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Massaua torna italiana

Publie le sabato 28 febbraio 2004 par Open-Publishing
4 commenti

Denuncia l’opposizione eritrea: l’Italcantieri di Paolo Berlusconi e la
Regione Lombardia di Formigoni stanno costruendo 5000 villette nel porto
eritreo. Mentre il premier Silvio scongela il presidente-dittatore Isaias
Afeworki e lo ospita in Sardegna

MILANO. Pochi giorni fa presso Fiera Milano si è svolto il Bit, il salone
del turismo. Tra le novità uno stand del ministero del turismo eritreo. Uno
stand ricco per un paese fra i più poveri del mondo. Con tanto di acquario
per magnificare gli straordinari fondali del mar Rosso. Peccato che
all’eventuale visitatore interessato non potevano essere date informazioni.
Al momento non esiste turismo in Eritrea. Ma qualcosa potrebbe cambiare.

Nella zona di Massaua si stanno costruendo 5mila villette. Per fare questo
sono state distrutte delle case, comprese testimonianze storiche ancora
precedenti all’impero ottomano che risalgono e zone di parco. Secondo il
Fronte di liberazione eritreo «l’Italcantieri è gia pronta con piani e
progetti per costruire abitazioni civili e centri turistici che saranno
finanziati nell’ambito degli accordi fra Unione europea e Acp. Il centro
turistico più ambizioso è quello di Massaua e dell’arcipelago Dahlak. Il
dittatore eritreo ha gia emesso la sentenza di esproprio contro i legittimi
proprietari. I clienti del centro turistico saranno i militari Usa
dispiegati dal Canale di Suez al Golfo di Oman».

Quel che colpisce di questo fatto è che l’Italcantieri non appartiene a un
imprenditore qualsiasi, ma a Paolo Berlusconi. Altre fonti eritree dicono
che la costruzione di cinquemila villette rientrerebbe in un’iniziativa
della Regione Lombardia analoga a quella compiuta dal governo tedesco per
favorire il rientro degli immigrati eritrei in patria assegnando loro
un’abitazione. Resta il fatto che se queste villette venissero costruite
(per favorire il rientro o meno) qualcuno ci guadagnerà pure per realizzarle
e sarebbe piuttosto imbarazzante se fosse vero che il fratello del
presidente del consiglio dovesse trarre profitto dalla collaborazione con un
regime dittatoriale come è divenuto col tempo quello del presidente Isaias
Afeworki.

Il perché è presto detto. Dopo 30 anni di guerriglia per affrancarsi
dall’Etiopia (dal 1962 al 1991) l’Eritrea è diventata ufficialmente
indipendente nel 93. Capo riconosciuto e all'epoca idolatrato proprio Isaias Afeworki. Che col passare degli anni si è trasformato in dittatore. La costituzione non è mai entrata in vigore. Non si sono mai tenute elezioni. Un contenzioso con l'Etiopia ha portato di nuovo alla guerra nel98, conclusa con un precario accordo di pace nel 2000. Nel frattempo molti
uomini del governo di Afworki, caduti in disgrazia, sono finiti in galera o
sono spariti senza lasciare traccia. Nel paese non esiste libertà di stampa
o altri partiti se non quello al potere. Al punto che una recente nota
informativa del dipartimento di stato Usa (nonostante la stretta alleanza
con l’Asmara), ribadisce come si tratti di un regime dittatoriale senza
alcun rispetto per i diritti umani.

Anche l’Unione europea la pensa così, dopo che nel 2001 Afeworki decise di
espellere l’ambasciatore italiano Antonio Bandini (che all’epoca era anche
il rappresentante della Ue nel paese).

Un regime del terrore, che spinge molti a fuggire in Europa, nelle abituali
condizioni disastrate, soprattutto giovani che oltre a temere la Hagerawi
Dehnet, la polizia segreta hanno anche sentore di nuove guerre cui sarebbero
costretti a partecipare da una leva obbligatoria praticamente infinita.

Questo il quadro generale che vede quindi il regime di Afeworki guardato con
riprovazione e sospetto da tutti. Meglio, quasi tutti. Nel giugno 2002
infatti inizia il disgelo tra governo italiano e dittatura eritrea. Silvio
Berlusconi e il ministro per gli italiani nel mondo Tremaglia incontrano a
Roma Afeworki per ristabilire le relazioni diplomatiche, interrotte dalla
cacciata dell’ambasciatore. Subito dopo il dittatore parte per Milano per
incontrare il governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni e gli
imprenditori lombardi. Incontri proficui. Che portano poi alla prima visita
in Eritrea del vicepresidente Pier Giorgio Prosperini, accompagnato dal
consigliere comunale di Milano Carla De Albertis. Poi è viavai. Afeworki
torna a Milano, Prosperini torna a Massaua (e si guadagna sul campo la
cittadinanza onoraria eritrea). Afeworki torna in Italia, in vacanza, in
Sardegna (si dice ospite di esponenti del Polo, ma qualcuno ipotizza sia
statoospite di Paolo Berlusconi). Il ministro Tremaglia va a Massaua e
incontra Afewotki sulla Vespucci. La Regione Lombardia firma un protocollo
d’intesa che stabilisce collaborazioni nel campo della formazione
professionale, della sanità, dell’artigianato, del commercio, della piccola
e media impresa, del turismo e della tutela del territorio.

Ieri al circolo De Amicis di Milano, è intervenuto Herui Tedla Baru,
segretario generale della Eritrean National Alliance, l’organismo operante
all’estero che raggruppa la maggior parte delle forze che si oppongono alla
dittatura. Il segretario, in perenne viaggio diplomatico (è appena rientrato
dagli Usa), insieme a Alganesh Fessaha (rappresentante in Europa) sottolinea
come il paese stia morendo di dittatura, che l’Unicef ha denunciato il
reclutamento di bambini nell’esrcito, ma che l’Alleanza rifugge dal
terrorismo perché farebbe ulteriormente precipitare le condizioni di vita
già disperanti della gente, e denuncia come il paese sia sull’orlo del caos
o di una nuova guerra perché Afeworki sta armando sempre più l’esercito: il
governo eritreo utilizza i soldi che entrano dai rapporti commerciali per
comprare armi ed equipaggiamenti militari. E qui si inserisce anche la nuova
variante edlizia, frutto dei numerosi scambi diplomatici. «Paolo Berlusconi
sta costruendo 5000 villette in Eritrea e appoggia così di fatto un governo
dittatoriale con decine di dissidenti tenuti in carcere, torturati e
seviziati e di cui si è perduta ogni traccia», afferma il segretario
dell’Ena.

Forse sarebbe il caso che governo centrale, Regione Lombardia e Italcantieri
facessero chiarezza.

http://www.ilmanifesto.it/oggi/art39.html

Messaggi

  • Il timore di un, assalto edilizio -turistico nelle coste eritree era gia’ nell’aria tanto e’ vero che si e’ fatta una guerra per onore del mar rosso e non per niente il nostro governo e’ stato costretto a cedere il porto di assab al signor bush in persona .
    Ora pero’ il fatto che sia niente popo di meno il signor Berlusconi a costruire queste 5000 magnifiche villette a schiera sulle nostre spiagge (ancora per poco ) incontaminate dal turismo mi fa saltare un po’ i nervi. Non mi e’ concepibile l’ idea di una nuova colonizzazione perche’ di colonizzazione si tratta, perche’ lo sapppiamo tutti vero dietro il nome del fratello si nasconde .
    Non riesco ad accettare che venga permessa un’ intollerabile manovra di speculazione su un paese gia’ devastato dalle guerre dalla carestia ,dalla poverta, e sopprattutto dall’ onnipoteza di paesi a cui e’ permesso di soprassedere ovunque essi desiderino.
    Ci sara’ pure un modo per togliere questo velo di indifferenza dai nostri occhi.

    • Mi sono stufata di sentire solo parole,parole e ancora parole!!!!!!!!!!
      Bisogna agire perchè stare solo a discorrere non serve assolutamente a niente....L’Eritrea,la mia patria, sta subendo ancora una volta il colonialismo che questa volta si manifesta sotto maschera. Ma vogliamo fare la fine di molti paesi africani?ritengo il mio paese migliore degli altri e amo la mia gente orgogliosa che ha lottato per la libertà riuscendo ad ottenerla....Sono convinta che lotterà anche questa volta perchè si è stancata di subire ingiustizia, da qualunque parte essa provenga.... Vorrei però ricordare che noi sappiamo troppo poco,perchè viviamo in paesi ricchi protetti da ogni sorta di male e quindi non possiamo immaginare ciò che accade al NOSTRO PAESE.

  • Se già prima di scrivervi bisogna cancellare i messaggi a carattere diffamatorio,ingiurioso,xenofobo,ecc...dove si colloca il discorso?
    Se già dobbiamo pensare ad escludere sia l’uno che l’altro discorso,...ma che sto’ a fa’!
    Questo atteggiamento mette indirettamente il rovescio,il lato oscuro della verità....
    Se parlo bianco indirettamente per la natura delle cose esiste ....il pensare oscuro!
    Quindi,io,vi dico:Sarebbe ora di smettere a chiacchiere...perchè l’umanità sta andando per questo verso che già vietate..... in regresso e non in progresso a favore dell’Uomo in PAX comune.
    Quindi,io,vi dico:Pensate ai bambini,alle donne,ai poveri...prima di PENSARE ANCORA AI FATTI VOSTRI,grazie!
    Grazie,.... villette barbyland di Berlusconi nella futura "prateria" sabbiosa di Massawatown.
    La sua politica americanizzzzzzata ah ah ah,sarebbe meglio se tornasse ad essere seriamente italiano D.O.C.non capisce che se qualcuno lo vota o agisce in suo favore e semplicemente perchè
    s’illudano di fare anch’essi l’AMERICANO in Italia,che figurone!
    Dovette sapere che per natura sua L’ITALIA è la prima nel mondo a civilizzare i popoli ad un grado elevatissimo,....L’INTEGRAZIONE TOTALE DI TUTTI I POPOLI,SI,.. PUO’ ESISTERE SE PARTE DALL’ EUROPA PER FORMARE UN MONDO DI PACE,e chi meglio dell’Italia,ragazzi!
    L’attegiamento della politica Berlusconiana (se esiste) è sfasata del tutto e BASTA con i suoi giochi dell mito "LAS VEGAS" .
    E’ crollato da un bel po’ e anche delle sue caramellate,...basta!
    PACE,perchè penso al popolo eritreo che soffre.....e che soffrirà ancora se contiunate a fare discorsi da struzzi.......

  • Mi riferisco al posting apparso il 28 Febbraio 2004 Massaua torna Italiana

    Scrivo dal cuore con emozione come persona che si sente molto tradita da quello che sta succedendo a Massaua che in tanti rispetti forse e sintomo di una malattia molto piu grave in Eritrea.

    Massua e specialmente l’isola di Massaua nel suo piccolo rapresenta un posto di valore storico e culturale non solo per gli Eritrei ma per l’umanita in generale . Questo posto e’ stato e lo e’ ancora un posto d’incontro di genti e di idee politiche e religionse.

    Nella piccola area dell isola di Massua erano rapresentati quasi tutti i periodi storici dell Eritrea : Turco; Egizziano; Italiano coloniale ( 1800 fino ai 1920); Italiano Fascista etc.

    Durante la guerra di liberazione le strutture di quest’ isola furono daneggiate.Di particolare interesse (non per pregi particolari ma seplicemente perche meglio conosciti da coloro che hanno un interesse in Eritrea) sono : la prima Moschea costruita in Eritra ( situata nel porto di Massaua ); il Caravanseraglio ( conosciuto anche come il Gebi o Palazzo del Governatore ) costruito da Muntziger Pasha - periodo Turco/Egizio; Banca Italia. Fino ad ora nessuna delle strutture storiche in Massaua administrate dal Governo e’stata ristaurata . Questo a dispetto dell interesse espresso da agenzie internazionali interessate alla preservazione dei beni culturali.

    Invece i cittadini di Massua sono confrontati da espropri - nel centro di Massaua tutte le propieta che si afacciavano al mare dal Lido al Troccadero sono state abattute. E’ vero molte propieta, come il Lido erano in uno stato pietoso - pero e’ anche vero che molte non lo erano. Sembra che alcune delle famiglie espropriate siano al momento ospite della base navale in Massua.

    E’giusto che ci sia un rinnovo di Massaua ma a me sembra che questo rinnovo debbe rendere partecipi la gente del posto - i cittadini Eritrei - i Massauini - invece no . Non e mai stato esposto un piano o un programma di sviluppo della zona per commenti da parte dei cittadini. Quando si chiede all autorita regolatorie ( ie municipioe, le autorita responsabili per i beni culturali etc ) cosa sta succedendo? che piano c’e? perche si buttano giu cosi tante cose? Non ne sanno niente - la risposta e’ che la cosa e’ riguarda l’uficio del Presidente..

    Tutto questo si puo anche capire/affrontere - ma quello che veramet fa male e da di senzo di tradimento puro e di sentire the in tutto questo scempio siano coinvolti degli Italiani eredi di cosi tanto dal passato , creatori di cosi tanto.

    Tanto tempo fa ho sentito dire che se si distrugge il passato di un popolo si distrugge il popolo.

    Massua come Assab e’ un simbolo una tappa storica non deve diventare un super market anonimo. In questi posti sia Eritrei che Italiani abbiamo ossa , sudore e sangue da rispettare .

    Io spero non che Massaua torni Italiana - ma che il diritto di Massua di essere Massua con tutte le sue lacune sia protetto.
    Salam