Home > Nicaragua: una situazione che sta degenerando...

Nicaragua: una situazione che sta degenerando...

Publie le giovedì 20 maggio 2004 par Open-Publishing

Dazibao


di Giorgio Trucchi

Mentre il Presidente della Repubblica, Enrique Bolaños, si sta preparando per
volare in Spagna al lussuoso ricevimento per le nozze del Principe di Spagna,
in Nicaragua la situazione sta precipitando. Anche durante la giornata del 18
maggio sono continuati i violenti scontri tra studenti universitari in lotta
per il 6% e la Polizia Nazionale.

La nota più drammatica è quella della morte del sottoufficiale Ròger Rodriguez
di 27 anni, colpito all’inguine da un petardo sparato dagli studenti a Jinotepe
che ha provocato un’inarrestabile emorragia. Rodriguez si aggiunge al tragico
elenco delle vittime del 6% che contava già con 3 studenti uccisi durante gli
anni 90.

Si contano ormai a decine i feriti tra studenti e polizia e parecchi gli arrestati.
Durante la giornata del 18 maggio sono ripresi gli scontri in vari punti della
capitale dove é stata bloccata per quasi tutto il giorno la Carretera Norte e
la Rotonda di Metrocentro, nei pressi dell’Università Centroamericana. Nel Centro
Commerciale adiacente alla rotonda, la polizia ha effettuato arresti e perquisizioni
a tappeto alla ricerca di petardi che gli studenti sparano utilizzando "morteros
caseros".

A Jinotepe gli studenti e un grosso numero di persone della popolazione si sono
ammassati davanti al Comando della Polizia per chiedere la liberazione degli
studenti, professori e civili arrestati ieri durante gli scontri, mentre a Leòn
sono continuate le manifestazioni studentesche.

La UNEN (Union Nacional de los Estudiantes de Nicaragua), attraverso il suo presidente
Yasser Martìnez, ha fatto sapere che si solidarizza con la famiglia del poliziotto
ucciso e ribadiscono che la loro lotta non é contro la polizia, ma contro questo
governo insensibile ed ha responsabilizzato Enrique Bolaños per la morte dell’agente,
dato che non vuole rispettare la Costituzione che lo obbliga a consegnare il
6% alle università.

Allo stesso tempo ha responsabilizzato i governi passati che non hanno mai voluto
dare una soluzione definitiva a questa problematica, che é già costata troppo
sangue.

Ricordiamo che il 26 aprile scorso la Corte Suprema de Justicia ha emesso una
risoluzione che obbliga il governo e i deputati a consegnare 940 milioni di cordobas
(e non 94 milioni come é stato riportato erroneamente ieri) alle università e
non i 720 milioni che sta consegnando, dato che il 6% é da calcolare sulle entrate
ordinarie e straordinarie del Bilancio Generale della Repubblica, come recita
l’articolo 125 e 182 della Costituzione.

Intanto in Parlamento i deputati hanno deciso di sospendere l’approvazione del
Bilancio Generale della Repubblica, rimandandolo alla Commissione Economica per
una valutazione, proprio in prospettiva di eventuali negoziazioni tra studenti,
rettori e governo. La tendenza però sembra marcata a favore del governo, mentre
resta da solo il FSLN a chiedere la concessione del 6%, indicando anche da dove
si potrebbero prendere i soldi.

A questo proposito Walmaro Gutierrez del FSLN, ha detto che se il governo non
nascondesse milioni di dollari (non rendicontati nel Bilancio Generale, ma sì presenti
negli accordi "segreti" con il FMI) o non destinasse i soldi risparmiati con
la cancellazione di buona parte del debito Estero alle banche per pagare il debito
interno, perfettamente ci sarebbero i soldi per pagare le università.

Le ultime negoziazioni tra il CNU (Consejo Nacional de Universidades) e il governo
non hanno dato risultati positivi e gli studenti hanno detto che continueranno
le proteste fino ad ottenere il 6%, ma come sempre si troveranno davanti a una
classe politica e a governanti per nulla interessati a vedere nell’educazione
universitaria, per lo meno quella che garantisce una grossa quota di borse di
studio per gli studenti con poche risorse economiche, il futuro di questo paese

18.05.2004
Collettivo Bellaciao