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L’ATTACCO DELLE CORPORATION AL MERCATO DEL COTONE
Publie le domenica 21 novembre 2004 par Open-PublishingDazibao Consumo-Pubblicità Internazionale Viviana Vivarelli
de Viviana Vivarelli
“Il cotone è la fonte maggiore di divisa estera per circa 12 milioni di persone.. dell’Africa occidentale. Lo sapevate che nel Burkina Faso il crollo dei prezzi ha messo sul lastrico più di 1/3 della popolazione totale?Che nel Benin si è visto un abbassamento del reddito dei coltivatori di cotone del 23,74%?
Che nel Mali 3 milioni di persone (circa il 28% della popolazione) dipendono direttamente dal cotone e la perdita dovuta al crollo dei prezzi del cotone nel 2001 è stata dell’ordine di 87 milioni di euro?”
I produttori di cotone africani hanno diritto di resistere e di esistere.
Berlusconi, dopo le promesse commosse e sentite al G8, ha azzerato ogni aiuto al Terzo Mondo e sta annichilendo le sovvenzioni pubbliche alle organizzazioni non governative e ai volontari, mentre gli stessi sono demonizzati e la Croce Rossa Italiana viene trasformata in una societa’ per azioni, che sfruttera’ per lucro anche i capitali dati per beneficenza. Non troverete avvenni al dramma dei produttori di cotone sui suoi media.
Tradewath ha diffuso piu’ di 12.000 libretti per coalizzare imprese, sindacati e associazioni a difesa del cotone biologico contro i sussidi pubblici di governi come quello americano che permettono ai loro produttori di vendere sotto costo (per un libero mercato senza regole ne’ concorrenti!).
E’ vicino il convegno del WTO e il 10-16 aprile ci sara’ il Global Weeck of Action, attacco contro il WTO e i colossi del commercio mondiale, la piu’ grande mobilitazione globale sul commercio mai esistita contro i trattati commerciali capestro e le non-regole del WTO per la liberalizzazione selvaggia dei mercati che portera’ i grossi gruppi americani a spiantare le piccole economie locali aficane e asiatiche.
Contro i nullafacenti che dalla loro beata ignoranza continuano ’stupidamente’ a ripetere che i pacifisti si sono addormentati e non fanno piu’ niente, ripetiamo: ‘anche questa e’ lotta per la pace’.
Milioni di persone nel mondo combattono ogni giorno per costruire un Mondo migliore. La pace non la si fa solo con i cortei nelle piazze, come qualcuno ’stolidamente’ crede. E coloro che i media evitano di mostrare, continuano a esistere e a lavorare duramente per il bene di tutti.
Non vivete insaccati nela non-informazione del regime! Svegliatevi! Un altro mondo esiste e si da’ da fare!
Datevi da fare anche voi, prima di tutto informandovi! Non c’e’ peggior figura di chi parla solo perche’ non sa.
Spiace che l’Unione Europea addirittura ’appoggi’ il saccheggio del mercato del cotone da parte delle corporation e che il commissario europeo all’agricoltura costringa i paesi poveri a piegarsi alle grandi corporation americane col ricatto di negar loro gli aiuti.
Spiace che la grande sinistra europea sia cosi’ torpida e cieca di fronte alla lotta del proletariato del mondo.
Spiace che il primo partito della sinistra europea, i DS, abbia una piccola ottica da municipio di Gallipoli.
Spiace anche che i Verdi europei continuino a parlare della foca monaca, toppando i grandi problemi planetari.
Spiace, ma non possiamo fermarci a piangere. C’e’ troppo da fare. E quelli che non sono in testa, finiranno in fondo.
“ Lo sapevate che solo il 10% della produzione agricola globale finisce sul mercato internazionale, e che il vero obiettivo del Wto è immettere nel “supermercato globale” quel 90% che attualmente non ci va, provocando un abbassamento progressivo dei prezzi pagati agli agricoltori? Gia’ nel 2002 4,6 milioni di ettari mondiali erano coltivati a cotone OGM, circa il 13% dell’intera area coltivata a cotone e ora sono molti di piu’. Si promette che il cotone OGM uccide selettivamente alcuni insetti e parassiti senza l’uso di pesticidi. Lo sapevate invece che gli agricoltori statunitensi, i primi sperimentatori del cotone OGM, nel 2002 hanno perso circa il 7,5% del loro raccolto OGM a causa dei vermi, nonostante l’uso di insetticidi supplementari?
E che, nonostante la sua larga inefficacia, i coltivatori africani, a fronte a una richiesta internazionale di fibra da OGM, potrebbero essere costretti a pagare alle multinazionali biotech oltre 60 dollari l’ettaro per la semente geneticamente modificata, cioè fino a 10 volte i costi della semente tradizionale? “
Se Marx fosse vivo, si preoccuperebbe delle multinazionali. Ma i suoi eredi sono cosi’ presi a commentare vecchie pagine ammuffite di 150 anni fa o a seguire piccoli interessi di bottega che hanno dimenticato il mondo di oggi, chiudendo gli occhi sul proletariato moderno, per questo possono dire, stringendosi nelle spalle, come fece D’Alema: “Con la globalizzazione non possiamo farci nulla!”. Ma chi si da’ per vinto, e’ gia’ vinto. E chi e’ gia’ vinto non fa il generale. Abbiamo bisogno di combattenti, non di arresi .