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MANIFETAZIONE A IMOLA SABATO 18 SETTEMBRE - ORE 16.00 - TUTTI SUL PONTE DI VIALE DANTE

Publie le martedì 14 settembre 2004 par Open-Publishing

ADERIAMO ALL’APPELLO dell’assemblea delle reti, delle organizzazioni e dei movimenti del Forum sociale europeo per una giornata di mobilitazione in tutta Italia il 18 settembre

Rimaniamo in stato di mobilitazione permanente per dire: via dalla guerra e fine dell’occupazione dell’Iraq. Ci siamo sempre mobilitati contro ogni atto di guerra, di terrore e di barbarie, per salvaguardare la vita di chiunque.

Rilanciamo l’appello per la liberazione di Raaad Alì Abdul-Aziz, Mahnnaz Bassam, Simona Pari e Simona Torretta, nostri quattro fratelli e sorelle (operatori di pace e non coinvolti nell’occupazione), di tutti gli ostaggi, dei 26 milioni di iracheni.

Il governo italiano porta la tragica responsabilità di averci trascinato in quest’inferno con la scelta della guerra e dell’occupazione. A questa scelta ci siamo sempre opposti e continuiamo a chiedere che il governo si impegni per il ritiro delle truppe, inviate in Iraq contro il mandato costituzionale.

Continuano in queste ore gli assedi e i bombardamenti sulle città dell’Iraq fin dentro Baghdad. Essi hanno già provocato decine di migliaia di morti fra la popolazione irachena. La loro cessazione immediata è un’emergenza umanitaria. Il governo chieda ai suoi alleati il cessate il fuoco. Chiediamo al governo di impegnarsi per risolvere la vergognosa situazione dei detenuti nelle carceri irachene.

Abbiamo manifestato e manifestiamo sui ponti, alle sedi del governo e alle prefetture, incontrando le comunità islamiche in Italia.

Per non essere tutti ostaggi della guerra permanente, del terrore, della barbarie.

Liberate la pace
Vita e libertà per Simona, Simona, Ra’ad, Mahnoaz, per tutti gli ostaggi e per il popolo iracheno
Tacciano le armi
Stop subito ai bombardamenti su Falluja e su tutte le città irachene
Fine dell’occupazione
Ritiro delle truppe

Appuntamento sabato 18 settembre, ore 16, al ponte di Viale Dante

Comitato spontaneo di Imola per la pace, Imola social forum, Trama di terre, Un ponte per. di Bologna

"Noi, cittadini arabi e musulmani che vivono e lavorano in Italia, ci appelliamo ai fratelli che detengono nelle loro mani Simona Pari e Simona Torretta, operatrici di pace in Iraq, insieme ai due operatori iracheni, Ra’ad Alì Abdul-Aziz e Mahnaz Bassam, di liberarli subito. Abbiamo conosciuto e conosciamo negli anni il loro impegno e l’azione dell’Associazione di cui fanno parte, Un ponte per...; un lavoro alla luce del sole per il quale hanno profuso risorse, energie, tempo, conoscenze e saperi per aiutare il popolo iracheno nei momenti difficili dell’embargo ONU e delle guerre.

Da questo nostro osservatorio privilegiato vi chiediamo di considerare quanto danno state provocando alla causa della pace e a quella del popolo iracheno. La dignità, il rispetto per l’ospite e la riconoscenza per il pane condiviso ci impongono tutti, come nella migliore tradizione araba e islamica, di lavorare per la salvezza e l’incolumità di chi ci ha aiutato nel momento del bisogno.

Vi chiediamo di non spezzare il filo di solidarietà che, nonostante e contro l’embargo prima e la guerra poi, nonostante e contro le scelte dei governi italiani, persone come le nostre sorelle Simona e Simona hanno mantenuto tenacemente e coraggiosamente, organizzando gigantesche manifestazioni a favore della pace e per il ritiro delle truppe straniere dall’Iraq, e hanno cercato di non abbandonare gli iracheni all’arbitrio dell’occupazione militare.

In nome di questa lotta e della verità, vi scongiuriamo: liberateli subito.

Salvate la vita di Simona Pari, di Simona Torretta, di Ra’ad Alì Abdul-Aziz, di Mahnaz Bassam. Erano a Baghdad anche a nostro nome. La loro liberazione sarebbe uno spiraglio di luce nel buio della violenza. Ancora in queste ore, in molte città irachene, la guerra miete vittime innocenti. Perciò continuiamo a chiedere con fermezza che tacciano le armi, che termini l’occupazione".

Per la raccolta delle adesioni. anbamed@katamail.com