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Illusione, stanchezza o speranza?
par Francisco
Publie le venerdì 19 aprile 2013 par Francisco - Open-PublishingCi serve un presidente di "sinistra" proposto da Grillo?
Dopo aver fatto una campagna elettorale imperniata sulla tesi che gli "altri" usavano foglie di fico, Grillo porta con sé una foglia di fico grande come un lenzuolo: Rodotà... sicuramente inattaccabie come personaggio politico e civile, ma cosa diceva un anno fa?
“In questo clima, ci dobbiamo aspettare fenomeni alla Grillo. Anzi, può darsi che ne vengano fuori altri, anche più pericolosi. Il fatto è che il populismo berlusconiano non è stato letto con la dovuta attenzione critica dalla sinistra. Ricordo bene cosa si diceva dopo la vittoria del 1994: Berlusconi ha fatto sognare, noi no. Altan, il più grande commentatore politico che ci sia in questo momento, ha disegnato uno dei suoi personaggi che diceva: «Non fatemi sognare, svegliatemi». La sinistra non è stata capace di andare alla radice culturale e politica del populismo berlusconiano. Quella deriva aveva un precedente negli anni del craxismo. Comincia allora la rottura, la corruzione giustificata, esibita, il disprezzo per la politica e per «gli intellettuali dei miei stivali». Anche oggi vedo grandi pericoli. Il fatto che Grillo dica che sarà cancellata la democrazia rappresentativa perché si farà tutto in Rete, rischia di dare ragione a coloro che dicono che la democrazia elettronica è la forma del populismo del terzo millennio. Queste tecnologie vanno utilizzate in altri modi: l’abbiamo visto con la campagna elettorale di Obama e nelle primavere arabe. Poi si scopre che Grillo al Nord dice non diamo la cittadinanza agli immigrati, al Sud che la mafia è meglio del ceto politico, allora vediamo che il tessuto di questi movimenti è estremamente pericoloso. E rischia di congiungersi con quello che c’è in giro nell’Europa. A cominciare dal terribile populismo ungherese al quale la Ue non ha reagito adeguatamente”.
Niente di nuovo quindi sotto il sole, s’è abbastanza dibattuto sul tema, ma cosa è successo dal dopo voto se non una resa di conti senza esclusione di colpi a sinistra (meglio dire centrosinistra)?
Ci si augura l’esplosione del PD, non che non ci siano buone ragioni per augurarselo, ma dopo? Se continua così più che esplodere sparirà definitivamente, sostituito da cosa poi non si sa, anzi si potrebbe immaginare... ma se qualcuno crede che il grillismo sia stato tollerato dal sistema per portare il paese fuori dalla crisi e dal berlusconismo raccogliendo le istanze dei subalterni ha capito proprio male. Il grillismo a sua volta lotta per una resa dei conti all’interno della società, più che abbattere questo sistema.
Quando Bersani nella famosa riunione streaming con il m5s contribuì a portare alla luce il lato oscuro (arroganza) del movimento ebbe un’impennata nelle preferenze, di contro il m5s subiva un consistente calo delle stesse.
Bersani aveva in tutti i modi rifiutato il contatto col PDL, smussato inoltre qualcosa all’agenda Monti e in caso di un suo governo appoggiato dal m5s si sarebbe messo comunque con le spalle al muro: avrebbe dovuto "sottostare" alle bizze dei pentastellati per conservare una maggioranza. Ma non è bastato.
Nell’occasione Grillo ha avuto grandi difficoltà, ha dovuto reinventarsi un negazionismo più intransigente, ha sequestrato i suoi, compromessi dalla loro stessa spocchia, ha rifiuato contatti col PD per una consultazione sul Presidente della
Repubblica, ha messo in piedi le quirinarie e con un po’ di propaganda va a pescare proprio Rodotà. Ora Rodotà ringrazia commosso, si sente onorato etc... etc... pur non avendo niente contro di lui, e considerando i vari Marini, Prodi, D’alema , Cancellieri e altri, da tempo immemore impresentabili, mi rimane il dubbio su due cose che attualmente sembra non chiedersi nessuno: su cosa si sono accordati Grillo e Rodotà in caso di nomina del primo ministro, e cosa ha in tasca Berlusconi per ridurre il PD, e soprattutto Bersani, a un ammasso di macerie.
S’è creato un percorso in questi mesi che ha convogliato politiche trasversali verso un meccanismo che inevitabilmente avrebbe portato alla rovina il PD e Bersani. Napolitano c’ha messo del suo, s’era subito capito dal momento in cui in deroga a qualsiasi norma e prassi istituzionale chiamò Grillo a consultazione per eventuali incarichi di governo un non eletto, quindi extraparlamentare, un’anomalia passata inosservata questa: il presidente può affidare l’incarico di premier a chiunque esterno al parlamento, ma il "parere" è prerogativa dei parlamentari, tanto più se frutto delle elezioni politiche.
Pur considerando che c’è ben poco da salvare di questa classe politica, dovrebbe essere ormai chiaro che i giochi si fanno altrove, il governo Monti c’è stato imposto per non archiviare il berlusconismo, la sinistra del PD è sicuramente sotto ricatto, non è pensabile una forma così puerile di suicidio... allora che succede tutto d’un tratto? Il potere abbandona i suoi pupilli per lasciar campo libero al grillismo?
P.S. Gradirei non si leggesse in questo una tirata pro Bersani o PD... sarebbe veramente fuori luogo, credo solo che la mancata accettazione di Rodotà da parte di Bersani è semplicemente la consapevolezza che porterebbe Grillo a una posizione egemone nel paese, avendo piegato il PD... resta solo da capire se si può affrontare serenamente un percorso simile.