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LA POLEMICA In arrivo Scajola proteste alla kermesse ds

Publie le lunedì 6 settembre 2004 par Open-Publishing

di Claudio Caviglia

Genova «Invitare Scajola, ministro dell’Interno durante il G8 genovese del
2001, a parlare alla Festa nazionale dell’Unità di Genova martedì prossimo
alle 18 è un fatto che offende fortemente la coscienza morale di questa
città, di chi abbia subito le violenze delle forze dell’ordine e di
chiunque conservi la memoria dei tragici giorni del luglio 2001». Lo
affermano alcune associazioni no global in una nota. Critico anche l’Arci
che dopodomani manifesterà«il proprio dissenso chiudendo il proprio stand
dalle 18 alle 20 e proiettando filmati sul G8».

Immigrati e gang, bufera su Castelli
La sicurezza nel centro storico di Genova dopo la rapina mortale. Il
centrodestra rilancia le critiche al sindaco: cinismo politico
Pericu: dal ministro cultura barbarica

Genova «Se volessi innalzarmi al livello di Castelli direi che le cose in
Italia andrebbero sicuramente meglio se non ci fossero ministri come lui.
Ma il vero bersaglio sono alcuni suoi colleghi di governo, accusati di
essere "islam-entusiasti" solo perché parlano di dialogo tra religioni
diverse, così come ha fatto anche il presidente Ciampi».
È secca e dura la replica del sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, alle
dichiarazioni rilasciate l’altro giorno del ministro Roberto Castelli al
"Secolo XIX".

Il Guardasigilli, a Cernobbio per il tradizionale Workshop Ambrosetti, ha
dichiarato che «per ridare sicurezza a Genova bisogna cambiare sindaco»; e
che «è una pazzia dare il voto agli immigrati».
Ieri la risposta del sindaco. «Non commento - dichiara Pericu - una
cultura, si fa per dire, che mescola barbaricamente il fenomeno delle baby
gang, il diritto di voto amministrativo per gli immigrati regolari,
l’Islam e gli sbarchi clandestini». Pericu si rivolge poi ai commercianti:
«Sono vicino a chi chiede giustamente controlli e sicurezza, ma che non
vuole che i suoi quartieri siano dipinti come il Bronx, e desidera
proseguire nell’opera di risanamento e rilancio turistico e commerciale
che si è così fortemente sviluppata proprio negli ultimi tempi.

Il Comune
si impegnerà ancora di più in questa direzione, così come nell’opera di
prevenzione e di integrazione delle famiglie straniere, collaborando
strettamente con chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico».
Un rapporto di collaborazione che, almeno a sentire i beni informati,
negli ultimi tempi si sarebbe un po’ incrinato e sarebbe stato
caratterizzato da uno scambio di opinioni piuttosto acceso. Sindaco e
questore si sono incontrati faccia a faccia in Prefettura, in occasione
del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Ma avrebbero espresso
valutazioni sulla situazione dettate da punti di vista molto lontani.

Le parole di Castelli ieri hanno provocato diverse reazioni politiche.
Protesta la parlamentare ds Roberta Pinotti: «Non si può affrontare un
tema delicato come quello dell’ordine pubblico con battute di bassa lega e
mettendo in relazione un omicidio compiuto da delinquenti con il voto agli
immigrati». «Qualcuno - aggiunge l’esponente della Quercia - dovrebbe
ricordare a Castelli che Pericu è stato riconfermato dai genovesi
cogliendo un consenso ancora più ampio. Confermo la mia opinione, Castelli
e Sirchia sono i due peggiori ministri del governo Berlusconi».
L’opinione del deputato diessino si "scontra" con le dichiarazioni del
vice presidente della Regione Liguria, Gianni Plinio (An), e del
sottosegretario agli Affari Regionali, Alberto Gagliardi (Fi) che
applaudono entrambi le parole di Castelli. «È dal tempo del G8 - dice
Gagliardi - che il sindaco agisce con perfetto cinismo e opportunismo
dettato da convenienza politica.

Non credo che l’esimio professor Pericu
adesso non sappia più leggere la Costituzione, eppure ha cercato di
modificare lo statuto per dare il voto agli immigrati. Il problema è più
ampio, la democrazia genovese è una democrazia malata perché a governare
sono sempre gli stessi, i comunisti, dal lontano ’60: e si vedono i
risultati». «Adesso speriamo - è l’auspicio di Plinio - che il ministro
degli Interni Giuseppe Pisanu accetti il nostro invito, venendo a visitare
il centro storico e facendo diventare il caso genovese un caso di
emergenza nazionale. Comunque, se non potrà venire Pisanu, verrà il
sottosegretario Mantovano».

Plinio, nei giorni scorsi, ha anche lanciato la proposta di convocare una
seduta straordinaria e congiunta dei consigli comunale, provinciale e
regionale: «Una seduta che si potrebbe svolgere in piazza Banchi - è la
sua idea - all’aperto, per far sentire alla gente cosa ne pensano gli
amministratori genovesi».

Per Giuseppe Costa, capogruppo di Forza Italia in Comune, a proposito
dell’emergenza-ordine pubblico «il Comune non se ne può lavare le mani.
Servono interventi veri. Invece, Pericu si è opposto all’iniziativa della
Regione Liguria di installare le telecamere nel centro storico in nome
della privacy, in nome di un garantismo che garantisce solo i
delinquenti». Costa domanda agli amministratori: «Perché invece di
decentrare tutti gli uffici al Matitone, Tursi non ha accolto la nostra
proposta di sistemarli nel centro storico»?

Dal Secolo XIX