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Manganellate ai senza casa

Publie le giovedì 5 febbraio 2004 par Open-Publishing

Manifestazione contro l’alta velocità ferroviaria, occupata una
palazzina. La polizia carica: dieci feriti e un arresto. Denunciato il
consigliere D’Erme, che punta alle Europee. Prc e Verdi protestano dal
prefetto Serra, al via un nuovo tavolo di concertazione sociale

ROMA

Un’aggressione di polizia e i carabinieri ha messo fine, ieri mattina, a
una pacifica manifestazione del movimento per la casa e dei comitati
contro l’alta velocità ferroviaria a Tor Sapienza, alla periferia est di
Roma. Manganellate, calci e pugni sono piovuti anche su donne e bambini,
vittime di tre cariche incomprensibili l’ultima delle quali è partita
quando ormai gli attivisti erano stati cacciati dall’appartamento di
proprietà del consorzio Tav, occupato per mezz’ora. I feriti e contusi
sono una decina, un ragazzo e una ragazza hanno la testa rotta, una
donna incinta è stata portata via in ambulanza dopo un malore.

Completano il bilancio l’arresto di un giovane disobbediente veneto e
almeno cinque denunce per manifestazione non autorizzata. Una
toccherebbe a Nunzio D’Erme, consigliere comunale disobbediente eletto
con il Prc: sembra una risposta velenosa al tribunale del riesame che
l’ha liberato, azzerando i giudizi di «pericolosità», dopo due settimane
ai domiciliari per gli incidenti del 4 ottobre scorso durante il vertice
Ue dell’Eur. «D’Erme stava solo cercando una mediazione, con le mani
alzate ripeteva `sono un consigliere comunale, fermatevi’», hanno
raccontato decine di testimoni, tra cui due consiglieri del Municipio
VII. Ora i suoi compagni chiedono al Prc di candidarlo alle europee.

I fatti sono semplici. Circa duecento persone, senza caschi né scudi,
avevano organizzato il blocco di un ponte a Tor Cervara, accanto al
cantiere Tav. «Era una protesta contro i lavori che riprendono prima
ancora della delibera che li autorizzi, senza che l’azienda abbia
completato gli indennizzi agli abitanti della zona e senza le opere
compensative previste», spiega Guido Lutrario dei disobbedienti. Subito
dopo i manifestanti legati al Comitato popolare di lotta per la casa
hanno occupato un appartamento in una delle palazzine della Tav, tutte
vuote in una città in cui l’emergenza abitativa coinvolge migliaia di
famiglie. «La situazione era tranquilla - racconta un attivista
dell’Astra, l’ex cinema di Montesacro occupato da Action - Anzi stavamo
discutendo con alcuni poliziotti, entrati con noi». Poi l’improvviso
ordine di sgomberare. E dopo lo sgombero altre due cariche,
«ingiustificate perché era tutto finito» anche agli occhi alcuni
poliziotti presenti.

Non è colpa della celere romana, nota per i fatti del G8, né di qualche
funzionario maldestro. L’ordine è partito dall’ufficio di gabinetto
della questura, fonti di polizia assicurano che sarebbe stato coinvolto
anche il prefetto Achille Serra. Il fatto è che a Roma, dopo tre anni di
gestione equilibrata dell’ordine pubblico, sembra che le cose stiano
cambiando: prima l’indagine per associazione a delinquere sui
disobbedienti di Action, che con le occupazioni a raffica hanno riaperto
la battaglia per la casa; poi le scuole sgomberate, gli arresti per
volantinaggio, la custodia cautelare per D’Erme e altri undici per
resistenza aggravata a pubblico ufficiale. E ieri botte da orbi per
un’occupazione simbolica come tante altre. In tutta Italia non va
diversamente: da Trento a Treviso e da Venezia a Pisa, sgomberi, fogli
di via, manganellate e manette.

Di qui la mobilitazione di Prc e Verdi. A manifestare sotto la
prefettura, in serata, c’erano anche Patrizia Sentinelli del consiglio
comunale, Salvatore Bonadonna (regione) e i parlamentari Cento, Russo
Spena e Deiana. All’inizio l’incontro con il prefetto è andato maluccio:
Lutrario ha parlato di «forze del disordine», Serra ha risposto che
«tutti, parlamentari compresi, potreste essere denunciati anche stasera
per manifestazione non autorizzata», e Lutrario è uscito e al megafono
ha dato del «fascista» al prefetto. Ma poi la discussione è proseguita e
si è aperta la strada ad un tavolo permanente sull’emergenza sociale con
associazioni ed enti locali. «Noi per primi - ha detto Serra - non
vogliamo dare risposte di ordine pubblico a problemi sociali. I
manifestanti devono evitare il contatto con la polizia, ma parlerò anche
con la questura per capire se qualcuno ha sbagliato». Oggi movimenti in
assemblea alle 16 nella scuola occupata De Chirico di Tor Sapienza.

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