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Mordechai Vanunu : un grande pacifista israeliano
Publie le venerdì 23 aprile 2004 par Open-Publishing2 commenti
Mordechai Vanunu, ingegnere israeliano rapito a Roma nel 1986 e incarcerato
in Israele per aver diffuso la notizia che Isarele
produce bombe atomiche, è stato liberato il 21 aprile dopo 18 anni di detenzione,
pubblichiamo una sua poesia scritta nelle prigioni di Ashkelon, Israele
Sono la tua spia
di Mordechai Vanunu
Sono l’impiegato, il tecnico, il meccanico, il conducente. Dissero, fai questo,
fai quello, non guardare a destra o sinistra, non leggere il testo. Non guardare
a tutta la macchina. Tu sei responsabile solo per questo unico bullone. Per questa
gomma da
cancellare.
Solo questo ti riguarda. Non mettere il naso in ciò che è al di là delle tue
responsabilità. Non provare a pensare per noi. Va avanti, guida, Continua ad
andare
avanti.
Avanti, avanti.
Ciò che pensavano, quelli grandi, quelli furbi, i futurologi.
Non c’è nulla da temere. Nulla di cui preoccuparsi. Tutto ticchettia proprio
bene.
Il nostro piccolo impiegato è un lavoratore diligente. È un semplice
meccanico. È un piccolo uomo. Le orecchie degli uomini piccoli non ascoltano,
i loro occhi non vedono.
Noi abbiamo teste pensanti, ma loro no.
Rispondigli, si disse il piccolo uomo,
l’uomo con la sua testa. Chi è che comanda? Chi sa
dove è diretto questo treno?
Dov’è la loro testa? Anche io ho una testa.
Perché io vedo l’intera macchina,
Perché io vedo il precipizio
C’è un conducente su questo treno?
L’impiegato conducente tecnico meccanico guardò in alto. Fece un passo indietro
e vide: quale mostro.
Da non poterci credere. Si strofinò gli occhi e: sì, va tutto bene. Io sto bene.
Vedo il mostro. Sono una parte del sistema. Ho firmato questo modulo. Solo ora
ne leggo tutto il resto.
Questo bullone è parte di una bomba. Questo bullone sono io. Come ho potuto non
vedere, e come fanno gli altri ad andare avanti fissando bulloni. Chi altri lo
sa?
Chi ha visto? Chi ha udito? L’imperatore è davvero nudo.
Lo vedo. Perché proprio io. Non fa per me. È troppo grande.
Esci fuori e grida. Esci e dillo a tutti. Tu puoi. Io, il bullone, il tecnico,
il meccanico? Sì, tu. Tu sei l’agente segreto del popolo. Tu sei gli occhi della
nazione.
Agente-spia dicci ciò che hai visto. Dicci ciò che coloro che stanno
lì dentro, quelli
Furbi, ci hanno nascosto.
Senza te, c’è solo il precipizio. Solo la catastrofe.
Non ho scelta. Sono un uomo piccolo, un cittadino, uno del popolo,
ma farò ciò che devo. Ho ascoltato la voce della mia coscienza
e non c’è nulla da nascondere.
Il mondo è piccolo, piccolo per il Grande Fratello. Sono in missione per voi.
Sto facendo il mio dovere. Accettatelo. Venite e guardate voi stessi. Alleggerite
il mio fardello. Fermate il treno. Scendete dal treno. La prossima fermata: il
disastro nucleare. Il prossimo
libro, il prossimo ordigno. No. Non ci sarà nulla di tutto ciò.
22.04.2004
Collettivo Bellaciao
Messaggi
1. > Mordechai Vanunu : un grande pacifista israeliano, 24 aprile 2004, 14:44
Alcuni appunti a proposito della spia e traditore Vanunu:
1) Dopo aver firmato l’impegno alla segretezza, che poteva benissimimo rifiutare di firmare, Vanunu da quell’uomo senza onore che e’, ha deciso di vendere le proprie conoscenze per soldi e non per ideologia.
2) Posto e non concesso che Israele abbia un programma atomico, non avendo firmato alcun trattato di non proliferazione, non ha commesso alcun reato.
3) posto e non concesso che Israele abbia un programma atomico e magari un numero imprecisato di testate nucleari, tutto cio’ e’ allo scopo di attuare una politica di deterrenza senza la quale molto probabilmente Israele gia’ non esisterebbe piu’.
4) Insito e funzionale alla politica della deterrenza, il dubbio le testate esistono, le testate non esistono, rappresenta il punto centrale di forza dell’atto di deterrenza. Qualsiasi azione tendente a definire il vero stato delle cose, riduce la deterrenza e mette conseguentemente in pericolo lo stato di Israele.
5) Vanunu e’ e rappresenta un pericolo soprattutto perche’ da uomo senza onore, ne parola ne morale, cerchera’ di mettere in pericolo Israele e cio’ e’ noto da sempre. Altri stati, meno etici di Israele avrebbero certamente montato un "incidente" nol corso della detenzione del traditore Vanunu per magari sopprimerlo ma cio’ non e’ giustamente accaduto proprio per quella etica che Israele insegna continualmente al mondo e che il mendo regolarmente fa in modo di non capire.
6) Chi tenta di spacciare il traditore Vununu per quello che non e’ e che non e’ mai stato e cioe’ un amante della pace, deve capire che Vanunu ha intascato tanto danaro, ha tradito il suo onore firmando un accordo di segretezza senza poi rispettarlo, ha messo e mette in pericolo la sua nazione di appartenenza mettendo in pericolo la politica di deterrenza decisa dai leaders politici del suo stato e si comporta vegognosamente facendo apparire Israele come un paese che traffica illegalmente con l’energia atomica e dimenticando che Israele NON e’ obbligato da nessun trattato firmato e non onorato. Israele e’ ancora un paese in pericolo di estinzione per la volonta’ di sterminio del mondo arabo islamico nei suoi confronti e quindi e’ e resta legalmente in diritto di attuare una politica di deterrenza atomica facendo balenare di fronte ai molti nemici, l’esistenza di un arsenale atomico mai visto e mai provato da nessuno.
7) Raggiunta la pace con il mondo arabo mussulmano circostante e non, Israele entrera’ sicuramente nel novero dei firmatari del trattato di non proliferazione nucleare e a differenza di molti di questi rispettera’, come solo una vera democrazia sa fare, le regole del gioco.
Donato Di Segni
2. > Mordechai Vanunu : un grande pacifista israeliano, 24 aprile 2004, 22:50
Non credo proprio sia un pacifista.
Mi risulta che Vanunu, tecnico in una centrale nucleare israeliana, ha venduto dietro lauto compenso segreti militari ed e’ quindi semplicemente un traditore.
Fosse stato veramente un idealista contro il nucleare avrebbe dovuto coerentemente licenziarsi e incominciare una leale lotta contro la politica del suo governo! Ha invece preferito guadagnare soldi sporchi vendendo segreti militari di un paese minacciato di estinzione.