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Lettera aperta a Dario Fo

par Vauro

Publie le lunedì 2 dicembre 2013 par Vauro - Open-Publishing
4 commenti

Caro Dario ma che ci facevi su quel palco con Beppe Grillo? Dobbiamo vincere e vinceremo. Che brutte parole. Scendi per favore, compagno Dario

Caro Dario,

ma che ci facevi su quel palco?

"Dobbiamo vincere e vinceremo". Che brutte parole. Sì, certo, c’era anche la parola "rivoluzione" che ti piace e piace anche a me. Però non è rivoluzione strillare che tutti sono morti, cadaveri. E se lo è non mi piace. Non mi piacciono i portatori di verità assolute ed indiscutibili, non mi piace chi non ha dubbi e non mi piacciono nemmeno le piazze quando non sanno che ripetere le parole del capo. Ecco sì, le parole del capo. Condivido rabbia e sdegno ma non posso condividere parole macabre e di macabra memoria.

Tu credo mi possa comprendere perché sai meglio di me quanto le parole siano anche contenuto. Allora scusami Dario per quello che ti chiedo. Ti chiedo di scendere da quel palco Compagno Dario. Scendi per favore.

Con l’affetto e la stima di sempre,

Vauro

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Messaggi

  • Non è fresca la partecipazione di Dario Fo agli eventi di Grillo e del M5S, ormai ci siamo dati pace sulle ragioni del perché anche persone cui riconosciamo cultura e impegno stentano ad accettare umanamente senilità, con inevitabile perdita di lucidità e memoria.
    Ieri rivedendolo il primo pensiero è andato a Franca Rame... inutile ricordare da chi e per quali ragioni sociopolitiche subì quell’infamia.
    Ma siccome vige sempre lo "scagli la prima pietra chi è senza peccato" mi viene da chiedere a Vauro che ci fa da Santoro e Travaglio, i più sinceri e subliminali supporters di Grillo e il grillismo.

    • Dario Fo non ne ha mai azzaccata una politicamente. Non è questione di senilità, ma proprio di preparazione,di cultura. Chi ha piu o meno la sua età o ha condiviso con lui la sua straordinaria bravura teatrale da psettatore lo sa benissimo. Maoista, poi stalinista , un pò vicino al PCI Cossuttiano, poi allontanatosi. Oggi movimentista 5 Stelle. Oddio una costante in Fo. L’amore per un leader carismatico. Aspira alla guida , a colui che conduce le masse. In questo in fondo Stalin e Grillo non è che sono tanto lontani....

    • Che c’entra Peppe non l’ho capito, ogni volta che si parla di sinistra riciccia Stalin... con tutte le colpe che gli si possono accollare è rimasto il solito unico bersaglio per attaccare sotto sotto i comunisti, e con esso il socialismo.
      Ahò... funziona sempre! (Guzzanti docet).
      E poi dicevo semplicemente che la questione Fo è da tempo archiviata a sinistra, o almeno tra i compagni, come riconosci anche tu.
      Il problema attuale lo vedo in alcuni come Vauro, che comunque osteggiano falce e martello... creare confusione?
      Pare ci riesca bene alla fin fine, tra i due comincio a vedere che se la battono a quanto pare, e se tanto mi da tanto penso che Vauro stia messo peggio in quel versante.
      Questa superficilità nel sottovalutare cosa c’è dietro il M5S fa a cazzotti con ciò che scriveva Gramsci su nascista e natura del fascismo, e soprattutto è sempre bene diffidare delle icone che sbandierano falce e martello "esageratamente" in vista.
      I confidenza saranno due o tre anni che Vauro manco mi fa più ridere, proprio per questo suo scivolare verso un buonismo socialdemocratico, gran timone per sviare le indagini.

  • Ogni giorno che passa è sempre più chiaro che il M5S è uno strumento del SISTEMA, un sistema bisognoso di raccogliere e pilotare frange di faxsisti allo sbando, causa la progressiva caduta del berlusocnismo, il primo vero grande sdoganatore della mel ma fascista, mai dormiente in questo paese.
    Fo dimentica chi e perché e come inflisse quella tremenda violenza a Franca Rame, e Vauro dimentica che si è comunisti dentro, non con la maglietta con falce e martello.
    La confusione è e sarà sempre più grande grazie alla propaganda del sistema capitalista... pure al giubileo il polacco vestì i papaboys con la maglietta del Che dopo essersi affacciato al balcone con Pinochet, il carnefice di Allende... oggi il nuovo pontefice che chiudeva gli occhi su un Videla che gettava nel Rio de la Plata i comunisti, mentre Romero veniva fucilato sul sagrato della sua Chiesa... e tra i grillini c’è pure chi da del "storico da bignami" a una citazione di Gramsci, CHE MISERIA INTELLETTUALE sti grillini...!

    Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a
    tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire
    con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare
    selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è
    divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia
    antisociale di alcuni strati del popolo italiano.
    ANTONIO GRAMSCI. 1921

    E tutto questo perché i comunisti non esisterebbero più?
    Non esistono più destra e sinistra?
    E nei post di questi giorni di che parlavamo allora?
    Le mie non sono veementi accuse, cito i fatti, e su quelli sarebbe bene discutere, una volta per tutte.
    Anzi, organizziamolo un bell’incontro tra comunisti e grilli, e vediamo cosa ne vien fuori.