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PONTI DI PACE... PER LIBERARE LA PACE - 18 SETT. 2004 - ROVERETO

Publie le domenica 19 settembre 2004 par Open-Publishing

NELLA GIORNATA NAZIONALE PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI TUTTI GLI OSTAGGI IN IRAQ

Nella giornata nazionale di mobilitazione per la liberazione degli ostaggi e il ritiro delle truppe, anche a Rovereto si è manifestato. Promosso dal Gruppo di Azione Nonviolenta e il Comitato delle Ass.ni Pace si è tenuta una presenza di più di trenta persone sul ponte di S. Maria. Un segno di solidarietà con le due Simone dell’organizzazione ’Un Ponte per’ di cui non si sa la vera identità dei rapitori. A lato del ponte è stata ricreata un immagine della cruda guerra che in Iraq si combatte giorno dopo giorno. Decine di paia di vecchie scarpe sparse perterra e con attorno un filo spinato facevano da contorno alla scritta "26 milioni di iracheni ostaggi dell’occidente". La presenza sul ponte è stata calda e vissuta dai partecipanti che poi si sono raccolti in un momento di saluto ai prossimi appuntamenti.

DOCUMENTO DELLA GIORNATA

Da giorni Simona Torretta e Simona Pari, due pacifiste di "Un Ponte per Baghdad", insieme a due collaboratori iracheni, sono ostaggi di un gruppo che non ha rivelato la sua identità. Insieme a Baldoni, la ferocia della guerra e del terrorismo si rivolge contro chi ha scelto la solidarietà con le vittime della guerra ed il popolo iracheno.

E’ necessario trattare per salvare la vita degli ostaggi. Non sappiamo chi sono i rapitori. Terroristi? Servizi segreti? Sappiamo che la guerra preventiva di Bush e i suoi alleati si lega con il terrorismo in una spirale di barbarie crescente.
L’orrore di Beslan e l’adozione russa della strategia della guerra preventiva indicano che il fuoco acceso in Iraq può dilagare in tutto il mondo. Quale risposta possiamo dare a questa spirale di violenza?
Mentre il nostro governo contribuisce ad alimentare i motivi del terrorismo con le truppe militari in Iraq, a tutti noi rimane la responsabilità di non cadere nella trappola dello scontro di civiltà ma invece sostenere la solidarietà tra i popoli.

La nostra Costituzione (art. 11) in più occasioni è stata violata con missioni militari che ci vengono presentate come umanitarie e propagandate dai mass-media, mascherando il vero obiettivo che è quello di occupare i paesi e controllare loro materie prime, garantendosi nuovi mercati e profitti.

Occorre che le armi tacciano, che cessi il massacro dei bombardamenti su Falluja e sulle altre città. Essi hanno già provocato decine di migliaia di morti fra la popolazione irachena. Quale differenza c’è tra chi decide di bombarde civili innocenti e chi anche per la disperazione scegliere atti di terrorismo?

Rifiutiamoci di diventare tutti ostaggi della guerra permanente, del terrore, della barbarie. Proseguiamo l’impegno nella costruzione di una società che non debba ricorrere alla guerra per soddisfare i crescenti consumi.

Liberate la pace
Vita e libertà per tutti gli ostaggi e per il popolo iracheno
Tacciano le armi
Fine dell’occupazione
Ritiro delle truppe

GAN e il Comitato Ass.ni Pace e Diritti Umani Rovereto