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L’omofobia è antistorica

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 31 ottobre 2013 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Il suicidio di Simone ha scosso l’opinione pubblica, il ventunenne si è buttato dall’undicesimo piano di un palazzo, si parla della sua lettera di addio «Vi chiedo scusa, non ce la faccio ad andare avanti in quest...a vita, non sto bene. Sono gay, l’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza».
Pochi giorni prima un ragazzo gay è stato avvicinato da una gang di squilibrati, lo hanno percorso, denudato e marchiato sulle ginocchia con un coltellino.
Due ragazzi gay che camminavano mano nella mano sono stati minacciati e picchiati, un sedicenne gay si è tolto la vita, impiccandosi.
Le notizie si rincorrono, l’omofobia imperversa in un paese intriso della sua stessa ignoranza, l’infondato odio verso ciò che reputiamo diverso, ha raggiunto limiti insostenibili.
Non credo sia intelligente pensare ad una legge, sarebbe vergognoso combattere con una pena l’omofobia, anche per le stesse vittime.
Io non credo che i reati di percorse e lesioni debbano classificarsi per quantificare la pena, non credo che un anno in più di prigione sia la soluzione.
Chi pensa di cambiare i costumi di un paese alla deriva con la repressione, commette lo stesso errore e, forse, lo stesso reato di chi prevarica in nome della stoltezza.
L’omofobia è un meccanismo di difesa per chi non ha un cervello capace di guardare altrove, l’amore non ha sesso, ognuno ha il diritto-dovere di esprimere la propria sessualità, l’omosessualità non è una malattia.
Chi confonde l’omosessualità con la pedofilia è il primo persecutore, oserei definirlo il primo assassino, da condannare, ancor prima che possa inventarsi altri strambi paragoni.
In questo tempo malsano, le teorie sul diverso avvampano i saloni della politica, tutto sembra prendere una piega violenta e le leggi si tengono al passo, tanto per consumare fiumi di parole e studiare insensate misure di sicurezza.
L’omosessualità esiste da quando l’uomo primitivo alloggiava nella caverne, per rifugiarsi dal freddo dell’inverno e trovare la propria intimità.
L’omofobia è antistorica, dettata dall’insensibilità con cui ci apprestiamo a liquidare ogni dramma sociale, la scuola dovrebbe essere la sponda ideale per educare al rispetto dell’essere umano.
Non ci sono uomini e donne, in questo pianeta vivono persone e, permettetemi, non basta la tolleranza, si tollera ciò che potrebbe sembrare intollerabile.
Bisogna arricchirsi conoscendo le vedute altrui, l’eterosessualità rimarrà intatta, non preoccupatevi, non temete.
Una coppia etero e una coppia gay si promettono amore, utilizzando le stesse identiche canzoni, le stesse poesie e vivono le stesse emozioni. Chi nota differenze, si fa vanto della propria stupidità!

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