Home > Occhi puntati su Teresa Heinz Kerry, una donna che non segue copioni

Occhi puntati su Teresa Heinz Kerry, una donna che non segue copioni

Publie le mercoledì 28 luglio 2004 par Open-Publishing

Una first lady come nessun’altra

L’intervento di Teresa Heinz Kerry, programmato ieri in «prima serata» (ma già passata mezzanotte in Italia), si annunciava come la maggiore attrazione di ieri alla Convention nazionale democratica. Non l’unica, certo: un oscuro (fino a ieri) deputato statale dell’Illinois, Barack Obama, era atteso come la «promessa» del voto nero - mentre Ron Reagan, figlio del defunto presidente, ha aggiunto un po’ di richiamo se non altro per il nome.

Ma sulla moglie del pretendente alla Casa Bianca erano puntati i riflettori: se non altro perché era preceduta dalla fama di persona che parla senza peli sulla lingua - c’è chi la descrive come una mina vagante, il terrore degli organizzatori della campagna del marito.

Certo ha rafforzato questa fama la frase catturata da una diretta tv domenica, a una reception dove la signora Heinz Kerry sosteneva la necessità di riportare un tono civile nella politica americana: poi, esasperata dalle insistenti domande dell’inviato di un giornale conservatore, l’ha apostrofato: «Dici qualcosa che io non ho detto, e allora ficcatelo».

Quel «ficcatelo» è circolato alla velocità della luce, le battute fioriscono - in un talk-show lunedì un noto commentatore scherzava: «il nuovo slogan del partito democratico: amalo, o ficcatelo».

Certo Teresa Heinz Kerry è una donna agli antipodi rispetto all’attuale first lady Laura Bush, con la sua immagine di casalinga dal sorriso perfetto sempre un passo dietro al marito; ma per il suo il candore quasi naif è diversissima anche dalla studiata diplomazia di Hillary Clinton.

Del resto non si tratta solo della libertà nel parlare, con tutto il rischio di gaffes. Teresa Heinz Kerry sarebbe una first lady inusuale in primo luogo per la sua stessa biografia. «Anche io sono un’immigrata», diceva la settimana scorsa a un’audience di latinos in California: Teresa è la figlia di un medico portoghese, nata 65 anni fa a Maputo, in Mozambico, con il nome Maria Teresa Thierstein Simoes-Ferreira.

Ha studiato in Sudafrica e poi a Ginevra e qui ha conosciuto John Heinz III, rampollo della dinastia di industriali (i marchi Ketchup, Jack Daniels e Plasmon); lo ha sposato e solo allora è approdata negli Stati uniti. Il matrimonio è durato 25 anni, fin quando John Heinz, senatore repubblicano, si è schiantato col suo aereo nel 1991: Teresa si è trovata allora con un patrimonio valutato 550 milioni di dollari (oggi si parla di un miliardo) e soprattutto a capo di una fondazione, la Heinz Endowment, che gestisce risorse per 2 miliardi di dollari.

In questa veste ha cominciato a finanziare campagne ambientali, per la riforma del sistema sanitario o di aiuto alle donne. John Kerry l’ha conosciuto nel `92 al vertice della terra di Rio de Janeiro: si sono sposati nel 1995, ma solo di recente lei ha aggiunto Kerry al cognome Heinz.

Insomma: una candidata first lady nata all’estero, che parla cinque lingue (portoghese, spagnolo, francese, italiano e inglese), ed è ricca in proprio. Si aggiunga la propensione a dire quello che pensa senza troppa diplomazia: la signora Heinz Kerry sarà la beniamina dei media, già pronti a inchiodarla a ogni sua parola. E però c’è chi dice che questo suo parlare «col cuore» sia la sua forza.

Il Manifesto