Home > LE REAZIONI Bruschi: «Pace interna? È difficile»

LE REAZIONI Bruschi: «Pace interna? È difficile»

Publie le mercoledì 10 marzo 2004 par Open-Publishing

«È sempre più difficile convincere i compagni che non la pensano come la segreteria provinciale a
rimanere nel partito», dice Giordano Bruschi, che ieri pomeriggio è sceso
a Palazzo Tursi (ha anche discusso con il sindaco per un’iniziativa di Genova 2004 «sul ruolo
culturale delle lotte operaie del ’900 in città»). «Noi — dice — abbiamo cercato di evitare lo
strappo, proponendo una mediazione accolta anche da parte del movimento.

Ora invece leggo che proprio il segretario regionale
vuole ricucire». Bruschi riferisce che Fausto Bertinotti
manderà a Genova un suo “inviato” per un confronto:

«Non mi sono rifiutato, ma occorre fare chiarezza
sul perché Rifondazione si è opposta alla nostra proposta, accolta da Haidi e Carlo Giuliani. E
sul perché Rc rompe in
giunta ma non in maggioranza, nelle circoscrizioni e nei consigli d’amministrazione». Venerdì
l’incontro fra i fuoriusciti da Rc e di chi non ha ancora deciso.

Bruno Pastorino, segretario provinciale di Rifondazionecomunista, firmerà oggi un articolo di
fondo su “Liberazione”.

Per dire che cosa, Pastorino?
«Che dopo quanto è accaduto resta soprattutto l’amarezza».

Per quale motivo?

«Potremmo felicitarci dell’esito della decisione del tribunale, secondo il quale le ragioni del
Comune sono vaghe e generiche, ma pesa soprattutto il fatto che se vi fosse stato un ripensamento,
invece dell’ostinazione del sindaco e della giunta, oggi la storia sarebbe diversa».

Adesso voi e i Disobbedienti chiedete le scuse, e il sindaco rifiuta, dice che rifarebbe tutto.
«Sosteniamo che chi si è reso responsabile di quell’atto di rottura con il movimento e con la
parte migliore della società civile e democratica dovrebbe riflettere e chiedere scusa non a noi, ma a
chi si è sentito ferito. Se il sindaco non lo facesse, sbaglierebbe per la seconda volta».

Ci può essere un futuro per l’Ulivo più Rifondazione a Palazzo Tursi?
«Non basta più il programma concordato: chiediamo di riaprire un tavolo puntando oltre. Il
risarcimento
è indispensabile, se non si vuole fare un piacere alla
destra, con la difesa della spesa sociale, allargamento del diritto di voto ai migranti,
partecipazione
democratica al bilancio, no alla privatizzazione del trasporto pubblico, riconoscimento di spazi
sociali per i giovani».

A. Pl.