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Nicaragua : un bagno di gioia"

Publie le mercoledì 10 novembre 2004 par Open-Publishing

Dazibao Internazionale


di Giorgio Trucchi

Migliaia di sandinisti si sono ritrovati al mausoleo di Carlos Fonseca per commemorare
la caduta in combattimento del fondatore del Frente Sandinista nel 1976. La data
coincideva con la gioia per la strepitosa vittoria elettorale del FSLN in queste
ultime elezioni municipali.
Deputati, membri del Consejo Nacional del FSLN, sindacalisti, combatientes historicos,
madri dei caduti e gente comune si sono mescolati dalle 7 di mattina per portare
un fiore sulla tomba di Carlos dove, da quando Managua é tornata in mano al FSLN,
continua a splendere una fiaccola permanente. Baci, abbracci, qualche lacrima,
tanta emozione e musica, tanta musica che rinverdisce i nomi eroici della Rivoluzione.
La piazza é sempre quella, nonostante oggi non si chiami più Plaza de la Revoluciòn,
ma Plaza de la Republica, come ai tempi di Somoza.
Ma oggi non importa, perché é ancora la piazza che ha visto sfilare centinaia
di migliaia di persone in questi ultimi 25 anni, da quel lontano 1979 quando
si riempì fino all’inverosimile di guerriglieri e guerrigliere sporchi e barbuti
e di quella popolazione che era riuscita a sconfiggere una delle dittature più feroci
dell’America latina.

E’ stata l’immagine del trionfo, della felicità, ma anche della calma. Nessun astio contro i partiti e le persone che nelle ultime settimane avevano cercato di portare la campagna elettorale sul piano dello scontro e che, ora, escono con la coda tra le gambe.

Dopo l’omaggio alla tomba di Fonseca, la gente si é spostata verso il palco centrale, alle spalle del quale si stagliava la vecchia cattedrale.
Una lunga serie di interventi dei membri della Convergencia Nacional e di alcuni dei nuovi sindaci sandinisti hanno preceduto le parole del Segretario del FSLN, Daniel Ortega Saavedra che, come da copione, ha parlato per circa un’ora sotto un sole cocente di questo inizio d’estate nicaraguense.

Alla fine dell’intervento, Ortega, ha letto i risultati ufficiali con il 70% dei voti scrutinati.

Il FSLN confernma la tendenza vincendo 90 municipi (ne aveva 52) tra cui 16 dei 17 capoluoghi di Dipartimento (durante la serata di oggi 8 novembre, il CSE ha confermato la vittoria del FSLN anche a Granada con un margine di soli 26 voti nei confronti della APRE che sta facendo di tutto per disconoscere il risultato).
Il PLC dimezza i propri municipi (ne aveva 94) vincendone solo 46.

La APRE conquista 5 municipi molto piccoli sparsi nella zona centro-sud del paese.
La Resistencia Nicaraguense (PRN) ne conquista 2.

Il Partido Movimento de Unidad Costeña (PMUC) vince 1 municipio.

7 municipi sono ancora in forse, per un totale di 152 municipi.

A livello nazionale il FSLN ottiene il 45%, il PLC con il 36%, la APRE il 11% e il PRN con il 3%.

Sono comunque dati preliminari.

I principlai candidati dei due partiti di destra sconfitti hanno cercato di salvare il salvabile giocando tutto sul fatto che l’astensionismo é il vero vincitore e che questo é un motivo in più per cercare l’unità del "voto democratico", come se le centinaia di migliaia di persone che hanno votato il FSLN fossero degli antidemocratici...

Il discorso, dopo una prima parte in cui ha ricalcato l’importanza della vittoria e del rispetto alla Costituzione forgiata dallo stesso FSLN durante gli anni 80, é scivolato verso i risultati di queste elezioni municipali.

"Voglio ringraziare le migliaia di persone che hanno votato ieri e che ci hanno dato il loro voto. Riconosciamo anche lo sforzo delle migliaia di nicaraguensi che hanno partecipato alle elezioni votando per altre forze politiche. Oggi non ci sono vincitori e vinti, ma hanno vinto tutti i nicaraguensi.

I nostri avversari stanno già cercando di discreditare questa vittoria. Sul canale televisivo che appoggia il governo si stanno presentando queste persone che si fanno passare per politologi. La notte scorsa avevano una faccia di odio e amarezza ch non aveva nemmeno il candidato sconfitto del PLC. Anche questa mattina stavano facendo lo stesso, lanciando menzogne, menzogne e ancora menzogne, pensando che la gente possa essere ingannata continuamente. I popoli possono essere sottomessi, ma alla fine vincono la paura e imparano a difendere il loro diritto al lavoro, alla scuola, all’educazione, il diritto a poter avere con che sfamarsi e quindi imparano a lottare.

Questi ideologi sono sempre gli stessi e non so in nome di chi parlano e chi rappresentano. Continuano a dire che il Frente non ha nessuna rappresentatività, però loro chi rappresentano? Chi li elegge, a che voto si sottomettono per stare lì? Però si sentono come se fossero quelli che devono avere sempre l’ultima parola.
Per fortuna questo é un popolo che sta maturando culturalmente ed oggi nella zona rurale più povera troviamo gente che sta prendendo coscienza e si sta aggiungendo a questa grande lotta nazionale.

I nostri ringraziamenti per tutti coloro che hanno difeso il nostro voto, senza dormire per tre giorni. Un abbraccio pieno d’amore e calore per i fiscales sandinista e anche per i fiscales delle altre forze politiche che hanno creduto a queste elezioni, hanno partecipato ed hanno votato.

C’é un numero di nicaraguensi che non é andata a votare. Non si sa ancora quanti siano perché il Consejo Supremo Electoral deve ancora togliere la gente che é morta (si stima che ogni 5 anni muoiano 150 mila persone), quelli che sono usciti dal paese per cercare lavoro. Si dovrà depurare il Registro Elettorale per sapere quanto é stato l’astensionismo.

Sono temi comunque che dovremo discutere per poter migliorare il sistema elettorale.

Ci sono stati errori e problemi. Gli altri partiti si lamentano che alcuni dei loro elettori non hanno potuto votare perché non trovavano il loro nome nei registri dei seggi, ma anche noi abbiamo avuto lo stesso problema con i nostri elettori.

Anche in questo caso bisogna vedere quanta é questa gente, perché é gente che avrebbe votato, ma che non ha potuto per questi problemi. Questo non é quindi astensionismo, ma problemi del sistema.

Questi portavoce della catastrofe e del caos vogliono adesso far credere attraverso la televisione che questa situazione ha colpito gli altri partiti e solo loro.
Tutti abbiamo perso voti per questi problemi!

Anche la mancanza della consegna della carta d’identità alla gente, ai giovani che votavano per la prima volta, per ritardi nei centri del CSE é un fattore che ci ha colpito e probabilmente siamo il partito che più é stato svantaggiato da questi episodi.

E’ cambiata la situazione.

Mentre prima c’erano molti nicaraguensi che correvano a votare per qualsiasi candidato che si presentasse contro il FSLN, perché gli veniva inculcata la paura, oggi é probabile che abbiano cominciato a lottare contro questa paura.

Se si fossero fatti vincere dalla paura sarebbero andati a votare in massa, senza importargli la corruzione, lo stato di povertà in cui si trovano, la mancanza di medicine e di sanità. Questa gente che aveva questa reazione compulsiva per la paura, adesso ha detto di no ed ha preferito non votare.

Non osano ancora votare per noi, ma almeno hanno preso un decisione che é quella di non votare per la corruzione.

Ancora più importante é che questi cittadini sapevano benissimo che senza il loro voto il Frente avrebbe avuto una vittoria garantita e una vittoria grande come quella che é arrivata.

Con il loro comportamento hanno detto che non potevano votare per chi ha rubato 100 milioni di dollari in questo paese, perché li ha cercati in campagna elettorale per il voto e poi li ha abbandonati senza lavoro, senza sanità, senza educazione.
Hanno preferito che vincessimo noi piuttosto che votare per la corruzione.

Migliaia di cittadini antisandinisti che si sono fatti coinvolgere dalle campagne contro di noi o che hanno subito i nostri errori del passato hanno fatto questo passo.
Oggi quindi dobbiamo essere umili nella vittoria.

Ricordo quando il nostro compagno Eduardo Contreras, il vero e unico Comandante Zero, scrisse un comunicato durante la guerra contro Somoza. In questo comunicato c’era una frase molto importante e cioè che noi sandinisti siamo implacabili nel combattimento e generosi nella vittoria.

Non esiste nella etica sandinista il prendere in giro l’avversario che abbiamo sconfitto, né approfittare della sua debolezza per umiliarlo e farlo a pezzi. Al contrario dobbiamo andare a cercare questa gente che ha preferito non votare piuttosto che dare il voto alla corruzione, per dargli la mano e convincerli a camminare insieme a noi.

La fame e la povertà colpisce tutti, indifferentemente dal color politico.
Dove sono le promesse che hanno fatto in campagna elettorale fin dal 1990? Dov’é il lavoro, la sanità, l’educazione che hanno offerto?

Bugiardi, bugiardi, questo sono, dei bugiardi! Ed ecco qui il risultato di queste elezioni. Hanno votato contro la menzogna, contro l’inganno e la corruzione.
Per questo dobbiamo avvicinarci, con molta delicatezza e rispetto. Avviciniamoci anche a chi ha votato per loro. Parliamo, conversiamo. La maggior parte dei nicaraguensi ha chiaro che l’unica forza che può salvare questo paese é il Frente Sandinista de Liberaciòn Nacional.

Soprattutto in questi tempi di globalizzazione vediamo come in America Latina trionfi la sinistra. A Panama ha vinto Torrijos, in Brasile Lula, in Uruguay ha appena vinto il Frente Amplio, in Venezuela c’é quel gran lottatore, il nostro caro fratello Hugo Chavez e a Cuba resiste il nostro caro fratello Fidel.

Fidel di Cuba, Fidel dell’America, Fidel del mondo. Fidel dei poveri, Fidel dell’umanità, un uomo con etica, morale, prestigio, intelligenza. E’ motivo d’orgoglio per il popolo americano avere un Fidel.

Ieri abbiamo consegnato questo grande trionfo ai nostri fratelli latino-americani e del Caribe, ai nostri fratelli che in Europa, negli Stati Uniti, in Africa, in Asia continuano a sperare nel Frente Sandinista.

Rispetto con gli avversari, fratelli sandinisti. Anche con quelli che magari stanno reagendo male e che magari ci possono aggredire perché non capiscono la sconfitta.

A quelli che ci hanno insultato e aggredito nei giorni scorsi gli possiamo dire che hanno lanciato fango e lo stesso fango gli é tornato indietro sulla faccia e si sono affogati con lo stesso fango, per non dire un’altra parola nicaraguense. Questa é verità e speriamo che ci ripensino perché i loro atteggiamenti non aiutano loro e nemmeno il paese.

Noi abbiamo detto che non avremmo risposto alla campagna sporca con una campagna dello stesso tipo, ma con le opere che faranno i sindaci sandinisti eletti ieri per la Convergencia Nacional e il FSLN.

Queste elezioni si sono convertite in un vero e proprio referendum contro la corruzione e i risultati cambieranno gli equilibri all’interno della Asamblea Nacional perché sono le elezioni che determinano il peso di un partito in un paese e noi abbiamo trionfato..."