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Milano: Umberto Gay: ma se le istituzioni latitano, saremo costretti a vigilare da soli
Publie le domenica 8 agosto 2004 par Open-PublishingReazioni all’aggressione
«Azione premeditata hanno colpito un luogo di svago»
Umberto Gay: ma se le istituzioni latitano, saremo costretti a vigilare da soli
«Una soluzione entro settembre. Prima che riaprano i centri sociali. Altrimenti, se le istituzioni non saranno in grado di difendere i nostri ragazzi, ci assumeremo noi il compito di farlo». Dopo la rissa e i sei feriti al Conchetta, Umberto Gay, consigliere regionale di Rifondazione, chiede un giro di vite sui movimenti di estrema destra. «L’aggressione dei naziskin, premeditata, è un segnale ancora più pericoloso perché anomala: non hanno attaccato un centro sociale o una sede di partito, ma un luogo di svago». Adesso, spiega Gay, «c’è il rischio che cresca la paura. Siamo non violenti, non vogliamo scatenare una guerra.
Ma se le istituzioni latitano, saremo costretti a vigilare autonomamente». Guido Manca, assessore comunale alla Sicurezza, condanna l’aggressione delle teste rasate, «un episodio deprecabile, come tutti gli atti di violenza». Ma precisa: «Guardiamo il contesto generale in cui i centri sociali operano. Quando la violenza si pratica da una parte, è normale attendersi una risposta dall’altra. È un principio fisico: ut tensio sic vis . Non mi risulta che i centri sociali siano santuari di pacifismo.
Non possono pensare che la ragione stia sempre dalla loro parte». In questa situazione di tensione, anche la possibilità che il Comune riapra la porta al dialogo con i centri sociali sembra lontana: «Solo quando rientreranno nella legalità», risponde l’assessore.
Daniele Farina, consigliere comunale di Rifondazione e leader del Leoncavallo, rifiuta la logica del chi la fa, l’aspetti. «Qui non si tratta di pesare la violenza col bilancino. Il problema è che non viene applicata la legge. Gli strumenti preventivi in campo sono troppo pochi. Si lascia che si moltiplichino bande armate che hanno un rispetto della vita pari a zero». Anche per Farina, l’autunno di preannuncia caldo: «La mancanza di interventi su questi movimenti violenti lascia intravedere la possibilità di un settembre molto difficile.
Contro le aggressioni delle teste rasate potrebbero essere messe in atto anche forme di autotutela. Perché l’episodio di venerdì notte non solo è gravissimo in sé. Ancora più preoccupante è la periodicità delle aggressioni. Davide Cesare è stato ucciso solo un anno e mezzo fa. Non si può rischiare la vita uscendo da un centro sociale».
Andrea Fanzago, capogruppo della Margherita a Palazzo Marino, invita tutte le forze politiche a mettere da parte le divisioni per esprimere «una condanna comune dell’aggressione. Che non è solo un fatto di ordine pubblico, ma ha chiare implicazioni politiche». Per contrastare queste forme di violenza, conclude Fanzago, «è necessario l’impegno e il senso di responsabilità di tutte le forze democratiche».