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Il sindaco Pericu si difende: «Rifarei la domanda»
Publie le mercoledì 10 marzo 2004 par Open-PublishingDopo le critiche venute dal movimento e da partiti della sinistra per
aver «abbandonato» gli imputati
Il sindaco Pericu si difende: «Rifarei la domanda»
GENOVA - Il sindaco di Genova Giuseppe Pericu commenta serenamente la
decisione del tribunale di respingere la richiesta di costituzione di
parte civile da parte del Comune al processo del G8. «Per ciò che
riguarda i processi alle forze dell’ordine sulla Diaz e Bolzaneto - ha
spiegato il sindaco - vedremo i capi d’imputazione: se anche in quel
caso ci sarà danneggiamento e quindi se si tratterrà di danni materiali
ci costituiremo parte civile».
Il sindaco ha spiegato di «non essere l’amministratore di un’azienda, ma
il sindaco di una città ed espressione di una maggioranza: maggioranza
che quindi farà le sue considerazioni». Il sindaco è anche entrato nel
merito delle scelte: «Lo Stato non ci ha dato dei soldi a perdere, ma
era sottinteso che noi pagassimo i danneggiati e che poi ottenessimo un
risarcimento dai colpevoli: a mio giudizio la nostra memoria non era
generica ma il magistrato rimane comunque sovrano».
Pericu ha spiegato che anche se i danni erano già stati risarciti, «il
Comune doveva comunque procedere a costituirsi parte civile perché
questo per noi non modificava il quadro». Il sindaco ha poi confermato
che il Comune non protesterà altri danni, «in particolare quelli morali,
perché per noi si tratta solo di un atto tecnico. Ora nel processo non
ci siamo più ma le decisioni del passato le rifarei tutte», ha aggiunto
precisando che non ha mai pensato alle dimissioni che sarebbero un atto
«irresponsabile».
Tra i critici, il verde Paolo Cento che chiede a Pericu di ammettere
l’errore politico di chiedere la costituzione di parte civile e
aggiunge: «Il centrosinistra a Genova, come nel Paese, deve assumere con
coraggio la difesa politica di tutto il movimento no global e di tutti i
26 ragazzi accusati di devastazione. Perché quanto accaduto in quei
giorni è conseguenza solo della gestione repressiva e "cilena"
dell’ordine pubblico e i responsabili politici di questo sono il governo
e l’ex ministro dell’Interno Scajola».