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Lilliput Nazionale - Astra occupato, perchè l o sgombero ci preoccupa
Publie le mercoledì 8 settembre 2004 par Open-Publishing*Comunicato Stampa Rete Lilliput
**Astra occupato, perchè lo sgombero ci preoccupa
Appello a Veltroni affinchè tuteli l’esperienza dell’ex cinema occupato
*Roma - La Rete di Lilliput esprime preoccupazione per l’imminente
minaccia di sgombero dell’occupazione presso l’ex cinema Astra della
capitale. Per Luigi Pirelli del nodo di Roma "Lilliput riconosce la
grande disponibilità delle persone che animano questa esperienza nel
costruire un luogo di confronto partecipato tra le realtà sociali del
territorio di Montesacro ma anche nazionali. Anche Rete Lilliput è stata
accolta nei locali dell’Astra durante l’ultima Assemblea Programmatica
Nazionale che sui è svolta dal 21 al 23 novembre del 2003. Un’ospitalità
che si è espressa attraverso la piena disponibilità della struttura e
delle persone che la abitano e che hanno supportato volontariamente
anche il nostro lavoro organizzativo". Qui di seguito riportiamo le
motivazioni che portarono alla scelta dell’Astra come luogo per la
nostra assemblea. "Motivazioni tuttora valide - continua Pirelli -
perchè scolpite nel Dna della Rete di Lilliput. Sollecitiamo per questi
motivi l’amministrazione comunale di Roma affichè si possa mediare con
il prefetto Serra e perchè allo stesso tempo promuova politiche di
protezione dei pochi spazi di socialità non utilitaristica che ancora
sopravvivono nella metropoli."
*PERCHE’ CI RIUNIAMO ALL’ASTRA OCCUPATO
*/[dalla convocazione della II assemblea programmatica del novembre 2003]
/La Rete di Lilliput si incontra per la II assemblea programmatica a
Roma, presso l’occupazione di viale Ionio 221, ospiti degli occupanti
del cinema Astra e di ACTIon, associazione delegata dal sindaco di Roma
Walter Veltroni per le questioni riguardanti il bilancio partecipativo.
Per affermare il diritto alla casa come elemento importante
dell’Economia di Giustizia che, insieme alla Nonviolenza, e’ il
fondamento del manifesto costitutivo della Rete di Lilliput.
Nell’assemblea programmatica, lillipuziane e lillipuziani provenienti da
tutta Italia, definiscono le campagne da seguire e promuovere per il
2004, individuando dove concentrare forze e risorse. I lillipuziani, con
gradualità e radicalità, cercano di attuare su loro stessi e nel
quotidiano, quei cambiamenti che vorrebbero vedere svilupparsi nel
vivere comune. Nella logistica di questa assemblea, i lillipuziani hanno
cercato praticare i principi dell’Economia Solidale, quel costruire un
"nuovo mondo possibile" insieme a chi persegue gli stessi obiettivi di
fondo praticandoli nelle scelte di ogni giorno. Stessi obiettivi con
innumerevoli pratiche e sperimentazioni differenti, felici di
contaminarsi. E’ per questo che abbiamo chiesto ospitalità
all’associazione ACTIon, l’Agenzia Comunitaria dei Diritti, in una delle
occupazioni che ha intrapreso negli ultimi mesi insieme alle
innumerevoli famiglie sotto sfratto, agli immigrati clandestini e non,
ai precari del lavoro, agli studenti.
Abbiamo voluto ribadire la casa come elemento importante dell’Economia
di Giustizia. Lo vogliamo ribadire ad una settimana dal vertice
informale dei ministri della casa del 22 novembre a Padova. Abbiamo
voluto riconoscere agli innumerevoli occupanti e ad ACTIon, l’importante
ruolo che stanno avendo nel praticare un nuovo mondo possibile e
partecipato nel tessuto di una metropoli come Roma. Pratiche di
partecipazione riconosciute anche dall’amministrazione capitolina con la
delega comunale alla partecipazione. Abbiamo voluto che le pulizie dei
luoghi dell’assemblea fossero affidate e retribuite agli occupanti
stessi, tra i numerosi disoccupati che abitano gli appartamenti del
cinema Astra. Abbiamo voluto che il cibo dei lillipuziani fosse
biologico proveniente da Gruppi di Acquisto Solidali perché fosse
rispettoso dell’ambiente, di chi lo produce e di chi lo cucina. Che
dimostrasse, ancora una volta, che un consumo solidale non è
necessariamente più costoso se praticato all’interno di un circuito di
economia solidale. Abbiamo voluto che i lillipuziani alloggiassero
ospiti delle case private degli amici romani per privilegiare
l’ospitalità e la convivialità, elementi importanti per nutrire il
desiderio del bene comune.
Pensiamo che queste pratiche per un bene collettivo siano il principale
strumento di pace in possesso di ciascuno di noi, da attuare con la
pratica attiva della Nonviolenza ovunque ci troviamo e con chiunque
parliamo.