Consejo Supremo Electoral non ha gli strumenti concreti per farlo rispettare. Chi sta violando la legge sono le stesse persone che hanno rubato al paese più di 100 milioni di dollari durante la scorsa amministrazione ".
L’altro punto toccato dall’ex presidente del Nicaragua, riguarda la risoluzione emessa dalla Contraloria General de la Republica contro il presidente Enrique Bolaños per essersi rifiutato di spiegare, in tempo e forma, la provenienza di parte dei fondi ricevuti durante la campagna presidenziale del 2001.
Ortega ha dichiarato alla stampa nazionale e internazionale che "il Frente Sandinista rispetta la risoluzione della Contraloria e chiede al presidente che rinunci alla propria immunità per poter difendersi dalle accuse. Allo stesso tempo però non mette a disposizione i suoi voti in Parlamento per la destituzione del presidente perché consideriamo che un Presidente della Repubblica debba arrivare fino alla fine del suo mandato. Una volta terminato il suo periodo, come successo con l’ex presidente Alemàn, si potrà affrontare l’argomento e il presidente dovrà rispondere delle accuse". Ortega ha concluso invitando "la gente ad andare in massa a votare contro la corruzione. Sarà la popolazione a decidere cosa questo voglia dire".
Il segnale di distensione, che potrebbe aiutare il voto a favore del FSLN, é però solo parziale.
I due punti esposti da Ortega a meno di 24 ore dall’inizio delle elezioni sono sicuramente collegati.
Gli attacchi al FSLN da parte dei programmi televisivi controllati dal PLC e dai mezzi di stampa scritta filo governativi in piano silenzio elettorale, hanno probabilmente indotto il partito rojinegro a cambiare strategia, rompendo "l’alleanza con il PLC" sul caso Bolaños e quindi mettendo in forte dubbio la possibilità di togliere l’immunità parlamentare al presidente subito dopo le elezioni (senza i 38 voti del FSLN, per i liberali sarà impossibile ottenere la maggioranza). Allo stesso tempo Ortega ha fatto capire che il momento della "resa dei conti" con Bolaños é solo rimandato nel tempo e sicuramente dipenderà anche dal risultato di queste elezioni.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Ortega ha detto che "la cosa più importante di queste elezioni é il risultato che otterranno le diverse forze politiche presenti in Parlamento, per vedere come si posizionano a livello nazionale. I risultati si convertiranno come in un referendum contro la corruzione e i vari partiti verranno legittimati o perderanno forza in Parlamento in base a questi risultati. Al momento di negoziazioni, accordi o momenti difficili per il paese, i risultati di queste elezioni incideranno sul peso di ogni forza presente in Parlamento".
Anche in questo caso, é chiaro il richiamo al famoso dialogo che dovrebbe iniziare dopo le elezioni tra i partiti politici e il governo sui problemi del paese e sulle riforme costituzionali e sul quale il presidente Bolaños ha cercato inutilmente di mettere già le mani, quasi imponendo un’agenda senza però averne la forza.
Ore 13.00 (20.00 italiane)
Il processo elettorale in Nicaragua si sta svolgendo senza eccessivi problemi, nonostante una serie di disfunzioni.
Durante le prime 5 ore di votazioni si sono verificati alcuni problemi per il mancato funzionamento dei punzonatori che vengono utilizzati nei seggi per obliterare le carte d’identità dei cittadini che hanno già votato. Sembra che lo stock comprato dal Consejo Supremo Electoral (CSE) sia difettoso e questo fatto ha impedito in molti seggi l’apertura all’ora prevista.
Si sono anche verificati molti casi di cittadini che non appaiono nei Registri Elettorali e che quindi non possono votare o che devono cercare in quale seggio sono stati registrati.
Il partito filo governativo APRE (Alianza por la Republica) ha denunciato fin dalle prime ore della mattina che, in tutto il paese, i presidenti di seggio del FSLN e del PLC stanno impedendo l’entrata ai loro fiscales e anche questo é stato uno dei motivi del ritardo dell’apertura delle votazioni.
Sembra che questa denuncia faccia parte della manovra della APRE per trovare un motivo per impugnare le elezioni in varie parti del paese e mettere in dubbio la regolarità del processo elettorale.
In molti casi i fiscales della APRE non si sono nemmeno presentati, per poi denunciare che non gli é stata permessa l’entrata.
Nella città di Ocotal, roccaforte sandinista nel nord del paese, le schede per votare riportavano il simbolo del FSLN con una foto che non corrispondeva a quella del candidato del partito sandinista. Il CSE ha immediatamente ordinato al presidente di seggio di spiegare l’errore ad ogni votante in modo da evitare errori ed una eventuale impugnazione da parte del FSLN.
Intanto il candidato del FSLN per Managua, Dionisio "Nicho" Marenco, ha votato verso le 9.30 del mattino.
Secondo il candidato, gli ultimi sondaggi interni al partito lo vedrebbero in vantaggio di un 10-14 per cento rispetto al candidato del PLC, Pedro Joaquìn Chamorro.
Quest’ultimo si é presentato al seggio insieme alla madre, la ex presidentessa del Nicaragua Violeta Barrios de Chamorro e alla sorella. La ex presidentessa, che nei giorni scorsi aveva apertamento dichiarato che il suo voto sarebbe andato al figlio, ha approfittato della presenza molto numerosa dei media nazionali ed internazionali per far vedere chiaramente in che casella stava votando, atto che vìola la legge elettorale e le norme di etica elettorale.
Ore 17.00 (00.00 italiane)
L’ex presidente Daniel Ortega Saavedra si é presentato a votare verso le 14.30 insieme alla moglie, la poetessa Rosario Murillo.
Fortemente protetto dalla Polizia, Ortega ha commentato ai giornalisti presenti che "le elezioni si stanno svolgendo in un clima di calma e di rispetto, nonostante si continuino a verificare violazioni della Legge Elettorale. Ci sono voci, che dovranno essere verificate, che funzionari del governo starebbero operando come osservatori delle elezioni, cosa che non é possibile dato che il governo é parte diretta di questo processo elettorale sponsorizzando un partito".
Ha poi condiviso il messaggio lanciato dal Cardinale Obando y Bravo, chiedendo alla gente in generale che abbia la capacità di rispettare il voto che uscirà dalle urne mostrando maturità.
Sulla denuncia fatta contro la ex presidentessa Violeta Barrios per aver utilizzato i mezzi informativi per far vedere per chi stava votando, Daniel Ortega ha detto che il fatto riguarda direttamente il Consejo Supremo Electoral e sarà questa istituzione che dovrà decidere se ha commesso un delitto elettorale annullando il voto.
Ortega ha poi risposto alla domanda circa la bassa affluenza della gente dicendo che "é nota la campagna contro le istituzioni che é stata lanciata negli ultimi mesi. Lo stesso presidente Bolaños aveva annunciato mesi fa che queste elezioni sarebbero state un caos per l’incapacità del CSE e questo non aiuta certo a far sì che la gente vada alle urne. Aspettiamo la fine delle elezioni per fare un’analisi".
Concludendo, Ortega ha fatto riferimento alle denunce fatte dalla APRE circa una serie di irregolarità commesse nei confronti dei loro fiscales, dicendo che "il FSLN é ovviamente contro qualsiasi irregolarità e quindi la APRE ha tutti i diritti di denunciare quelle che pensano siano violazioni".
A solo una ora dalla chiusura delle urne, il processo elettorale nicaraguense continua in modo abbastanza ordinato.
Per il momento l’affluenza alle urne é stata bassa e la gente, dopo le prime file all’apertura dei seggi, é andata a votare in forma sporadica.
Con il passare delle ore in tutto il paese si sommano i casi di gente che non ha trovato il proprio nome nelle Juntas Receptoras de Votos in cui aveva votato nelle scorse elezioni.
Il FSLN ha cominciato a denunciare delle manovre da parte del PLC che sembra abbia chiesto alla propria base più dura di aspettare gli ultimi minuti per andare a votare, in modo da creare confusione nei seggi. Questa manovra sembra si stia organizzando in quei seggi dove il FSLN é sicuro vincitore.
Per questo motivo i vari mezzi d’informazione legati al Frente Sandinista stanno allertando i propri fiscales sparsi per tutto il paese a mantenere l’allerta per impedire che si verifichino situazioni di brogli e a non accettare provocazioni.
Nelle prossime ore si spera che la situazione non degeneri e che si mantenga la calma che fino ad ora ha caratterizzato queste elezioni.
Intanto la deputata sandinista, Rita Fletes, ha denunciato che nella città di Mateare, a pochi chilometri da Managua, i presidenti di seggio appartenenti al PLC hanno fino ad ora impedito il voto ai militari e poliziotti destinati alla protezione dei locali destinati a seggio e questo nonostante fossero in possesso dei documenti per votare nel seggio in cui stanno lavorando.
A partire dall ore 19.30-20.00 (2.30-3.00 di mattina italiane) dovrebbero essere annunciati i primi risultati, almeno da parte dei partiti. Il CSE ha garantito i primi risultati a partire dall 21 (4 italiane).
(Foto e testo di Giorgio Trucchi)