Home > La sinistra riparta da Genova
di SANDRO MEZZADRA * ROBERTO DE MONTIS *
Forse non è un caso che Genova e Firenze siano state città in cui si sono attivati processi di modifica dello statuto comunale e regionale che estendono i diritti di cittadinanza.
Il percorso di movimento che ha portato all’organizzazione delle giornate del luglio 2001 a Genova e del Forum sociale europeo a Firenze ha lasciato evidentemente un segno profondo nello stesso rapporto con le istituzioni locali: il movimento ne ha condizionato l’iniziativa, ben al di la’ della partecipazione delle amministrazioni al forum sociale mondiale e dell’attraversamento dell’amministrazione da parte di singoli esponenti del movimento.
Quello che è avvenuto a Genova, una modifica dello statuto comunale che estende agli immigrati residenti il diritto di voto attivo e passivo, non è una semplice estensione della democrazia partecipativa. Ci piace pensare, piuttosto, che l’esperienza genovese abbia lo stesso significato di un pre-contratto, come si direbbe nel gergo sindacale: un pre-contratto che non afferma un diritto particolare ma ne anticipa e ne prefigura uno generale.
Quella genovese, contrariamente ai timori che sono subito affiorati anche all’interno della sinistra «moderata», è dunque un’esperienza che deve essere replicata nel maggior numero di luoghi possibile, per aprire un terreno di conflitto che sappia alludere a un diverso modo di intendere e di praticare la cittadinanza.
E’ proprio su questo terreno che il caso di Genova si incontra con quello della Toscana: nella capacità di costruire una dimensione nuova della cittadinanza e di affermarla indipendentemente dall’opposizione di un governo nazionale la cui legittimità appare ogni giorno più caricaturale. E’ in esperienze di questo genere, assai più che in sterili discussioni di principio, che matura un’alternativa al regime berlusconiano. Sarebbe opportuno che le forze dell’alternativa fossero in grado di organizzarne la difesa e di rivendicarne la legittimità.
Senza se e senza ma. In particolare il movimento antirazzista e dei migranti si trova a un punto cruciale del suo percorso, riteniamo di fondamentale importanza che a partire da settembre ci sia una sua ricomposizione, anche in nuovi luoghi unitari, che ponga le premesse per mobilitazioni in grado di incidere non solo sull’agenda del movimento ma soprattutto in maniera concreta nei territori.
* associazione Città aperta Genova