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Morto l’autista del reporter di Diario Enzo Baldoni
Publie le sabato 21 agosto 2004 par Open-Publishing1 commento
di Leonardo Sacchetti
«L’interprete di Enzo Baldoni è stato ucciso, ma del giornalista italiano non si hanno notizie». Sono da poco passate le 18 quando è lo stesso direttore del settimanale Diario (giornale che aveva accreditato Baldoni in Iraq), Enrico Deaglio, a riprendere le voci che, per tutta la giornata di sabato, si erano rincorse su vari blog (i diari telematici) di Internet, in particolare su quello dello stesso giornalista (www.bloghdad.splinder.com).
Poco dopo le dichiarazioni fatte da Deaglio, la Croce Rossa italiana - da Roma - ha in qualche modo confermato la notizia della morte di Ghareeb, l’interprete di Baldoni.
Con questo comunicato hanno ripreso corpo le voci - rimbalzate da Internet - di un rapimento del giornalista italiano e, insieme alle voci, anche la preoccupazione per la sua sorte.
Dopo aver attivato non meglio precisati «contatti con i leader sciiti e sunniti», la Croce Rossa italiana presente a Baghdad, attraverso il commissario straordinario, Maurizio Scelli, ha potuto confermare «che l’autista (e interprete) di Baldoni (Ghareeb) era stato ucciso in un agguato ed il suo corpo attualmente presso l’obitorio dell’ospedale Al Iskandaria in località Latefia a circa 50 chilometri da Baghdad».
Fino al riconoscimento ufficiale del corpo di Ghareeb, previsto per la giornata di oggi, tale informazione rimane l’unica di prima mano proveniente dall’Iraq. Una notizia non confermata ma, quanto meno, controllata dalla Croce Rossa italiana attraverso le proprie «fonti» sul posto.
Indirettamente, la morte dell’interprete-autista potrebbe confermare il rapimento di Baldoni. «In assenza di conferma - ha detto il direttore di Diario - il rapimento di Baldoni è un’ipotesi ma la cosa certa è che Enzo e Ghareeb erano insieme e quindi uno potrebbe essere stato ucciso e l’altro rapito». Forse un rapimento a opera di una banda di predoni, visto che nessun gruppo integralista iracheno (sunnita o sciita) sentito dalla Croce Rossa italiana ha comunicato un proprio coinvolgimento nella scomparsa dei due.
Il telefono staccato (ma potrebbe essere anche irraggiungibile) del freelance e pubblicitario italiano e alcune testimonianze difficilmente verificabili erano stati, fino alle parole del direttore di Diario, Enrico Deaglio e alla parziale conferma della Cri, i pochi elementi sulla sorte di Baldoni, sparito giovedì scorso nel caos iracheno. Un caos fatto di scontri e di guerra ma anche di notizie trasmesse e smentite, mentre per tutto il pomeriggio di ieri la Farnesina non è riuscita a trovare alcuna notizia confermata della sorte del freelance italiano che lavora per il settimanale Diario.
Ghareeb sarebbe stato ucciso nei pressi di Najaf e il suo corpo sarebbe stato successivamente trasportato all’obitorio dell’ospedale «Al Iskandaria», a Latefia, vicino Baghdad. Qui, secondo alcune notizie non confermate provenienti dall’Iraq e rimbalzate in vari blog, sarebbe avvenuto il riconoscimento del corpo e l’indicazione del giorno della sua morte: giovedì scorso. Il giorno in cui si è giunta a Najaf la carovana - non autorizzata - della Croce Rossa.
Secondo l’inviato della Rai in Iraq, Pino Scaccia, Enzo Baldoni e il suo interprete-autista Ghareeb si erano sganciati dalla carovana della Cri nei pressi della cittadina di Kufa, 20 chilometri a nord di Najaf, mentre gli altri avevano ripreso la strada che dalla città santa sciita riporta verso Baghdad. Da allora si erano perse le tracce dei due, sprovvisti di un telefono satellitare.
L’ipotesi del rapimento di Baldoni era stata avanzata da un blogger (colui che tiene il diario telematico) britannico. Justine Alexander, questo il nome del pacifista che ha riferito sul suo blog del rapimento di Baldoni, in un primo momento aveva scritto: il giornalista italiano sarebbe stato rapito sulla strada tra Baghdad e Najaf, mentre Ghareeb sarebbe stato ucciso dagli stessi sequestratori, forse un gruppo di banditi.
Da dove proveniva tale informazione? È stato lo stesso Alexander, dopo qualche ora, a chiarire i contorni della notizia apparsa sul suo blog e arrivatagli da una fonte anonima che, a sua volta, l’aveva «sentita» da qualcun altro. La conferma della morte di Ghareeb è però arrivata con le dichiarazioni di Deaglio (informato da un altro giornalista di [i]Reporter Associati presente a Baghdad) e dal comunicato della Croce Rossa italiana.
Giovedì scorso, Baldoni aveva Baghdad per seguire il convoglio non autorizzato della Croce Rossa diretto a Najaf. Lo stesso convoglio, in uscita dalla città santa assediata, era incappato in una mina che aveva danneggiato un furgone e ferito uno degli autisti.
Il convoglio umanitario era poi rientrato a Baghdad ma Baldoni, secondo quanto dichiarato anche da Pino Scaccia, si era sganciato dal gruppo per rimanere in zona. Forse per scrivere un reportage o «provare a intervistare lo stesso Moqtada al Sadr».
Da questa ricostruzione viene fuori il nome della città di Kufa, poco distante dall’assediata Najaf. È forse là che il giornalista italiano avrebbe potuto trovare un rifugio e, in base alle notizie di sabato, senza Ghareeb, il suo interprete.
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=37056
Messaggi
1. > Morto l’autista del reporter di Diario Enzo Baldoni, 5 settembre 2004, 14:36
informazioni per leonardo sacchetti
PER SCOPRIRE LE MOTIVAZIONI, leggi il preambolo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 giugno 2004-08-11
Pubblicato sulla G.U. n. 179 del 2 agosto 2004
Sulla riclassificazione dell’associazione italiana della croce rossa, ai sensi dell’art. 20 della legge 20 marzo 1975, n.70
(poiché partner preferenziale, per il lavoro svolto in Iraq e perché ha visto crescere il (SUO) fabbisogno di personale qualificato dipendente e volontario).
Nel 1974 con legge (propedeutica alla L. 7O/75) si dispose di riordinare la CRI secondo i seguenti principi:”deve essere ricondotta alle sue originali finalità” in relazione, anche, alle norme di attuazione delle regioni a cui spettano tutte le funzioni sulle IAPB (escluse quelle privatizzate, con cariche elettive ed il cui personale sia transitato presso altre amministrazioni[la prima mobilità nell’ordinamento, inventata per la CRI, mai attuata]); e vennero soppressi i servizi competenti del Ministero degli Interni, deputati al controllo degli enti assistenziali.
Ora gli ulteriori finanziamenti statali alla cri, già provenienti dai fondi del servizio sanitario nazionale, a chi verranno decurtati ???? Az.USL? altre Associazioni di Volontariato? Regioni? NON PREFERENZIALI PARTNERS
certo paghiamo noi tutti!
e pagano i dipendeti delle az.usl mal pagati per finanziare la cri estranea al s.s.n.
e pagano i cinque milioni di volontari(non partner preferenziali, non presenti in Iraq e senza dipendenti)marginalizzati dal la CRI AL SERVIZIO DEL GOVERNO IN IRAQ!