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La memoria vive nell’antifascismo

Publie le martedì 27 gennaio 2004 par Open-Publishing

In questo giorno dedicato al ricordo dello sterminio del popolo ebraico e della deportazione di partigiani, militari e lavoratori italiani nei campi di concentramento nazisti, non si può e non si deve cancellare l’antifascismo dalla memoria. Quando parliamo della Shoa dobbiamo ricordare il ruolo attivo, consapevole e partecipe dei fascisti italiani nel genocidio di milioni di persone.

La memoria non può essere solo la conoscenza degli eventi del passato, ma deve diventare intervento attivo che contribuisce a definire il modo con cui guardiamo concretamente al presente.

Se da una parte Fini dice che il fascismo è il male assoluto, dall’altra le leggi varate da questo governo su immigrazione, droga, aborto e scuola sono tra le più antidemocratiche che siano mai state fatte.

Non ha senso proclamare la morte del fascismo se una cultura politica fascista sopravvive appunto nelle leggi e nel governo.

CONTRO L’ODIO RAZZIALE, ETNICO O RELIGIOSO

CONTRO TUTTE LE GUERRE

PER UNA MEMORIA ATTIVA E NON SEMPLICE TESTIMONIANZA DI UN PASSATO TRAGICO

Giovani Comuniste/i di Como