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Inizia il processo a Lynndei England, la torturatrice di Abu Ghraib

Publie le martedì 3 agosto 2004 par Open-Publishing

di red.

Martedì 3 agosto inizia il procedimento a carico di Lynndei England, la riservista accusata di torture nei confronti dei prigionieri del carcere iracheno di Abu Ghraib. L’udienza si svolge a Fort Bragg, nel North Carolina. La corte dovrà stabilire se dovrà essere un tribunale militare a giudicare la England, colei che disgustò l’opinione pubblica mondiale per essere stata fotografata mentre teneva al guinzaglio un prigioniero e mentre, sorridente, puntava un mozzicone di sigaretta contro i testicoli di un detenuto.

«Ho obbedito agli ordini dei superiori». La storia dei processi contro militari colpevoli di abusi, è sempre la stessa. E anche nel caso di Lynndei England, la soldatessa più fotografata di Abu Ghraib, i difensori della ventunenne riservista dell’esercito Usa, imposteranno la difesa sulla base di questo alibi.

Janis Karpiski, la generalessa che all’epoca comandava il carcere di Abu Ghraib e che è stata sospesa dopo lo scandalo, ha detto in una intervista alla BBC di essere stata vittima di un complotto ed ha ripetuto che degli abusi non sapeva niente. Tutto si sarebbe consumato a sua insaputa.

Dopo lo scandalo delle fotografie, il presidente Bush condannò i militari che si erano macchiati di quegli abusi e in un messaggio televisivo chiese pubblicamente scusa al mondo arabo. La Karpiski fu rimossa dall’incarico e al suo posto subentrò Geoffrey Miller, precedentemente comandante della prigione di Guantanamo. Per alcuni osservatori, tuttavia, suona strano il fatto che la questione relativa alle torture sia emersa solo nel momento in cui i giornali americani avevano sbattuto in faccia al mondo la dura e terribile realtà. Risultava infatti, secondo fonti del Pentagono confermate dal segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, che già da prima che la storia di Abu Ghraib venisse resa di dominio pubblico, la Difesa aveva aperto delle inchieste sulle torture.

Nelle intenzioni degli avvocati della England c’era la volontà di chiamare il Vicepresidente Dick Cheney e Donald Rumsfeld a testimoniare. Ma il tentativo è andato a vuoto.

Lynndei England, tra i sette militari imputati per sevizie nel carcere di Abu Ghraib, è l’unica a essere processata negli Stati Uniti, in quanto al momento attende un figlio ed è al sesto mese di gravidanza. Se condannata rischia fino a 38 anni di carcere. I suoi legali motivano così il fatto che la loro assistita sia la persona più fotografata tra i 372 militari che prestavano servizio nella prigione delle torture e che sono stati richiamati dopo la diffusione delle scandalose fotografie: «È stata scelta Lynndie - sostiene la difesa - perché era la giovane donna più minuta di tutti, per aumentare così l’umiliazione dei prigionieri uomini iracheni».

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