Home > Istanbul, al Qaida rivendica gli attentati
di red.
Le Brigate Abu Hafs al Masri, un gruppo collegato alla rete di al Qaida di bin Laden, hanno rivendicato gli attentati di Istanbul contro due alberghi ed una raffineria, costati la vita a due persone: «I mujaheddin delle Brigate Abu Hafs al Masri hanno compiuto la prima di una serie di operazioni che saranno lanciate contro i Paesi europei, dopo che tutti questi hanno rigettato la tregua offerta dal nostro sceicco», si legge nel comunicato pubblicato su un sito Internet arabo.
Le Brigate Abu Hafs al Masri, sono l’organizzazione che ha rivendicato la strage di Madrid dell’11 marzo (191 morti) con una email al giornale londinese in lingua araba Al Quds al Arabi. Recentemente hanno minacciato anche l’Italia, fissando un ultimatum al 15 agosto per il ritiro del contingente italiano dall’Iraq per evitare attacchi contro il nostro Paese.
Verso le 2 del mattino due bombe erano scoppiate in altrettanti alberghi di modesto livello, gli hotel "Pars" e "Holiday", situati rispettivamente nei quartieri di Sultanahmet e di Laleli, entrambi sulla sponda europea del Bosforo; i due hotel, e in particolare quello di Laleli, sono frequentati abitualmente da turisti stranieri provenienti soprattutto da Paesi dell’Est, specie dell’ex Urss. È qui appunto che si sono registrate le conseguenze peggiori: tutti i vetri alle finestre del terzo piano dell’edificio sono andati in frantumi, e si è innescato un incendio. Nell’albergo di sei piani, si trovavano al momento 37 persone. Tra le due vittime, c’è un cittadino turco di 31 anni, Haydar Baydar, di Van, nella Turchia orientale. La seconda vittima è un cittadino iraniano, identificato come Mahdi Pooliki, mentre dei sette feriti, due sono cinesi, due olandesi, un ucraino, un turco e un turcmeno.
Appena sessanta minuti più tardi, altre due esplosioni sono risuonate nel sobborgo di Esenyurt, obiettivo questa volta una stazione per il rifornimento cui è annesso un grande deposito di gas liquido: erano le 3 del mattino. L’impianto è rimasto gravemente lesionato; si sono anche accesi focolai d’incendio, che i vigili del fuoco sono però riusciti a ridurre sotto controllo. Fonti della compagnia proprietaria del deposito hanno ruferito che si è inoltre verificata una fuga di gas liquefatto, ma senza ulteriori ripercussioni.
Istanbul è stata recentemente fatta segno di numerosi attacchi terroristici. Il più grave è dello scorso novembre, quando oltre sessanta persone persero la vita in seguito a quattro attacchi suicidi in serie attribuiti a una cellula locale di al-Qaida. In marzo ne morirono due, compreso un kamikaze, e il 24 giugno una bomba scoppiò a bordo di un autobus alla vigilia del previsto vertice della Nato, causando il decesso di quattro passeggeri e il ferimento di una ventina di altri; quasi contemporaneamente un ulteriore ordigno esplose in un hotel di Ankara, ove era in procinto di scendere in presidente americano George W. Bush in concomitanza con la propria visita ufficiale in Turchia.
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