Home > Iraq. Lilliput toglie la fiducia ai senatori del non voto
Iraq. Lilliput toglie la fiducia ai senatori del non voto
Publie le sabato 21 febbraio 2004 par Open-PublishingComunicato Stampa Rete Lilliput
Ufficio stampa Cristiano Lucchi: tel. 339/6675294 -
ufficiostampa@retelilliput.org
Iraq. Lilliput toglie la fiducia ai senatori del non voto
E rilancia la campagna di pressione tramite mail in vista del voto alla
Camera
"Il popolo delle bandiere prende atto che oltre al centrodestra anche
molti senatori dell’opposizione hanno votato a favore del
rifinaziamento della missione militare italiana in Iraq." Con queste
parole Gualtiero Via, referente del gruppo nonviolenza della Rete
Lilliput, organizzazione promotrice della Campagna Bandiere di Pace,
richiama al principio di coerenza che non è stato rispettato e invita
le reti e i gruppi del popolo per la pace a rendere pubblica la lista
dei parlamentari che non si sono opposti alla decisione del
prolungamento della missione di occupazione in Iraq (alla pagina
http://www.retelilliput.net/Segreteria/TemiCaldi/TemiCaldiDx/senatori-
nonvotonoiraq_html). I parlamentari che non hanno votato NO "non
dovranno mai più contare sul voto di chi si sente tradito sui temi
decisivi della Pace, della fedeltà alla costituzione, dei diritti
umani, del diritto internazionale" - scrivono Luigi Ciotti, Gino
Strada, Alex Zanotelli in una nota in merito al voto in Senato.
Continua Gualtiero Via: "Siamo contrari alla politica estera e militare
che si accoda a quella degli Stati Uniti. Se guardiamo alla ’pace
armata’ portata in Afghanistan dalla coalizione guidata dagli USA,
questa non ha sconfitto la struttura di Al Qaeda, non ne ha isolato i
capi o indebolito l’azione, mentre ha consegnato il paese alla
spartizione fra i signori della guerra delle varie etnie. Fra l’altro,
l’Afghanistan produce ed esporta ora molto più oppio di quanto non
facesse sotto i Talebani. E’ per questo che non si può usare il
rifinanziamento delle 10 missioni di pace come giustificazione del "non
voto" a una missione militare di occupazione in Iraq che è tutt’altro
che un invio di forze di garanzia internazionale a tutela dalle
violenze sotto l’egida delle Nazioni Unite."
Da registrare i comunque significativi 42 voti contrari alla
partecipazione delle truppe italiane alla guerra all’Iraq e
all’occupazione di quel paese, voti che rilanciano il significato della
grande manifestazione prevista per il 20 marzo a sostegno delle
richieste dei movimenti dei pacifisti americani. Nei giorni precedenti
il voto sono partite quasi 8.000 email di pressione verso i
parlamentari grazie a un sistema "valanga di email" promosso dal
Comitato Fermiamo la Guerra e messo a disposizione dalla Rete di
Lilliput alla pagina http://www.retelilliput.org/votodipace.asp.
Rilanciamo quindi la spedizione di email anche per il prossimo voto
alla Camera sul decreto legge DDL 2700 speranzosi di registrare una
condivisione convinta e non opportunistica dei valori del popolo della
pace.
Referente gruppo nonviolenza Rete Lilliput: Gualtiero Via - tel.
349/1758940