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Nucleare: è scontro in Italia dopo gli incidenti in Giappone
Publie le martedì 10 agosto 2004 par Open-Publishing
I tre incidenti nucleari che si sono verificati oggi in Giappone, costati la vita ad almeno quattro operai, hanno riaperto il dibattito politico in Italia sulla necessità di trovare energie alternative.
Da una parte alcuni esponenti della maggioranza, che non hanno mai nascosto il loro desiderio di ridiscutere l’ipotesi nucleare nel nostro Paese, dall’altra il partito dei Verdi, da sempre contrario a questo tipo di progetto.
Dopo la tragedia di oggi, Alfonso Pecoraro Scanio ha consigliato "un utile viaggio di studio nel Sol Levante" agli estimatori dell’energia atomica.
"L’ennesimo incidente in una centrale nucleare, questa volta in Giappone, conferma che quella fonte energetica è obsoleta e pericolosa - ha affermato il leader del partito ambientalista - anche i costi per garantire una sicurezza sempre più incerta rafforzano le nostre ragioni e la necessità di una svolta che guardi al futuro: risparmio energetico e fonti pulite, sicure e rinnovabili".
Pecoraro Scanio alludeva in modo particolare ai "vice ministri Urso e Baldassarri, che anche in questi giorni non hanno rinunciato a sfoggiare un’euforia nuclearista".
Un’affermazione che ha scatenato la reazione del Vice Ministro alle Attività Produttive Adolfo Urso.
"Non c’è bisogno di andare sino in Giappone e nemmeno negli Stati Uniti o in Canada, Cina, India o Russia - ha replicato l’aennino - è sufficiente restare nella nostra Europa, spostarsi di poco più di cento chilometri da Bolzano, Torino o Trieste, per studiare e capire come si possa tranquillamente vivere accanto ad una centrale nucleare senza quella paura che Pecoraro Scanio continua ad alimentare, sfruttando ogni occasione, anche quella di un incidente sul lavoro".
Urso ha voluto ricordare che "in Francia vi sono 59 centrali nucleari, in Svizzera 5, in Germania 19 ed una persino nella piccola Slovenia e noi importiamo a caro prezzo energia da esse prodotte ai nostri confini".