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Loris Mazzetti: “Io, giornalista RAI, lavoro in un’azienda fascista”
Publie le mercoledì 8 settembre 2004 par Open-Publishing1 commento
di Marina Bortolani
Lo sfogo del dirigente RAI: “Viviamo in un regime mediatico dove non è più ammesso un certo libero pensiero. Prima il regime ti dava l’olio di ricino, ti dava le botte, ti metteva in galera e ti ammazzava, ora ti toglie la parola”.
Durante il dibattito alla Festa dell’Unità lei ha definito “la RAI”, l’azienda per la quale lavora, “un’azienda fascista”. Può spiegarci i motivi?
Non l’ho definita io... ho detto semplicemente come stanno le cose: Umberto Eco ha dichiarato che noi viviamo in un regime mediatico. Mentre una volta l’altro regime ti dava l’olio di ricino, ti dava le botte, ti metteva in galera e ti ammazzava, ora questi sistemi non ci sono più. Ti tolgono la parola che è la stessa cosa della violenza. Il problema, soprattutto all’interno della RAI, è che non c’è più spazio per un certo libero pensiero.
Cosa intende dire?
Quando si tolgono professionisti come Biagi, Santoro, Freccero e tanti i professionisti che non lavorano più... pensi che le nostre redazioni che sono state smantellate.
Lei che ruolo ha oggi in RAI?
Sono dirigente, passato a RAI3. Mi sono difeso, ma mi hanno tolto la possibilità di fare certi programmi. Prima lavoravo infatti nell’informazione, facevo un programma con Enzo Biagi: “Il Fatto di Enzo Biagi” seguito da circa 7 milioni di telespettatori e durante il quale hanno parlato tutti i politici a prescindere dalla collocazione.
Politicamente lei è “schierato”?
Sì, politicamente sono schierato con il centro sinistra, ma io sono un professionista. Le racconto una battuta che faceva sempre Enzo Biagi: “Noi possiamo avere degli amici, ma la nostra trasmissione non è amica di nessuno”. Questa è la cosa fondamentale. Ricordo che facemmo una puntata durante il governo Prodi con ospite l’Avvocato Agnelli e in quell’occasione Biagi gli fece una domanda dicendo: “Io mi sento deluso dal governo Prodi”. Agnelli allora rispose: “Per essere delusi bisogna essersi illusi”. Il giorno dopo “Il Giornale” fece in prima pagina un articolo titolato: “Nasce il partito dei delusi dall’Ulivo” con la foto di Agnelli e di Biagi. Prodi, che è anche un po’ permaloso, se la prese, ma questo è il lavoro del giornalista. Poi la nostra trasmissione si chiamava “Il Fatto di Enzo Biagi”, non “Il Fatto”, quindi la trasmissione partiva da una punto di vista, quello appunto di Biagi.
Crede che se alle prossime elezioni vincerà il centro sinistra, in RAI cambierà qualcosa?
Per forza... sono soprattutto certo che c’è gente come il sottoscritto, Freccero, Santoro, Lilli Gruber -che oggi sono parlamentari- e tanti altri, che faremo tutto il possibile perchè i nostri rappresentanti non commettano gli errori che hanno commesso quando governava il centro sinistra.
http://www.dilloadalice.it/articolo.aspx?Articolo=19a1mazzetti.xml
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1. > Loris Mazzetti: “Io, giornalista RAI, lavoro in un’azienda fascista”, 14 settembre 2004, 00:12
Bravissimo Mazzetti!