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MARONI SCOPRA LE SUE CARTE! DEMOCRAZIA SINDACALE E STOP ALLE SPEDIZIONI PUNITIVE
Publie le giovedì 29 gennaio 2004 par Open-PublishingComunicato Stampa
MARONI E I COBAS:
MARONI SCOPRA LE SUE CARTE!
DEMOCRAZIA SINDACALE E STOP ALLE SPEDIZIONI PUNITIVE
dichiarazione di LUCIANO MUHLBAUER
Segreteria Nazionale SinCobas
C’è qualcosa di stonato nel dibattito che si è aperto sulla convocazione
o meno delle organizzazioni sindacali di base ai tavoli di trattativa.
Non soltanto perché le "aperture" del Ministro Maroni si sono già ieri
trasformate in un semplice suggerimento al Parlamento, ma soprattutto
perché nessuno nomina il problema vero. Cioè che in Italia esiste un
drammatico problema di democrazia sindacale.
Eppure basterebbe guardare con onestà a quello che è successo nella
vertenza degli autoferrotranvieri, dove un’intera categoria è stata
costretta a scioperare ripetutamente contro un contratto firmato dai
confederali, perché nessuno si è sognato di tenere conto dell’opinione
dei diretti interessati.
Ma stiamo parlando semplicemente della punta dell’iceberg. Il vero
problema è che in Italia c’è un sistema di relazioni sindacali ingessato
che assegna a Cgil, Cisl e Uil il monopolio della rappresentanza a
prescindere.
Quanti sanno ad esempio che in Italia in tutto il settore privato il 33%
delle rappresentanze sindacali di azienda è assegnato di diritto ai tre
sindacati confederali, a prescindere dall’esito del voto? Sarebbe come
dire che alle prossime elezioni politiche il 33% dei deputati e dei
senatori viene assegnato di diritto a Forza Italia, AN e Lega.
Ben venga che il Parlamento voglia prendere finalmente in considerazione
il fatto che esistono lavoratori che si organizzano nei sindacati di
base. In fondo, la Costituzione italiana riconosce e tutela la libertà
di associazione sindacale.
E ben venga che il Ministro Maroni dopo due mesi trovi qualche parola
diversa da quelle minacciose dello sceriffo Sacconi. Ma Maroni scopra le
sue carte!
Non ci interessano i giochi elettorali della Lega o discussioni fasulle
sul convocare una sigla sindacale in più. Ci sono due cose da fare: una
legge sulla rappresentanza democratica e il voto obbligatorio e
vincolante sui contratti. Che si riconosca finalmente il diritto dei
lavoratori di poter decidere loro e di non dover chiedere permesso ai
Pezzotta di turno.
Infine, se il Ministro Maroni la pensa davvero in maniera diversa da
Sacconi e da altri pasdaran governativi, faccia un gesto distensivo in
vista dello sciopero del 30 gennaio. Ponga fine alle spedizioni punitive
contro gli autoferrotranvieri, sospenda la pioggia di sanzioni in
arrivo. Riconoscere che gli scioperi di dicembre e gennaio sono un
problema sociale e non di ordine pubblico, che i tranvieri sono
cittadini e non criminali, sarebbe un semplice ed efficace gesto di
civiltà e di dialogo.
Ufficio Stampa Sincobas
Milano, 28 gennaio 2004
S.in.COBAS
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