Home > Ossezia: liberato un gruppo di 31 ostaggi
Primi spiragli di distensione alla scuola di Belsan. Il commando ceceno che ha sequestrato 354 persone, ha deciso di rilasciare alcuni dei prigionieri. Minato l’edificio, i piccoli sono ancora usati come scudi umani. Finora i morti sono stati almeno 12. Intanto le scorte di viveri iniziano a scarseggiare. Putin: "La priorità è salvare gli ostaggi"
Prime buone notizie dalla scuola di Belsan. I guerriglieri del commando ceceno hanno deciso di liberare un primo gruppo di ostaggi, 31 tra donne e bambini. Tutti i rilasciati stanno relativamente bene, ma presentano forti segni di stress. Una donna e un neonato sono stati accompagnati in ospedale, ma non risultano essere feriti.
Poco prima erano già stati rilasciati un’altra donna con due bambini in tenera età. Secondo fonti giornalistiche russe inoltre, anche altre due donne e altri bambini sarebbero stati liberati. Fra i rapiti anche un insegnante greco di 74 anni. Intanto però, i viveri iniziano a scarseggiare, anche perchè i rapitori rifiutano le scorte offerte dai negoziatori russi, forse pensando che possano nascondere una trappola. Secondo chi lavora nell’edificio ci sarebbero ancora le scorte della mensa, ma non basterebbero comunque per tutte le persone racchiuse nell’edificio, e comunque non per più di un giorno.
Primi segnali positivi invece vengono dai negoziati che i responsabili della sicurezza intrattengono da diverse ore con i terroristi. "La priorità è salvare gli ostaggi".
Il presidente russo Vladimir Putin parla di trattative ad oltranza e definisce orribile l’azione dei terroristi Ceceni nella scuola dell’Ossezia del Nord . Nelle loro mani 354 ostaggi tra cui 132 bambini. E un boato fa salire alle stelle la tensione: immagini di una nuvola di fumo che sovrasta l’area dove sorge la scuola in Ossezia sono state mostrate dalle tv. Le immagini - riprese a grande distanza - sono comparse sugli schermi della CNN e anche su tv italiane. Ma un portavoce del gruppo operativo di emergenza costituto sul posto riferisce a Radio Mosca che a causare il fragore sarebbero stati due colpi isolati di arma da fuoco e non di un’esplosione.
IL PUNTO
Fino alle 13 sul fronte alla scuola dove si trovano 354 ostaggi, di cui 132 bambini, di novità concrete se ne erano ancora toccate. Qualcosa si è mosso solo quando Valery Andreyev, capo dei servizi segreti nella provincia dell’Ossezia del Nord, ha fatto sapere che, per il momento, è escluso l’uso della forza. L’unica strategia in campo in queste ore è quindi quella di negoziare per porre fine all’assedio.
Il commando dei 17 miliziani islamici aveva minacciato di uccidere 50 bambini per ogni guerrigliero morto, un’intimidazione che ha impedito fino a questo momento agli uomini della sicurezza di entrare in azione. Intanto però continuano gli sforzi per liberare gli ostaggi che secondo quanto riportato dal portavoce del governo di Ossezia Lev Zougaiev, sarebbero 354. Ieri sera poi è arrivato da Mosca Andreiev per condurre le trattative con i miliziani. "La cellula di crisi tenta di trovare un terreno d’intesa - ha detto - . L’importante è non perdere il contatto con i terroristi". Andreiev ha quindi escluso che si possa venire a capo della situazione con un blitz dei militari, mentre ha indicato la diplomazia l’unico mezzo per ora percorribile per trarre in salvo gli ostaggi. "E’ escluso per il momento optare per la forza - ha detto ai giornalisti -. Ci sarà un lungo e teso processo negoziale".
LE TRATTATIVE
Dopo gli iniziali fallimenti, arrivano i primi successi nei negoziati. Il commando dei sequestratori chiede la libertà per alcuni guerriglieri ceceni e il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia , come riferito dal medico moscovita Leonid Roshal, scelto da loro stessi come principale interlocutore per i negoziati. I guerriglieri ceceni, prima di liberare i primi ostaggi, hanno rifiutato di sostituire con degli adulti i 132 bambini tenuti in ostaggio e non hanno accettato, in caso di rilascio volontario, un corridoio di fuga per allontanarsi indisturbati in Cecenia, nè tantomeno il cibo per i sequestrati.
Il capo dell’ex KGB ha poi annunciato che i servizi segreti sono riusciti a stabilire l’identità di alcuni dei guerriglieri asserragliati nella scuola che sarebbe composto da uomini e donne originari della Cecenia e della vicina Inguscezia.
IL MESSAGGIO DI PUTIN
dopo aver rimandato l’incontro con i vertici di Ankara, il presidente russosi serra in Cremlino per seguire le operazioni da vicino. Il messaggio: "La priorità del momento è salvare la vita e la salute degli ostaggi’’ quindi tutto sarà "subordinato esclusivamente a questo obiettivo’’.
LA CONDANNA DELL’ONU
Ieri a Palazzo di vetro si è riunito d’urgenza il Consiglio di Sicurezza per discutere della radicalizzazione dell’offensiva cecena avvenuta nelle ultime settimane. Da New York è quindi arrivata la decisa presa di posizione delle Nazioni Unite che condannano "nei termini più fermi la presa di ostaggi in una scuola secondari".
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