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M5s, verso il Campidoglio sulla pelle dei Rom

par Checchino Antonini

Publie le mercoledì 10 aprile 2013 par Checchino Antonini - Open-Publishing
2 commenti

Il candidato sindaco grillino mette su fb un volantino razzista e bugiardo sugli zingari pagati per le primarie Pd

Così come Alemanno fa campagna vantandosi dei 1075 sgomberi, anche i grillini titillano il senso comune xenofobo e provano a mietere consensi sulla pelle dei rom. "No euro ai rom per votare alle primarie". Il volantino a cinque stelle risplende con tutto il suo carico di razzismo sul sito del candidato sindaco grillino di Roma, il cittadino Marcello De Vito. Qualcuno storce il naso perfino su quel profilo di fb e il cittadino lo cancella. Non prima che qualcuno se ne accorga e lo denunci.

In una lettera di diffida inviata a De Vito, l’Associazione 21 luglio lo ha invitato a desistere dal rilasciare dichiarazioni passibili di fornire una visione distorta della comunità rom e di alimentare sentimenti suscettibili d’incitare alla discriminazione, all’odio e all’intolleranza. La 21 luglio è un’organizzazione non profit indipendente, impegnata nella tutela e nella promozione dei diritti dell’infanzia presente negli insediamenti rom formali ed informali e nella lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza. Il suo fondatore, Carlo Stasolla, con un libro-inchiesta, ha svelato i retroscena del Piano Nomadi di Alemanno: una spesa di 60 milioni di euro, quasi 500 azioni di sgombero, violazioni dei diritti umani, proliferazione degli insediamenti.

De Vito non ha l’aria di uno che sa che, proprio l’8 aprile 2013, quando la comunità internazionale celebra la Giornata Internazionale dei rom e dei sinti, lui rilasciava dichiarazioni come questa: «In genere, quando si parla di primarie del Pd si fa riferimento ai 2 euro che ogni sostenitore "investe" per esprimere il suo voto e che tendono a diventare un tesoretto del quale nel giro di poco si perde ogni traccia, in queste primarie romane c’è una novità, però... alcune persone sono state pagate ben 10 euro per esprimere il loro voto». Sul suo volantino una donna probabilmente rom è intenta a imbucare nell’urna una scheda di voto per le primarie del Pd e sull’altra facciata, un gruppo di persone appartenenti probabilmente alla stessa comunità in fila presso un gazebo dello stesso partito con la didascalia "10 euro ai Rom per votare alle primarie" e "Il 23 marzo il Pdl paga 10 euro e il pranzo a chi sostiene Berlusconi in piazza del Popolo. Il 7 aprile il Pd paga 10 euro tutti i Rom che lo votano per le primarie. Siamo primo partito in Italia senza comprare nessuno".

«Tali dichiarazioni - si legge nella diffida inviata dall’Associazione 21 luglio - hanno un impatto fortemente negativo e penalizzante» anche perché viene affermato «senza dati e prove oggettive, che le comunità rom si sono recate al voto delle primarie dietro corrispettivo di una somma di denaro. Esse, per come formulate, possono esser suscettibili di diffondere nell’immaginario collettivo una visione delle comunità rom presenti sul territorio distorta e marcata da stereotipi e pregiudizi».

La risposta più completa al rigurgito di razzismo del pentastelluto si può leggere sul suo stesso profilo. Proviene da Giovanni Delle Nuvole Laccetti, giovane autore tv, che fa due conti. «Dare per scontato che se un rom vuole votare vuol dire che è stato pagato è un semplicemente un insulto all’intero popolo gitano, aggravato dunque dalla matrice razzista. Nei paesi democratici queste accuse - se non sono attentamente e inoppugnabilmente documentate - si pagano, ed è il tuo stesso elettorato a chiedere a gran voce le tue dimissioni. Per tua fortuna qui siamo in Italia». A Roma ci sono 7.100 persone rom. Tolto il 40% che non ha la cittadinanza diventano 4.260. Tolta la metà che ha meno di 14 anni diventano 2.130. Ignazio Marino, spiega Giovanni Delle Nuvole Laccetti ha preso circa 50mila mila voti. Sassoli, secondo classificato, ne ha presi circa 26mila (è facile fare i conti tondi con 100.000 votanti). Dunque, se anche tutti i rom di Roma fossero stati pagati per votare l’uno o l’altro, non avrebbero cambiato minimamente l’esito della votazione. «Sai, la città di cui vuoi essere sindaco ha dei cittadini roma. Dovresti fartene una ragione. Magari sono andati alle urne perché uno dei candidati alla Presidenza del Municipio ha promesso loro delle politiche di integrazione, in luogo dell’apartheid di Alemanno, durante la sua - legittima - campagna elettorale».

http://popoff.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=70645&typeb=0

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Messaggi

  • Mah ... certo, Marino ha stravinto ed è quindi impensabile che l’ "apporto Rom" sia stato determinante, non ci siamo proprio con i numeri ...

    Ma, al netto di certo oggettivo "razzismo" ( soprattutto quello cavalcato da Alemanno ed in genere dalla destra) va pure detto che non sarebbe la primissima volta che un numero significativo di rom, più o meno allo stesso "prezzo" ed allo stesso modo, interviene in importanti consultazioni romane della sinistra ... più o meno come capitava qualche decennio fa ai congressi della Democrazia Cristiana ...

    Questo a partire dal combattutissimo congresso di Rifondazione del 2008 ... dove l’ala che poi lo perse ( e che poco dopo diede vita alla Sel romana ) usò ampiamente questo "strumento" ... soprattutto in occasione del congresso del circolo della Garbatella e di Cinecittà e di quelli delle zone limitrofe, le stesse di cui si parla oggi per la forte "presenza Rom" alle primarie per il comune di Roma ...

    Si narra che anche alla più recenti "primarie" interne a Sel per decidere i candidati alle elezioni politiche, siano avvenute situazioni del genere ...

    E dato che, pur essendo presente alle primarie anche una candidata di Sel, Gemma Azuni .... è arcinoto che certi "maggiorenti" romani di Sel, quelli che "contano", appoggiavano invece la candidatura di Marino ... questo potrebbe spiegare l’arcano .... e magari Marino e lo stesso apparato del Pd sono pure estranei alla vicenda ... ma tanto è ....

    Mentre invece buttarla "nobilmente" su razzismo ed antirazzismo mi sembra francamente consolatorio ... e soprattutto fuorviante ....

    Poi ... tutto può essere .... ma anche certi dubbi, visti i noti precedenti, sono più che legittimi ...

    C’è poi un caso simile molto specifico a Torbellamonaca ... che non riguarda i Rom bensì un numero incredibile di migranti ... e che sembra legato più ad una faida locale interna al Pd e riguardante più la scelta del candidato presidente del municipio locale che non alla scelta di quello a sindaco ...

    Ma anche in questo caso, tanto è ...

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/10/news/la_vera_storia_dei_rom_al_voto_il_caso_dei_seggi_a_tor_bella_monaca_-56314021/

  • VEDIAMO DI METTERE LA PALLA AL CENTRO E PRENDERE IN CONSIDERAZIONE TUTTE LE VOCI INTERESSATE, SOPRATTUTTO QUELLA DELLA COMUNITA’ ROM IN OGGETTO RESIDENTE A ROMA.

    Già il gesto dei due politici, di cui uno di nuovo conio e paladino della neo rivoluzione a parole pentastellata candidato a sindaco di Roma, sono in sè condannabili senza se e senza ma, in più era un falso, per loro stessa ammissione.
    Riporto da contropiano.org dove si possono trovare il commento di "93.**.178.***" lì firmato K, la replica della redazione, la controreplica sempre di K e questo comunicato della Comunità rom di Via Luigi Candoni.

    Il lupo perde il pelo ma non il vizio.


    “La comunità di via Candoni si ribella alle dichiarazioni infamanti a mezzo stampa sulla compravendita di voti e decide di denunciare pubblicamente per diffamazione e istigazione all’odio razziale Cristiana Alicata, dirigente del PD, e Marcello De Vito, Candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Come comunità rom, presente da 13 anni sul territorio del XV Municipio, abbiamo sempre preso parte attivamente alla politica del territorio, come tutti i rappresentanti delle forze politiche, dell’associazionismo e dei movimenti locali possono testimoniare, cosa dimostrata anche dal fatto che in ogni tornata elettorale i futuri candidati hanno organizzato iniziative politiche ed elettorali in questo campo sui temi dell’immigrazione e dell’inclusione sociale. L’ultima visita l’abbiamo ricevuta solo 10 giorni fa dal candidato sindaco alle primarie David Sassoli, che ha mostrato interesse e sensibilità alle problematiche del campo. Questo interesse è sempre stato visto dalla nostra comunità come un segnale positivo peruscire dall’invisibilitàe dalla marginalità in cui siamo relegati spesso e nostro malgrado e come stimolo ad essere parte attiva e propositiva dell’elettorato e non solo e sempre un problema di emergenza sociale.

    Non è la prima volta che come comunità ci esprimiamo partecipando al voto, nel 2003 il nostro rappresentante Ion Bambalau ha partecipato alle elezioni come candidato per il consigliere aggiunto. Con l’ingresso della Romania nell’UE abbiamo ottenutoil diritto, sancito dalla Costituzione, di parteciparealle elezioni amministrative. Alle scorse primarie abbiamo partecipato numerosi e ciò non fu allora motivo di scandalo, altrettanto numerosi abbiamo partecipato alle elezioni per il Parlamento Europeo e alle scorse elezioni comunali, considerando questa partecipazione un motivo di orgoglio. Ci siamo battuti in questi anni contro il piano Nomadi di Alemanno a partire dalla Campagna contro le impronte digitali ai minori che hanno coinvolto tutte le forze democratiche del territorio; con altrettanto orgoglio rivendichiamo di essere stata l’unica comunità a non cedere ai ricatti e a rifiutare il fotosegnalamento per mano della Croce Rossa Italiana, tanto da essere convocati persino dall’allora Prefetto Mosca.

    Le primarie sono state presentate come un esercizio di democrazia diretta per eleggere rappresentati anche nostri, dopo 5 anni di devastazione, di sgomberi, fotosegnalamenti, campagne xenofobe e affollamento dei campi che li ha resi, se è possibile, luoghi ancora più invivibili e incivili. Le primarie ci sono sembrate un’occasione importante di partecipazione per segnare un cambiamento di linea e per incidere e avere voce in capitolo. Evidentemente ci siamo sbagliati! La campagna partita da una dirigente del PD, immediatamente ripresa dal M5stelle e da tutti i blog della destra e diffuso indegnamente da tutta la stampa è il segnale inquietante di quanto sia radicato nel senso comune il pregiudizio razzista nei confronti delle comunità rom. Già 5 anni fa abbiamo vissuto sulla nostra pelle una campagna elettorale che ha utilizzato i rom come piaga sociale; non ci stupisce che il M5Stelle, che già più volte è uscito pubblicamente con esternazioni ambigue sul voto ai migranti e l’apertura a movimenti apertamente xenofobi come Casa Pound, faccia proprie tali argomentazioni, né che lo faccia la destra. Ci stupisce invece che tali affermazioni siano nate in seno al Partito democratico. Per questo chiediamo una presa di distanza pubblica da parte dei dirigenti del PD e di tutti i partiti della sinistra democratica nei confronti di tale dirigente, che dovrebbe essere destituita dalla sua carica. Come comunità abbiamo inoltre deciso didenunciarealla Procura della Repubblica Cristiana Alicata e Marcello de Vito per diffamazione e istigazione all’odio razziale, e contestualmente di inviare una lettera firmata da tutti coloro che domenica si sono recati regolarmente ai gazebi elettorali (pagando di tasca propria due euro per esprimere la loro preferenza) alla Commissione Europea per i Diritti Umani affinché ciò serva da monito e da deterrente per scoraggiare qualsiasi futura campagna di stigmatizzazione e diffamazione delle comunità rom”.

    di Comunità rom di Via Luigi Candoni