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Miracoli a Cuba

Publie le venerdì 5 novembre 2004 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Internazionale


di Ignacio Ramonet

Nelle favelas di Caracas, in cui vive la gente finora emarginata, Cuba ha inviato
alcuni medici che hanno costruito piccoli dispensari. Tra i malati, molti sono
ciechi. Ma lo sono per povertà, perchè, nella maggior parte dei casi, la loro
cecità si cura facilmente. E questi medici hanno deciso di inviare all’Avana
i pazienti accompagnati da un familiare. Tutto gratis. Sono più di cinquemila
le persone che, in questo modo, hanno "vissuto" un miracolo e recuperato la vista
dopo decenni di oscurità.

Un amico, mentre andavamo in macchina per la strade dell’Avana, qualche giorno fa mi disse: "Vengono, in aereo, dal Venezuela ogni settimana. Sono cento, centocinquanta, ognuno accompagnato da un familiare. Vengono per curarsi e quelli arrivati la settimana prima se ne vanno, guariti, con lo stesso aereo".
" Curarli da cosa?"
" Sono ciechi, li operano, e recuperano la vista".

Non potevo crederci.
"Ma com’è possibile che non ne ho mai sentito parlare?"
"Beh, sai, - mi ha detto - da qui escono solo le cattive notizie".

L’amico che mi parlava non aveva nulla di "ufficiale" e poteva essersi sbagliato. Decisi di indagare per conto mio. Mi sembrava strano che un’informazione tanto spettacolare non circolasse. Iniziai a interrogare la gente ben informata e anche qualche altro amico venezuelano. Tutti mi confermarono la notizia.

"Finora - mi disse un operatore che stava partecipando al progetto - abbiamo preferito che non venisse fatta troppa pubblicità. C’era un processo elettorale in Venezuela, il referendum revocatorio, e non volevamo che si potesse pensare che tutto questo aveva finalità elettorali. Avrebbero accusato Cuba di intromettersi, in maniera indiretta, in quel processo. Per questo, senza che fosse un segreto, non venne pubblicizzato con squilli di tromba. Ma, dal 15 agosto e dall’indiscutibile vittoria di Chavez, l’informazione riguardo a quello che abbiamo chiamato Progetto Miracolo ha iniziato a circolare. Sono stati pubblicati reportage e si sta realizzando addirittura un documentario".

Poco a poco, si fecero chiari quasi tutti i dettagli di questa ammirevole operazione. In virtù degli accordi tra Caracas e l’Avana, Cuba ha inviato in Venezuela alcune migliaia di medici che si sono insediati nelle zone più umili, quelle favelas in cui vive la gente finora emarginata e senza i servizi pubblici più elementari. Lì, nei quartieri dove quasi nessun medico venezuelano voleva andare, hanno costruito piccoli dispensari, provvisti del necessario per dare i primi aiuti e curare le malattie più ricorrenti. Questi "missionari" ricevono lo stesso stipendo (modesto) che avrebbero preso a Cuba e vivono negli stessi quartieri dei loro pazienti. Frequentemente diagnosticano le malattie della povertà che, con le loro scarse risorse non possono curare, e fanno ricoverare il paziente in qualche ospedale vicino.

Tra questi malati, molti soffrono di malattie agli occhi e diventano ciechi. Ma sono ciechi per povertà, perchè, nella maggior parte dei casi, la loro cecità si cura facilmente. Per esempio, quando soffrono di cataratta. E visto che a Cuba ci sono equipe mediche specializzate che operano in dieci minuti questo disturbo, per curarli hanno deciso di inviare all’Avana i pazienti accompagnati da un famigliare. Tutto gratis.

E sono più di cinquemila le persone che, in questo modo, hanno "vissuto" un miracolo e hanno recuperato la vista dopo decenni di oscurità. La lista dei casi più gravi fa venire da piangere, come la storia di uomo, cieco per più di trent’anni, che, quando gli sono state tolte le bende, ha visto sua moglie e, per la prima volta, i suoi cinque figli. O di una signora, cieca per ventott’anni, che alla fine ha potuto vedere i suoi figli e i suoi nipoti. O di Samuel, operato di cataratta congenita, che ha potuto finalmente vedere sua madre. Gli aneddoti sono migliaia, emozionanti e miracolosi come un racconto neorealista. O come il tragitto che va dalla cieca oscurità alla luce.

Tradotto da Nuovi Mondi Media

http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=844

Messaggi

  • Ciao a tutte e tutti,
    vorrei raccontarvi un’altro esempio di solidarieta’
    del popolo cubano, in Honduras.
    Devo premettere che la situazione salute in questo
    paese non ha la priorita’ che merita. Come del resto
    la maggior parte dei servizi basici. Inutile elencare
    come esempio le cifre di morti alla settimana,
    specialmente bambini, per una semplice infezione
    gastro-intestinale.
    Nel 1998 l’uragano Mitch ha distrutto gran parte del
    paese lasciando migliaia di vittime. Quasi
    immediatamente Cuba ha inviato brigate mediche che
    hanno dato i primi soccorsi andando nei posti piu
    difficili da raggiungere e portando medicine,
    introvabili in quei giorni, ma non solo in quei giorni
    purtroppo! Tuttora le brigate mediche sono in
    Honduras, e sono gli unici, per esempio, ad andare
    nelle sperdute comunita’ indigene dove non esistono
    centri di salute e dove l’ospedale piu’ vicino e’ a
    giorni di viaggio a piedi. I medici honduregni non
    vogliono andare nelle comunita’, troppo scomode ed
    isolate. Comunque c’e’ da dire che non hanno nemmeno
    una minima parte della preparazione dei medici cubani!
    Ma non finisce qui, altro argomento fondamentale, ma
    non preso seriamente in considerazione dal governo e’
    l’istruzione. In Honduras il numero di analfabeti
    raggiunge cifre incredibili. L’accesso alla scuola non
    e’ per tutti, tantomeno per gli indigeni. Ed eccole,
    le brigate di maestri cubani stanno sviluppando
    progetti di alfabetizzazione nelle comunita’ indigene
    ed anche loro, vanno dove i maestri honduregni non
    vogliono andare.
    Quindi salute ed istruzione, che ne dite?
    ma non finisce qui, tornando alla salute c’e’ da
    aggiungere che Cuba da’ moltissime borse di studio a
    giovani in tutta l’America Latina, giovani che
    diversamente non potrebbero permettersi una laurea in
    medicina. E tra l’altro le universita’ cubane sono tra
    le migliori del mondo.
    L’Honduras, seguendo gli ordini degli stati uniti, ha
    denunciato Cuba per non rispettare i diritti umani,
    bella faccia tosta!!! Proprio l’Honduras che e’ uno
    dei paesi latinoamericani con un incredibile numero di
    denunce per non rispettare i diritti umani!!! Il
    popolo honduregno pero’ non e’ chiuso e sottomesso
    come il suo governo ed apprezza tantissimo la grande
    solidarieta’ che i fratelli cubani gli stanno
    offrendo. Per esempio, qui a La Esperanza, le
    organizzazioni come quella che accompagno, aiutano i
    medici con il pagamento dell’affitto e gli danno la
    possibilita’ di telefonare ai familiari dall’ufficio.
    La solidarieta’ tra i popoli e’ quella che conta!!!
    bueno compas,
    un saludo inmenso desde Honduras

  • Altro piccolo aneddoto sui medici cubani
    Nicaragua:
    Arrivati sul posto, un piccolo paesino nei dintorni di Waslala e in mezzo alla foresta,
    dopo aver pulito e preparato da soli una paio di stanze per adibirle ad ambulatorio,
    passano alcuni giorni senza aver visto nessuno, ne sani ne malati.
    Passati altri 3 giorni nella stessa situazione hanno allora cominciato a girare casa
    per casa per fare visite mediche e conoscere un pò la popolazione.
    Gli hanno così spiegato che non si erano avvicinati all’ambulatorio per vari motivi:
    molti non avevano mai visto un dottore e non comprendevano la loro presenza,
    alcuni credevano di non permettersi di pagare quelle persone con quei belli camici bianchi,
    ad altri gli avevano detto di stare lontano dai cubani "rivoluzionari"...
    poi alla fine il ghiaccio si è completamente sciolto quando, con incredibile sorpresa,
    hanno visto questi medici, nelle ore libere, lavorare la terra per farsi un orto per l’autoconsumo.
    Roba da pazzi! Medici in camice bianco con la vanga in mano....