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Mobilitazione per Battisti 6mila firme per lui. La prima udienza sarà il 3 marzo

Publie le venerdì 20 febbraio 2004 par Open-Publishing

PARIGI

Ieri è scesa in campo la Ligue des droits de l’homme, con una confernenza stampa. Una petizione ha già raccolto più di 6mila firme. Il mondo intellettuale francese e i movimenti di difesa dei diritti umani si mobilitano a favore di Cesare Battisti, lo scrittore di gialli arrestato a Parigi il 10 febbraio scorso e che dovrebbe conoscere la sua sorte con l’udienza del 3 marzo prossimo: l’Italia chiede l’estradizione per atti di terrorismo (Battisti è stato condannato a due ergastoli) e la Francia ormai ha deciso di agire «caso per caso» rinunciando alla «dottrina Mitterrand», che nel 85 aveva stabilito che i rifugiati italiani degli anni di piombo sarebbero stati protetti. In cambio, l'allora presidente aveva chiesto di rispettare le leggi del paese. Una denuncia sembra aver portato Cesare Battisti alla Santé, dopo l'arresto operato dalla divisione nazionale anti-terrorista francese: lo scrittore, che per vivere faceva il portinaio, sarebbe stato denunciato da un inquilino del condominio, che dopo aver scoperto le sue origini, lo accusa di averlo «minacciato di morte». Un banale caso di scontro tra condomini potrebbe quindi costare l'ergastolo al rifugiato italiano. Anche il ministro della giustizia, Dominique Perben, ha fatto riferimento a non meglio precisate «minacce di morte» per giustificare l'arresto. Battisti viveva in Francia dal90 e nel `91 la richiesta di estradizione era stata respinta dal tribunale di Parigi, con l’osservazione che il rifugiato era stato condannato in Italia in contumacia (per il diritto francese, a differenza di quello italiano, dovrebbe essere giudicato di nuovo), per di più sulla base di dichiarazioni di «pentiti» (che allora non erano riconosciuti dal codice di procedura penale francese, mentre questa figura è ormai presente nella contestata riforma di Perben, appena approvata).

La ragione dell’arresto ha contribuito a sollevare un movimento di protesta. Molti denunciano il «clima di sospetto» e l’«ossessione della sicurezza» che si sono instaturati in Francia con la politica del ministro degli interni, Niclas Sarkozy. Lunedì, circa 200 persone, tra cui molti intellettuali e alcuni politici, hanno manifestato sotto le mura della prigione della Santé per chiedere la liberazione di Battisti. «Non è che un inizio - ha affermato lo scrittore Philippe Sollers - al di là del caso Battisti, questo caso è molto sintomatico del clima del momento, con l’ossessione della sicurezza». Il deputato socialista Julien Dray, che ha manifestato alla Santé, ha chiesto a Perben di «rispettare la parola data» e di rifiutare l’estradizione.

Il sindaco socialista della cittadina (20mila abitanti) di Frontignan ha deciso di dare la cittadinanza onoraria a Cesare Battisti. Anche a destra, qualcuno protesta. Per il sindaco Ump (il partito di Chirac) di Vienne, cittadina che ospita un festival del romanzo giallo Sang d’encre, «la parola data dal presidente della repubblica impegna non solo la sua persona, ma tutto il paese, patria dei diritti dell’uomo».

Il Manifesto