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Non abbandoniamo l’ossessione di una pace giusta e durevole

Publie le venerdì 1 ottobre 2004 par Open-Publishing

Dazibao


di Un’altra voce ebrea

Perché non possiamo sopportare l’orrore, divenuto quotidiano in Medio Oriente
; perché alcune istituzioni ed alcuni uomini politici monopolizzano abusivamente
l’espressione degli ebrei francesi ; perché ci unisce una certa idea dell’umanità ;
perché, davanti alle ripercussioni in Francia del conflitto in Medio Oriente,
al risorgere dell’estrema destra e alla recrudescenza di atti antisemiti, siamo
portati a rivendicare pubblicamente la componente ebrea della nostra identità personale,
abbiamo deciso di esprimerci collettivamente.

Cittadine e cittadini della Repubblica francese, le nostre concezioni filosofiche, le nostre opinioni politiche, i nostri riferimenti culturali, i nostri rapporti con la religione sono diversi.

Discendenti di una lunga progenie di uomini e donne perseguitati, disprezzati, banditi, braccati da secoli, lottiamo contro ogni forma di persecuzione, oppressione, come moltissimi dei nostri progenitori hanno fatto prima di noi.

Siamo figlie e figli di questa Repubblica francese, che ha accordato la cittadinanza agli ebrei fin dalle sue origini. Noi facciamo appello ai suoi valori. La posizione di ognuna ed ognuno di noi di fronte all’eredità ebrea é diversa, ma il ricordo dello sterminio, la convinzione che non appartiene a nessuno, che non puo’ giustificare nessun nazionalismo rende doveroso parlare come noi lo facciamo.

Alcuni di noi hanno per Israele un attaccamento particolare che altri non condividono, altri rifiutano il principio stesso del progetto sionista. Tuttavia pensiamo tutti che, nato nelle condizioni storiche lasciate dalle rovine del fascismo hitleriano, il popolo israeliano ha diritto a uno Stato con delle frontiere sicure e riconosciute, nel quadro delle risoluzioni dell’Onu.

Ma non autorizziamo né lo Stato d’Israele né le istituzioni che, in Francia, pretendono di rappresentare i cittadini ebrei, a parlare in nome loro. Ci ribelliamo contro l’oppressione coloniale di cui soffrono la Palestina e i Palestinesi a causa del governo di Israele. Non crediamo che l’antisemitismo si combatta lasciando che gli Israeliani diventino un popolo di oppressori. Non c’é pace né avvenire per il popolo israeliano se non in una coesistenza pacifica e leale con il popolo palestinese.

Sosteniamo tutti coloro che, in Israele, in Palestina e altrove, operano coraggiosamente per la pace, la giustizia, l’uguaglianza dei diritti, contro la politica criminale di Sharon.

In Francia e altrove, molti democratici (fra i quali molti ebrei), sono vittime di intimidazioni : si vedono accusati di antisemitismo per il solo motivo che combattono la politica attuata dal governo israeliano o reclamano il rispetto da parte di Israele delle risoluzioni dell’Onu, degli impegni assunti a Oslo.

Cosa si cerca facendo di ogni erba un fascio? Cosa si cerca moltiplicando le aggressioni verbali e le minacce fisiche contro coloro, ebrei e non, che esercitano la loro responsabilità di cittadini condannando pubblicamente l’attuale politica israeliana ? Cosa si cerca dando al giudaismo un volto repellente ?

Noi rifiutiamo il gioco dell’attuale governo israeliano che, per rafforzare il suo potenziale di espansione, cerca di aumentare l’immigrazione verso Israele e accetta come qualcosa che puo’ risultare utile il risorgere dell’antisemitismo.

L’antisemitismo di oggi ha certo aggiunto una dimensione all’abiezione qualificando le atrocità naziste « un dettaglio della storia ». Ma alcuni di noi pensano che, inversamente, sostenere che non vi é nessun altro crimine contro l’umanità se non quello dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti significa alimentare le sorgenti stesse del negazionismo. Non reclamiamo nessun privilegio per gli ebrei in quanto vittime : ci solleviamo contro ogni oppressione. La politica israeliana attuale non mira certo all’annientamento fisico del popolo palestinese, ma molti di noi si domandano se, nell’insieme, i suoi ispiratori ed esecutori non sarebbero di competenza della Corte penale internazionale.

Dalla pubblicazione del nostro primo manifesto, nell’aprile 2003, sono comparsi elementi gravi miranti a creare una situazione irreversibile e nello stesso tempo motivi molto fragili di speranza. Vogliamo sostenere gli sforzi che hanno portato al processo di Ginevra. Vogliamo contribuire a creare un movimento d’opinione capace di imporre il blocco della politica di Sharon, sostenuta adesso esplicitamente dall’attuale presidente degli Stati Uniti d’America. Entrambi violano in permanenza il diritto internazionale e mettono in pericolo la soluzione negoziata dei conflitti fra Stati conformemente alla Carta delle Nazioni unite. Tutto cio’ rende problematica l’applicazione dell’accordo di associazione Unione europea-Israele.

Sharon e Bush si comportano come crociati della lotta contro il terrorismo. Ma la loro politica lo alimenta in permanenza. I sottoscritti condannano con tutte le loro forze chi in Medio Oriente intende rispondere alla violenza della politica israeliana con attentati in Israele contro civili inermi. Questi attentati, moralmente ingiustificabili, sono delle armi contro la realizzazione dei diritti nazionali palestinesi. I loro organizzatori, i loro sostenitori finanziari e politici devono essere perseguiti, tradotti davanti ai tribunali e pesantemente condannati. Ma l’assassinio « mirato » non é né una risposta conforme al diritto né una misura in grado di arrestare questi crimini.

Occorre privare di qualunque sostegno fra la popolazione quanti non arretrano né davanti al sacrificio di giovani vite né davanti al ricorso alla forme d’azione più condannabili. Per farlo, bisogna trattare immediatamente e bloccare gli atti che spingono alla disperazione il popolo palestinese.

Noi condanniamo le campagne d’opinione che mirano a presentare la Francia come « un paese antisemita ». Ma cio’ non puo’ implicare da parte nostra nessuna forma di indulgenza riguardo al razzismo, sotto qualunque forma. Alcuni sviluppano un linguaggio di odio ed atti razzisti contro i Francesi discendenti da immigrati, in particolare di origine araba. Dei cittadini francesi hanno paura perché sono ebrei e perché sentono e subiscono nuovamente attacchi antisemiti. Niente, ed in particolare la politica israeliana, puo’ legittimare una forma qualunque di vendetta contro gli ebrei.

La legge francese considera il razzismo e l’antisemitismo un crimine. Desideriamo vederla applicata con estremo rigore, in particolare contro gli istigatori, che li si trovi nei movimenti di estrema destra, che si dissimulino dietro il discorso integralista mussulmano oppure se si ammantano del sostegno al popolo palestinese veicolando l’odio degli ebrei. Il razzismo e l’antisemitismo si rinnovano, ma il loro scopo resta lo stesso di ieri : la disintegrazione delle istituzioni, dei valori, dei fondamenti della democrazia e della società civile.

La nostra solidarietà con il popolo palestinese non ci porterà mai alla minima collusione con coloro la cui sollecitudine per la Palestina non ha altra molla che l’odio contro gli ebrei. Condanniamo le forze palestinesi che si oppongono all’esistenza dello Stato d’Israele.

Rimane che il popolo palestinese :

< ha dei diritti inalienabili su una terra occupata oggi dalla forze armate dello Stato più armato del Medio Oriente ;

< ha il diritto inalienabile di fondarvi, nelle condizioni garantite dalla Carta delle Nazioni Unite, lo Stato di sua scelta ;

< ha dei diritti inalienabili sulla città di Gerusalemme, capitale da condividere ;

< ha il diritto di vedere i suoi esuli ed i suoi rifugiati scegliere, a condizioni da trattare, fra un ritorno duraturo sulla terra dei loro antenati ed un giusto indennizzo.

Tutto cio’ che si oppone alla realizzazione di questi diritti alimenta la guerra senza fine, le atrocità, l’odio.

Il muro che mira a parcheggiare la popolazione palestinese, ad annettere nuovi territori e che chiude la popolazione israeliana in un ghetto deve essere smantellato.

Poiché la fine del XX secolo ha conosciuto il crollo di sistemi violentemente oppressivi, crediamo possibile e necessario concludere una pace giusta e durevole in Medio Oriente, come é attualmente provato dal processo iniziato a Ginevra che occorre sostenere in tutti i modi. La Francia, ma anche l’Ue, devono impegnarvisi, creando le condizioni per iniziative di pace che mirino a realizzare il dispiegamento di una forza internazionale.

Alcuni vengono a patti con lo chauvinismo ed il comunitarismo e vorrebbero farci tacere. Noi faremo sentire, ostinatamente, la voce dei Francesi ebrei, o di origine ebrea, che sostengono gli ideali di democrazia, di libertà, di universalità dei diritti dell’uomo e dei diritti dei popoli.

tchapaiev@operamail.com

Un’altra voce ebrea, questo secondo manifesto é stato firmato da un migliaio di persone

Tradotto dal francese da Karl e Rosa - Bellaciao

Source:

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=9778