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Liberate la pace! Giorno per giorno Oggi l’Europa può dire qualcosa

Publie le mercoledì 15 settembre 2004 par Open-Publishing

Alcuni giornali dicono che le sorti delle Simone, Ra’ad e Mahnaz potrebbero essere legate a quella dei due giornalisti francesi Christian Chesnot e Georges Malbrunot. Non ci è dato sapere. Speriamo solo che siano liberati tutti, anche gli altri, turchi, asiatici e di qualsiasi altro paese. Alcuni giornali ipotizzano che il fronte della certezza della guerra a ogni costo si stia indebolendo.

Nel giorno della riapertura dei lavori del Parlamento europeo di Strasburgo possiamo solo riportare l’appello dell’Associazione italiana delle Ong: "Il Parlamento europeo chieda un immediato stop ai bombardamenti sui civili in Iraq"...

In maniera unitaria, malgrado le divergenze politiche al suo interno sulla questione del ritiro delle truppe. E si ribadisca a Strasburgo "un fermo appello affinché nelle carceri in Iraq, ivi comprese quelle di giurisdizione dei Paesi della forza anglo-americana, non venga messa in atto alcuna violazione dei diritti umani e vengano rispettate le condizioni previste dalle convenzioni internazionali in materia di detenzione".

L’A,B,C della convivenza civile. Stiamo chiedendo le prime regole di certezza del diritto e della possibilità di dialogare in un momento di conflitto. Lo si farebbe, forse, anche a norma di codice di guerra. Ma questa non è solo una guerra, è uno sporco affare anche per le coscienze. Tutti hanno giudizi, sentenze e certezze. Solo gli ostaggi e le vittime quotidiane dei bombardieri e delle autobomba (sono già 40 le vite straziate stamani a Baghdad) non hanno diritto di replica. Vorremmo che gli fosse concessa, almeno da parte nostra.

Chiediamo la fine della guerra. Stop the War!