Home > MINORENNI: SUICIDI E TENTATIVI
MINORENNI: SUICIDI E TENTATIVI
par Antonio Recanatini
Publie le martedì 12 novembre 2013 par Antonio Recanatini - Open-PublishingIn questo paese dove la sinistra radical chic, fuori corso storico, classifica gli omicidi, dimentica i suicidi e annovera l’infausto dramma di una gioventù, più vicina all’eutanasia c...he al sogno di vivere.
Pochi giorni fa, un ragazzo si è tolto la vita perché è stato lasciato dalla fidanzata una settimana dopo che un fattaccio simile riempisse le cronache di un’altra città di mare; pare che il mare sia da citare come senso di abbandono e naufragio. Un nugolo di omicidi, suicidi e tentativi consumati per amore, come se l’amore fosse un ostacolo, una perdizione senza tempo, drammatica quanto scellerata.
Questa nuova ondata di suicidi di minorenni non desta scalpore, nonostante siano in controtendenza alla teoria di Shakespeare, del dubbio di Amleto e della scelta di non intraprendere “quel viaggio da cui nessun viaggiatore ritorna”, dove la commovente opinione radical chic non si pone problemi con la prassi, loro hanno già inventato un falso decreto sul femminicidio e non vogliono aggiungere altre questioni; sono sicuro che mi giudichereste male, se scrivessi che non interessa perché parliamo di ragazzi, quasi tutti maschi, ognuno con la sua tendenza sessuale.
C’è qualcosa di meschino in questa tolleranza scenica, qualcosa che raccoglie i veleni di una società malata e rinunciataria nel feudo dell’educazione, un comportamento antistorico per gli italiani cresciuti con sberle e carezze. Il posto è occupato da un affetto malato.
Genitori della società del finto benessere puntano il dito a destra e a manca, tranne che al loro farneticante utilizzo di tecnologie, atte a determinare caratteri di plastica, giudicano società e costumi, ma mai la loro attività nell’interno della famiglia.
Non molto tempo fa, una maestra di una scuola elementare, dopo anni e anni di insegnamento ha lasciato la sua classe per raggiunti limiti di età, dicendo -quando ho cominciato questa professione dovevo vegliare sui ragazzi, ora lotto con i loro genitori, credono di avere in casa un possibile profeta e, invece, sarebbe un ottimo carpentiere-.
Genitori pronti ad acquistare touch, nintendo e carte di mostri, pur di vedere sorridere gli eredi della loro stessa ignoranza, una tragedia cosparsa di provocazioni inseriti tra le prime malattie di questa “new generation” di capi famiglia.
Hanno adibito la casa a parco giochi, con tanta tecnologia da far impallidire i nostri mangiadischi, hanno riempito i desideri infantili di stupide dottrine imparate al catechismo, stanno contribuendo, in maniera sempre più decisa, alla decrescita infinita degli infanti.
Ora si lamentano tutti, i loro figli non ascoltano, giocano sempre con la playstation o con il telefonino da quattrocento euro (quasi l’intera pensione del nonno), non fanno i compiti per guardare i cartoni animati in tv, non salutano gli invitati perché impegnati con il nuovo gioco acquistato dal papà.
Alcune mamme sono terribili, vorrebbero vivere al posto dei propri figli, rubarne segreti, fare da scudo a qualsiasi delusione, anche quando la prole dovrebbe essere punita; vorrebbero perfino scegliere la ragazzina da frequentare.
Uno psichiatra infantile venne invitato da una scuola a formare le new generation di prodi genitori, elogiò la sberla come mezzo di formazione e bruciò in un solo intervento la verve di alcune mammine, avvezze all’ipocrisia, concludendo -vi scandalizzate per una sberla? Però difendete i vostri figli quando mandano a fanculo i professori. Vi informate sui programmi scolastici, ma non conoscete un libro di storia, meno conoscete e più siete convinte di sapere, siete voi il vero problema. Poi, quando vostro figlio si trova di fronte ai fallimenti che la vita impone, addolcite il soggiorno con una festa in onore di un successo inventato. Siete strane, volete cambiare il corso della storia e non siete capaci di farvi ubbidire nemmeno per far togliere il piatto -.
La situazione è critica, i ragazzi vivono in un mondo ovattato, rimangono consenzienti e se scappa un vaffanculo indirizzato ai loro padroncini illustri, poco importa.
I genitori non possono vivere al posto dei figli, tornino alle questioni personali e osservino di più, senza intervenire come padroni, lasciate che i ragazzi commettano errori e non difendeteli di fronte alle marachelle insane. I figli non si formano nella perfezione, devono subire, patire, piangere, ridere, agitarsi, arrabbiarsi e fumare di nascosto, solo allora potrete star certi, che non subiranno lacerazioni quando la compagna di scuola declina l’invito.
Vi state scandalizzando perché ho scritto fumare? Ah, vero, i genitori hanno dimenticare di aver iniziato a 12 anni, rubando le sigarette del nonno.Visualizza altro